Il colonnello Ridge Zirkander non è un modello di professionalità militare: ha la tendenza a esprimere esattamente quello che pensa e il suo curriculum ha abbastanza demeriti da tappezzare lo scafo di un dirigibile. Allo stesso tempo, è il miglior pilota di caccia dell'esercito iskandiano e, per questo, è abituato a un po' di indulgenza da parte dei suoi superiori. Tutto cambia, però, quando Ridge dà un pugno sul naso al diplomatico sbagliato e si ritrova con nuovi ordini: prendere il comando di una remota miniera-prigione tra le inospitali Montagne delle Lame di Ghiaccio.

Rigde non è mai stato a capo di qualcosa di più grande di uno squadrone di piloti: cosa dovrebbe fare con una fortezza congelata piena di assassini e stupratori? Per non parlare della strana donna che si presenta poco prima del suo arrivo…

Sardelle Terushan si sveglia dopo trecento anni in un rifugio di stasi magico, solo per rendersi conto di essere l'ultima dei Referatu, gli stregoni che un tempo aiutavano a proteggere Iskandia dai conquistatori. La loro comunità montana, infatti, è stata fatta saltare in aria in un attacco militare, mirato a indebolire il loro potere. Tutte le persone che Sardelle conosceva sono morte e la spada dell'anima senziente a cui è stata legata fin dalla sua giovinezza è sepolta nel cuore della montagna. Come se non bastasse, ciò che rimane della sua casa è stato occupato da minatori assetati di sangue, comandati dai discendenti degli stessi soldati che hanno sterminato il suo popolo.

Sardelle ha bisogno di aiuto per raggiungere la sua spada dell'anima, unico legame con il suo passato e sua unica amica al mondo. L'unica speranza è fingere di essere una dei prigionieri della miniera e cercare, al contempo, di guadagnare la fiducia del comandante. Ma mentire non è la sua specialità, soprattutto quando il mondo è cambiato così tanto col passare dei secoli. Infine, se il colonnello Zirkander scoprisse chi è in realtà, sarebbe obbligato a condannarla all'unica punizione accettabile per gli stregoni: la morte.