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Florence Griffith Joyner. C'era una volta Flo
- Olimpicamente
- Letto da: Margherita Saltamacchia, Patrizia Salmoiraghi
- Serie: Olimpicamente
- Durata: 11 min
- Versione integrale Audiolibro
- Categorie: Biografie e memorie, Sport
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Jesse Owens. L'oro dell'Alabama
- Olimpicamente
- Di: Gianmarco Bachi, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Alessandro Castellucci, Nicola Stravalaci
- Durata: 14 min
- Versione integrale
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Generale
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Lettura
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Storia
Quattro medaglie d'oro sono quattro medaglie d'oro. Ma quattro medaglie d'oro vinte da un nero dell'Alabama in faccia a Hitler sono un'altra cosa. Il granello che inceppa la macchina di quelle celebrazioni del nazional-socialismo che furono i giochi di Berlino del '36. Lui. James Cleveland Owens, detto Jesse. Il figlio del vento e di un povero agricoltore emigrato in Ohio per provare a sfamare lui e i suoi nove fratelli.
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da oscar! Si sta col fiato sospeso
- Di Giulia il 18/01/2019
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Ian Thorpe. A piedi uniti
- Olimpicamente
- Di: Antonio La Torre, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Daniele Ornatelli, Gabriele Calindri
- Durata: 13 min
- Versione integrale
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Generale
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Lettura
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Storia
Piscina Olimpica di Atene. È in programma la gara dei 200 metri stile libero uomini. È una gara molto attesa, qualcuno, forse esagerando, l'ha definita la "gara del secolo". Anche grazie a strane coincidenze anagrafiche, tre generazioni di nuotatori, passato, presente e futuro della specialità, si ritrovano schierati sui blocchi di partenza. L'attesa è altissima. I motivi di rivincita e i temi tecnici pure esaltanti.
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Analisi interessante
- Di Elisabetta Passagrilli il 02/06/2019
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Jesse Owens. Sei nero anche tu
- Olimpicamente
- Di: Mario Mucciarelli, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Daniele Ornatelli, Roberto Recchia
- Durata: 19 min
- Versione integrale
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Generale
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Lettura
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Storia
È il 22 luglio 1945. Siamo in Nord Dakota, ed è in corso una partita di baseball. Il pubblico è composto da bianchi. Nell'intervallo un corridore di colore sfida prima i più veloci tra i giocatori delle due squadre, poi addirittura un cavallo da corsa. Fa caldo, ma Jesse, trentatrè anni e un fisico invidiabile, sembra pronto a ripetere il solito spettacolo: l'uomo che corre più veloce del cavallo.
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- Di Elisabetta Passagrilli il 02/06/2019
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Dick Fosbury. Lo sguardo verso il cielo
- Olimpicamente
- Di: Luca Gattuso, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Gabriele Calindri, Dario Sansalone, Daniele Ornatelli
- Durata: 15 min
- Versione integrale
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Generale
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Lettura
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Storia
L'atletica leggera non è lo sport dove inventi. Guardiamo la disciplina principale: la corsa. Cosa vuoi inventare nella corsa? Scarpe, calzini, magliette traforate, integratori, contapassi, cronometri. Quasi nulla di fondamentale. Tutto è già stato definito, al massimo correggi qualcosa. Poi arriva il giorno in cui un atleta qualcosa inventa.
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Analisi interessante
- Di Elisabetta Passagrilli il 28/05/2019
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Edwin Moses. Tredici passi
- Olimpicamente
- Di: Gianmarco Bachi, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Edoardo Lomazzi, Dario Sansalone
- Durata: 16 min
- Versione integrale
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Generale
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Lettura
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Storia
Dire che Edwin Moses sia stato il più grande interprete dei 400 ostacoli di ogni tempo è dire tanto. Ma è anche non dire abbastanza. Per più di un decennio è stato semplicemente un'altra cosa. Non tanto per i due ori olimpici, per i record mondiali battuti. Nemmeno per quell'imbattibilità durata esattamente nove anni, nove mesi e nove giorni che gli ha fruttato una sequenza interminabile di 122 vittorie consecutive.
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Analisi interessante
- Di Elisabetta Passagrilli il 02/06/2019
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Samia Yusuf Omar. Fermatevi stelle
- Olimpicamente
- Di: Gianmarco Bachi, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Cinzia Spanò, Linda Caridi
- Durata: 20 min
- Versione integrale
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Generale
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Lettura
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Storia
È il 19 agosto del 2008. C'è il sole a Pechino. Nello stadio olimpico a forma di nido si corre la quinta batteria dei 200 metri donne. La prima a tagliare il traguardo è la giamaicana Veronica Campbell Brown in 23"04. L'ultima è una ragazza di 17 anni, alta e magra, con i pantaloncini lunghi fino alle ginocchia, una fascia tergisudore sulla fronte e le scarpe regalatele da un'atleta della squadra sudanese. Chiude in 32"16.
