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L'uomo senza un cane copertina

L'uomo senza un cane

Di: Håkan Nesser
Letto da: Stefano Sfondrini
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Sintesi dell'editore

Una famiglia modello, gli Hermansson. O quasi. Pochi giorni prima di Natale sono riuniti per festeggiare un centocinquesimo compleanno: i sessantacinque anni di Karl-Erik, padre encomiabile e insegnante in pensione, e i quaranta di Ebba, la sua figlia prediletta. È l'occasione per ritrovare proprio tutti, perfino Robert, la "pecora nera" della famiglia: scrittore mancato (il suo romanzo, L'uomo senza un cane, è da dieci anni in attesa di pubblicazione), è assurto agli onori delle cronache per aver partecipato a un reality show di pessimo gusto, creando non poco imbarazzo ai suoi. Ma nessuno ha voglia di rovinare la festa, almeno fino a quando, a distanza di poche ore, avvengono due sparizioni inspiegabili: prima Robert esce a fare una passeggiata, poi è Henrik, il figlio maggiore di Ebba, ad allontanarsi nel cuore della notte. A quarantott'ore di distanza dei due non si hanno più notizie.

Viene incaricato del caso Gunnar Barbarotti, ispettore di origini italo-svedesi in servizio presso la polizia di Kymlinge. L'ispettore, che si stava preparando all'odiosa prospettiva di un Natale con la ex moglie e gli ex suoceri, è ben felice di accettare: anzi, questa chiamata insperata fa segnare un punto - nel suo personalissimo conteggio - a favore dell'ipotesi dell'esistenza di Dio. Le indagini, però, si rivelano per lui tutt'altro che semplici. Fuga? Rapimento? C'è forse un nesso fra i due casi? Ci vorranno tempo, perseveranza e anche l'aiuto del caso, perché le indagini di Barbarotti possano prendere una direzione precisa.

Håkan Nesser, autore affermato di polizieschi "atipici", tesse una trama noir che fa da cornice a un quadro famigliare e psicologico plumbeo, affettivamente distorto, raccontato dalla voce interiore dei personaggi e dalla loro irrimediabile solitudine. A tratti conturbante, a tratti irresistibilmente ironico, L'uomo senza un cane segna l'esordio sulla scena letteraria di un investigatore disincantato e affascinante.

©2008 Guanda (P)2021 Adriano Salani Editore

Con Barbarotti, Nesser ha dato vita a un nuovo personaggio di culto.
-- Der Spiegel

Uno stile alla Simenon. Un Maigret scorbutico e geniale, disincantato e depresso, che si trova a dipanare un groviglio di sangue, segreti e passioni proibite.
-- l'Espresso

Si chiama Håkan Nesser ed è, potremmo dire, il Camilleri della Svezia.
-- Corriere della Sera 

Cosa pensano gli ascoltatori di L'uomo senza un cane

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Storia
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  • Utente anonimo
  • 08/11/2021

Crime e dramma familiare

Gradevole. Scrittura essenziale con un tocco di ironia nordica, sempre un po' freddina. Ben letto. Stile e Contenuto 7

1 persona l'ha trovata utile

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  • Cliente Amazon
  • 08/11/2021

Consiglio

Si , a mio parere merita leggerlo ,anche se è lungo e bisogna prestare un po di attenzione ,specie all'inizio dove sono descritti i componenti della famiglia protagonista

1 persona l'ha trovata utile

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  • Utente anonimo
  • 20/07/2022

Buona solo la prima parte

la prima parte del libro è bella, scritta bene e intensa. nella seconda la storia si perde un po'. peccato che la prima parte finisca al dodicesimo capitolo

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  • Cliente Amazon
  • 23/05/2022

Intricate storie familiari al centro del giallo

più che il meccanismo del giallo , mi hanno intrigato le molte storie familiari di emotività represse e lo stile, asciutto e insieme coinvolgente(benissimo rispecchiato dalla lettura)

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  • Angelo
  • 20/01/2022

un buon libro

a tratti lento, molte descrizioni che lasciano con qualche dubbio. nel complesso...un buon libro.

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  • Lia
  • 15/01/2022

ni

una prima parte tutto sommato affascinante, il lettore/ascoltatore può spaziare tra ipotesi su cosa possa essere effettivamente successo, e poi... poi arriva il commissario brachettoni, e addio libro. ore di noia pura. descrizioni inutili di figli e donne del brachettoni, grandi raccordi anulari nelle sue deduzioni, grandi sbagli di investigazione. poi sbuca una tipa serial killer matta che dura 5 minuti in tutto, e olè, una sparizione risolta! boh. peccato, la prima parte, come detto, lasciava molto ben sperare. il narratore non aiuta.

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  • caty
  • 13/01/2022

Bellissimo

Non capisco come qualcuno possa definirlo noioso. Io non sono praticamente riuscita a staccarmene finché non l'ho finito. Vero che il tragico destino degli scomparsi sia ben chiaro da metà libro (per quanto riguarda il ragazzino anche prima) ma non è quello il punto.
Unica nota stridente: perché dicono sempre, "all right"??? Probabilmente lì si usa ma nella traduzione italiana non si può proprio sentire!
Non ho amato il lettore. Voce piatta e inespressiva. Letto da un'altra persona, questo romanzo sarebbe stato un autentico gioiello

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  • BRIOSCHI GIANLUCA
  • 23/11/2021

Coinvolgente

Inizio molto lento e noioso, dalla meta’ in poi da non eiuscirw a a fermarsi nell’ascolto! Bello

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  • Elena
  • 11/11/2021

Neve, noia e tutto il resto è Svezia…

Tedio “noddico” a 360º. La storia è interessante ma raccontata in un modo così, appunto, nordico-naïf che non è possibile ascoltarlo per intero. Potete tranquillamente saltare capitoli su capitoli perché, alla fine, è come una telenovela mexicana, non fa la minima differenza.
Aridatece Arto Paasilinna…

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  • Vetto
  • 11/11/2021

Una noia mortale

Solitamente adoro gli scandinavi perchè sono algidi, taglienti ed essenziali. Qui oltre ad esserci una trama che si potrebbe dipanare in 50 pagine, ogni personaggio é descritto con un dettaglio che non serve in nulla alla storia. Nessuna suspense, nessun colpo di scena. Solo lentezza che anche il narratore fa sua. Persino la lettura è disarmante. Tutto lento e noioso. L’ho finito ma ho fatto fatica.