Donne di tipo 1
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Letto da:
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Elena Fiorenza
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Di:
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Roberta Casasole
A proposito di questo titolo
Giovanna J. Giò è una donna di straordinaria bellezza e micidiale crudeltà. Ritiene di essere affetta da Sindrome Premestruale Perenne di Tipo 1, patologia che la porta a disprezzare chiunque.
Se infatti le donne di Tipo 3, per via degli estrogeni, sono ben disposte nei confronti del genere umano e degli uomini in particolare, e le donne di Tipo 2 tengono a bada il disordine ormonale con shopping compulsivo e pinte di prosecco, le donne di Tipo 1 – ceppo al quale appartiene Giovanna – non hanno sbalzi di umore, perché sono sempre di pessimo umore. La loro è, per l’appunto, una sindrome premestruale perenne.
A intervalli regolari, Giovanna scrive lettere infuocate all’Inps perché questa “malattia” venga riconosciuta come invalidante: in tal modo lei potrebbe ricevere un assegno mensile, trascorrere il tempo leggendo i capolavori incompresi della letteratura americana e lasciare il suo posto di dottoranda mal pagata in un’università romana.
Giovanna ha infatti due nemici giurati: il mondo intero e il professor Enrico Mazzetti.
A 74 anni suonati, Mazzetti non vuole mollare la cattedra malgrado non sappia distinguere Bukowski da John Fante, per il quale lei nutre un amore incondizionato e a cui racconta dentro di sé i propri piani di distruzione e di rinascita. E mentre il direttore dell’Inps riesce pian piano a scorgere una certa validità nelle folli istanze di invalidità di Giovanna, lei trova un’inquietante alleata di Tipo 1 in grado forse di portare Mazzetti al pensionamento.
Graffiante, ironico, caustico: un romanzo trascinante e divertentissimo che mette a nudo, spingendoli al paradosso, i mali del nostro tempo, dalla questione di genere al precariato, dai rapporti di coppia alla salute del pianeta.
Al suo esordio Roberta Casasole ci regala l’epopea selvaggia di una donna scatenata che non ha paura di nessuno e fa a pezzi ogni tabù.
“E poi ci siamo noi, le donne di Tipo 1, con Sindrome Premestruale Perenne. L’amore ci sussurra all’orecchio dolci parole e noi gli gridiamo che non c’è campo. Donne che non hanno sbalzi di umore, perché sono sempre di pessimo umore. Noi siamo le elette.”
©2024 Feltrinelli Editore (P)2024 Feltrinelli EditoreAmarla o odiarla
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SPP finalmente riconosciuta
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Protagonista sopra le righe, da prendere a schiaffi in alcuni momenti, in altri da emulare.
Per il carattere con cui è presentata, forse poco coerente il rapporto istaurato con lan e la madre.
La sindrome SPP che si alza di livello, ricorda molto il livelli di rottura di co***ni di Rocco Schiavone per chi conosce Manzini, cosi come la descrizione di Corrado ha diverse affinità fisiche e linguistiche col personaggio di Nelide presente nei romanzi del commissario Ricciardi di De Giovanni..
In sintesi non ne sconsiglio la lettura,.
Aspetto positivo, mi ha fatto venire voglia di rileggere, a distanza di anni, "Chiedi alla polvere".
Attenuanti per scrittrice esordiente
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Non conoscevo quest’autrice, mi sono fatto incuriosire da una recensione letta sui social; mi ha attratto la trama :
“Giovanna J. Giò è una donna di straordinaria bellezza e micidiale crudeltà. Ritiene di essere affetta da Sindrome Premestruale Perenne di tipo 1, patologia che la porta a disprezzare chiunque. Se infatti le donne di tipo 3, per via degli estrogeni sono ben disposte nei confronti del genere umano e degli uomini in particolare, e le donne di tipo 2 tengono a bada il disordine ormonale con shopping compulsivo e pinte di prosecco, le donne di tipo 1 – ceppo al quale appartiene Giovanna – non hanno sbalzi di umore, perché sono sempre di pessimo umore.
La loro è, per l’appunto, una sindrome premestruale perenne. A intervalli regolari, Giovanna scrive lettere infuocate all’Inps perché questa “malattia” venga riconosciuta come invalidante: in tal modo lei potrebbe ricevere un assegno mensile, trascorrere il tempo leggendo i capolavori incompresi della letteratura americana e lasciare il suo posto di dottoranda mal pagata in un’università romana.
Giovanna ha infatti due nemici giurati: il mondo intero e il professor Enrico Mazzetti. A 74 anni suonati, Mazzetti non vuole mollare la cattedra malgrado non sappia distinguere Bukowski da John Fante, per il quale lei nutre un amore incondizionato e a cui racconta dentro di sé i propri piani di distruzione e di rinascita. E mentre il direttore dell’Inps riesce pian piano a scorgere una certa validità nelle folli istanze di invalidità di Giovanna, lei trova un’inquietante alleata di Tipo 1 in grado forse di portare Mazzetti al pensionamento. “
Non so quanto sia verosimile questa “sindrome” ma sicuramente viene portata all’estremo restituendo al lettore un romanzo ironico , isterico , paradossale . Alcune volte si fa fatica a tenere “il filo del discorso “ ma forse è la caratteristica della “sindrome premestruale di tipo 1” 😅.
Buona lettura o buon ascolto 📚🎧📚🎧📚🎧
Ironico, isterico , originale
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Sarcasmo intelligente e divertente
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