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- Di Elisabetta Passagrilli il 04/06/2019
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- Di: Gianmarco Bachi, G. Sergio Ferrentino
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Quattro medaglie d'oro sono quattro medaglie d'oro. Ma quattro medaglie d'oro vinte da un nero dell'Alabama in faccia a Hitler sono un'altra cosa. Il granello che inceppa la macchina di quelle celebrazioni del nazional-socialismo che furono i giochi di Berlino del '36. Lui. James Cleveland Owens, detto Jesse. Il figlio del vento e di un povero agricoltore emigrato in Ohio per provare a sfamare lui e i suoi nove fratelli.
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È il 22 luglio 1945. Siamo in Nord Dakota, ed è in corso una partita di baseball. Il pubblico è composto da bianchi. Nell'intervallo un corridore di colore sfida prima i più veloci tra i giocatori delle due squadre, poi addirittura un cavallo da corsa. Fa caldo, ma Jesse, trentatrè anni e un fisico invidiabile, sembra pronto a ripetere il solito spettacolo: l'uomo che corre più veloce del cavallo.
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- Di Elisabetta Passagrilli il 02/06/2019
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- Letto da: Gabriele Calindri, Dario Sansalone, Daniele Ornatelli
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L'atletica leggera non è lo sport dove inventi. Guardiamo la disciplina principale: la corsa. Cosa vuoi inventare nella corsa? Scarpe, calzini, magliette traforate, integratori, contapassi, cronometri. Quasi nulla di fondamentale. Tutto è già stato definito, al massimo correggi qualcosa. Poi arriva il giorno in cui un atleta qualcosa inventa.
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- Di Elisabetta Passagrilli il 28/05/2019
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Edwin Moses. Tredici passi
- Olimpicamente
- Di: Gianmarco Bachi, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Edoardo Lomazzi, Dario Sansalone
- Durata: 16 min
- Versione integrale
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Generale
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Storia
Dire che Edwin Moses sia stato il più grande interprete dei 400 ostacoli di ogni tempo è dire tanto. Ma è anche non dire abbastanza. Per più di un decennio è stato semplicemente un'altra cosa. Non tanto per i due ori olimpici, per i record mondiali battuti. Nemmeno per quell'imbattibilità durata esattamente nove anni, nove mesi e nove giorni che gli ha fruttato una sequenza interminabile di 122 vittorie consecutive.
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Samia Yusuf Omar. Fermatevi stelle
- Olimpicamente
- Di: Gianmarco Bachi, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Cinzia Spanò, Linda Caridi
- Durata: 20 min
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Generale
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Lettura
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Storia
È il 19 agosto del 2008. C'è il sole a Pechino. Nello stadio olimpico a forma di nido si corre la quinta batteria dei 200 metri donne. La prima a tagliare il traguardo è la giamaicana Veronica Campbell Brown in 23"04. L'ultima è una ragazza di 17 anni, alta e magra, con i pantaloncini lunghi fino alle ginocchia, una fascia tergisudore sulla fronte e le scarpe regalatele da un'atleta della squadra sudanese. Chiude in 32"16.
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- Di Elisabetta Passagrilli il 04/06/2019
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Abebe Bikila. L'ultimo re
- Olimpicamente
- Di: Mario Mucciarelli, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Gabriele Calindri, Dario Sansalone, Daniele Ornatelli
- Durata: 18 min
- Versione integrale
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Generale
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Lettura
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Storia
Il 10 settembre 1960 è il giorno della maratona alle Olimpiadi di Roma: il percorso della gara contraddice molte abitudini olimpiche. Sia la partenza che l'arrivo non sono previsti allo Stadio Olimpico. Si parte dal Campidoglio, in pieno centro, e il percorso si dipana lungo le direttrici dell'antichità. L'ultima parte della gara avverrà ben oltre l'imbrunire. Alla partenza, tra i 75 partecipanti, non passa inosservata la presenza di un piccolo corridore dell'Etiopia.
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emozione
- Di renato il 18/01/2020
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Sebastian Coe e Steve Ovett. Il campione si è perso
- Olimpicamente
- Di: Gianmarco Bachi, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Roberto Recchia, Dario Sansalone, Fabio Banfo
- Durata: 15 min
- Versione integrale
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Generale
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Lettura
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Storia
È il 25 marzo 1972 al Cross-Country Championships di Hillingdon. A vincere è un certo Kirk Dumpleton. Di lui non si parlerà mai più. Di altri due che arrivano al traguardo invece si. Secondo è un sedicenne di nome Stephen Michael James Ovett. Più indietro, in decima posizione, un quindicenne: Sebastian Newbold Coe. Sebastian Coe e Steve Ovett. Ovvero la rivalità perfetta. Non c'è sceneggiatore al mondo che avrebbe potuto immaginarla altrettanto bene. Il nice boy e il bad boy.
