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"Delle mie opere, quella che mi piace di più è la Casa che ho fatto costruire a Milano per accogliervi i vecchi artisti di canto non favoriti dalla fortuna, o che non possedettero da giovani la virtù del risparmio": così scrive Giuseppe Verdi in una lettera. Unica al mondo nel suo genere, la casa di riposo voluta dal grande Maestro - che le destinò la propria eredità - aprì i battenti nel 1902: oggi tutti a Milano sanno dove si trova Casa Verdi, tra le cui mura austere e accoglienti vivono decine di musicisti anziani e non solo.

Ora che è anziano, le giornate di Agostino, detto Gosto, scorrono l’una uguale all’altra nel podere immerso nella campagna ereditato anni prima. La moglie, cinica e pettegola, lo ha lasciato e l’unica figlia sembra interessata solamente ai soldi. Eppure, Gosto crede ancora nel bene e nella giustizia; conduce una vita appartata, ama la natura e prova a ignorare l’ostilità della gente del paese in cui, da sempre, è considerato un estraneo. Con pazienza, cerca di rimettere in sesto il terreno di sua proprietà anche se i ricordi del passato spesso tornano a tormentarlo.

Asfalto grigio e cielo grigio, termometro fermo sopra i quaranta. A Milano, in un feroce mese di agosto, si snoda un’avventura che lascia di stucco. Dov’è finita Veronica? Eppure è una ragazzina tanto placida e assennata! E anche il suo amico Farah non si trova più. Fuggiti? Rapiti? Sono in tanti, per i più diversi motivi, sulle loro tracce, e gli equivoci e gli errori concorrono a scatenare una girandola di fughe e di inseguimenti. Una storia gialla e una storia d’amore.