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Analisi interessante
- Di Elisabetta Passagrilli il 29/05/2019
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Mark Spitz. Solo in quarta corsia
- Olimpicamente
- Di: Antonio La Torre, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Nicola Stravalaci, Alessio Maria Romano
- Durata: 19 min
- Versione integrale
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Generale
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Lettura
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Storia
È l'alba del 5 settembre a Monaco di Baviera. I Giochi delle XX Olimpiadi dell'era moderna stanno per entrare nella seconda settimana. Tutto il mondo, non solo quello sportivo, parla di un nuotatore statunitense, Mark Spitz, vincitore di ben 7 medaglie d'oro, sette record del mondo. È l'alba quando, nel villaggio olimpico ancora addormentato, otto uomini scavalcano senza difficoltà la rete di recinzione. Sono armati, fanno parte di un commando dell'organizzazione palestinese "Settembre nero". E' l'alba e qualcuno bussa alla porta della camera di Mark Spitz.
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Fantástico, emocionante!!!
- Di Bettina il 16/07/2019
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Ondina Valla. Il sole in un sorriso
- Olimpicamente
- Di: Mario Mucciarelli, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Cinzia Spanò, Patrizia Salmoiraghi
- Durata: 18 min
- Versione integrale
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Generale
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Lettura
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Storia
Ci sono storie che trovano il loro senso più profondo solo a riguardarle dopo tanto tempo. E ci sono altre storie che sono come prove di velocità, e quello che vogliono dire lo dicono nei pochi secondi o minuti in cui si svolgono. La storia di Ondina Valla, eclettica atleta italiana attiva negli anni '30, a quale delle due appartiene?
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- Di Elisabetta Passagrilli il 01/06/2019
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Ivano Brugnetti. In marcia
- Olimpicamente
- Di: Antonio La Torre, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Alessandro Castellucci, Daniele Ornatelli
- Durata: 16 min
- Versione integrale
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Generale
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Lettura
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Storia
Atene 2004, le prime Olimpiadi post 11 settembre. Oltre 1 miliardo d'euro in sicurezza. Un esercito di circa 70 000 uomini e 1250 telecamere, quattro volte più che a Sydney. Ma non sarà un'edizione da ricordare solo per questo. Sono le Olimpiadi del "centenario", ma con otto anni di ritardo, sono le Olimpiadi con la più alta partecipazione femminile di sempre e sono, soprattutto, le Olimpiadi di Ivano Brugnetti. È il 20 agosto del 2004 e Ivano Brugnetti corre la 20 km di marcia.
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- Di Elisabetta Passagrilli il 28/05/2019
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Josefa Idem. Vincere
- Olimpicamente
- Di: Antonio La Torre, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Cinzia Spanò, Eleni Molos
- Durata: 16 min
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Generale
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Lettura
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Storia
A Sidney tutto è pronto per la cerimonia di chiusura delle XXVII Olimpiadi. Alcuni giornali australiani hanno scritto "domani finisce la ricreazione e torneremo ad occuparci di meteo, di surfer inseguiti dagli squali, e ci sentiremo nuovamente lontani dal resto del mondo". Ma oggi è il giorno della finale del K1 500, gara di canoa , tra le finaliste Josefa Idem, classe 1962. Josefa è alla quinta Olimpiade, sicuramente l'ultima.
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- Di Elisabetta Passagrilli il 29/05/2019
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Gabriella Dorio. Riccioli Dorio
- Olimpicamente
- Di: Gianmarco Bachi, Luca Gattuso, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Cinzia Spanò, Eleni Molos
- Durata: 14 min
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Generale
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Lettura
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Storia
La storia degli atleti è il racconto dei successi, delle medaglie, delle vittorie, dei record. Quello che spesso non si racconta però sono gli episodi. Quelle piccole cose che possono interrompere la carriera di un atleta di successo. Piccole cose che spesso non c'entrano con lo sport. Come è sucesso a Gabriella Dorio.
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- Di Elisabetta Passagrilli il 28/05/2019
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Paavo Nurmi. Due ori in un'ora
- Olimpicamente
- Di: Luca Gattuso, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Gabriele Calindri, Daniele Ornatelli
- Durata: 18 min
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Generale
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Lettura
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Storia
Fai una cosa che ti sembra straordinaria. E ti rendi conto che non è proprio la cosa più semplice in un'Olimpiade. Ma non ne puoi godere a pieno l'eccezionalità, perché quando verrà, non battuta, ma solo eguagliata, tu non ci sarai già più. È quello che è successo a Paavo Nurmi, il finlandese volante. Così era stato soprannominato. La cosa eccezionale che Nurmi ha fatto è stata vincere nella stessa edizione delle Olimpiadi la gara dei 1500 metri e quella dei 5000.
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- Di Elisabetta Passagrilli il 29/05/2019
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Peter Norman. Quello senza guanto
- Olimpicamente
- Di: G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Roberto Recchia, Dario Sansalone, Edoardo Lomazzi
- Durata: 13 min
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Generale
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Lettura
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Storia
Si possono ricordare i dettagli di quella foto. 1968 Città del Messico, Tommie Smith e John Carlos sul podio. Pugno destro Smith sinistro Carlos, sguardo in basso. Smith ha una scatola nella mano sinistra tutti e due sono scalzi... Poi c'è quello che è arrivato con loro... di solito non ricordiamo il nome, ma è quello senza guanto. Un bianco in mezzo a due "negri", come si diceva senza le virgolette una volta. È Peter Norman. È prima di uscire dal tunnel indossa la coccarda dell'Olympic Project for Human Rights.
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Analisi interessante
- Di Elisabetta Passagrilli il 02/06/2019
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Dave Wottle. Giù il cappello
- Olimpicamente
- Di: Mario Mucciarelli, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Gabriele Calindri, Dario Sansalone, Daniele Ornatelli
- Durata: 22 min
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Generale
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Lettura
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Storia
Nel 1972 Dave Wottle ha poco più di vent'anni. È un bravo ragazzo dell'Ohio, è un atleta, Dave. Un mezzofondista. E va forte. Si è qualificato per le Olimpiadi di Monaco '72 in due specialità: 800 e 1500 metri piani. Nei trials americani, pochi mesi prima delle Olimpiadi, Dave ha fatto segnare il record del mondo degli 800 metri, in modo del tutto inatteso. Ma Dave è un ragazzo particolare. In quello stesso anno si è laureato alla Bowling Green State University. E subito dopo i trials si sposa con la fidanzata Jan. Dave gareggia sempre con uno scalcinato berretto a visiera sulla testa. Per tutti, Dave Wottle è "quello con il berretto da golf". I giochi del 1972 , a Monaco, potrebbero essere la sua consacrazione.
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Analisi interessante
- Di Elisabetta Passagrilli il 28/05/2019
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Cathy Freeman. I'm free
- Olimpicamente
- Di: Antonio La Torre, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Cinzia Spanò, Eleni Molos
- Durata: 13 min
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Generale
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Lettura
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Storia
25 settembre 2000, stadio olimpico di Sydney. Finale dei 400 mt femminili. 112000 spettatori, centododicimila presenti, una finale che per l'Australia assume un significato particolare. Può essere la finale della riconciliazione, può essere la finale della restituzione, del superamento di una storia di razzismo, di segregazione, di isolamento nei confronti della popolazione Aborigena.
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Analisi interessante
- Di Elisabetta Passagrilli il 30/05/2019
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Dereck Redmond. A piccoli passi
- Olimpicamente
- Di: Gianmarco Bachi, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Alessandro Castellucci, Daniele Ornatelli, Nicola Stravalaci
- Durata: 14 min
- Versione integrale
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Generale
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Lettura
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Storia
1992, giochi olimpici di Barcellona. Si corre la semifinale dei 400 metri piani maschili. Dereck Redmond, ha 26 anni, è il primatista britannico. E quell'attesa l'ha già vissuta un'altra volta, quattro anni prima, sulla pista di Seoul. Era pronto, si stava riscaldando quando il tendine di achille ha fatto crack. Allo stadio, tra le 56.000 persone che affollano lo stadio del Montjuic, c'è anche il padre. Che lo ha visto partire e risollevarsi, che lo ha accompagnato fin lì e che adesso lo sta guardando dalla tribuna.
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Super!
- Di EF21 il 27/08/2020
Sintesi dell'editore
"Flo-Jo", come era soprannominata Florence Griffith Joyner, nasce a Los Angeles, in California. Nel 1984 ai Giochi olimpici di Los Angeles vince la medaglia d'argento nei 200 metri piani giungendo seconda dietro Valerie Brisco-Hooks. Nel giro di una breve estate Flo-Jo era diventata una donna bionica. Una bacchetta magica l'aveva strasformata. Mentre si prepara a salire sul podio per la premiazione, alle sue spalle cominciano ad addensarsi voci e sospetti.
Musiche originali: Gianluigi Carlone. Adattamento e regia: G. Sergio Ferrentino.
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Generale
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Lettura
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Storia
- Elisabetta Passagrilli
- 04/06/2019
Analisi interessante
Bella e interessante analisi biografica di personaggi e momenti sportivi emozionanti. Anche la lettura è molto piacevole