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Vilupera copertina

Vilupera

Di: Luca Mazza, Giacomo Sensolini
Letto da: Osmar Santucho
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Sintesi dell'editore

Primo episodio della saga collocata nel medievaleggiante Regno di Taglia, Vilupera si muove all'interno della regione di Penumbria, terra senza santi né eroi, in balia di mercenari e fuorilegge, assediata da una guerra senza fine e popolata da belve mostruose. Lutti e Malavita si contendono il feudo di un eretico, due stranieri senza passato spargono sangue nelle contrade degli Appenninferni e il Maladriatico e un oscuro cardinale cospira per instaurare un ordine nuovo e duraturo. Vilupera segue il viaggio di due antieroi in cerca di vendetta attraverso un mondo letale come le zanne di una vilupera, dove la violenza regna sovrana e dove ogni etica o pietà può solo essere il sinonimo di una debolezza fatale.

Luca Mazza e Giacomo, in arte Jack, Sensolini costituiscono un duo diabolico, alternativamente nominato "Mazzolini" o "Sensazza". Il duo creativo è alla base della fondazione di Ignoranza Eroica, un movimento letterario che trascende i semplici confini del fantasy e del grimdark per ibridare generi, sperimentazione linguistica e vocabolario pop in un unico, magmatico contenitore. I due autori hanno, inoltre, fondato l’etichetta Lethal Records e curato l’antologia – divenuta un cult – N di meNare. Fautori di un’estetica manesca, che si nutre di medievalismo e cyberpunk, hanno all’attivo varie produzioni indipendenti, che hanno riscosso notevole successo fra i lettori (dalla Saga di Taglia a Riviera Napalm). Si sono descritti come l’incubo che partorirebbero Neil Gaiman e Terry Prathcett se consumassero una piadina e due Peroni alla stazione di Riccione.

Attenzione: per i temi trattati e il linguaggio usato questo audiolibro non è adatto ai minori.

©2022 SAGA Egmont (P)2022 SAGA Egmont

Il romanzo grimdark italiano definitivo.
--- Italian Sword&Sorcery

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  • Leodegrance
  • 15/02/2024

Manca il bersaglio (ma colpisce quello accanto)

Regno di Taglia: in un 1800 simile al nostro, in una penisola simile alla nostra ma dove la religione principale è devota a Lucifero e non a Gesucristo, si muovono un discreto numero di personaggi ognuno con i suoi drammi, le sue ambizioni e il relativo spargimento di sangue. L'idea mi è piaciuta, parecchio, e ascoltando le prime pagine fantasticavo su quanto una ambientazione del genere potesse dare e quante storie fantastiche potessero ambientarcisi. Andando avanti purtroppo però la magia finisce. Lo stile non mi piace, vorrebbe essere arzigogolato ma alle mie orecchie suona spesso confuso, farcito di neologismi e termini desueti, coniugazioni impossibili e - bizzarramente - qualche anglofonismo totalmente fuori luogo. Cioè proprio che a tratti non lo capisco: dice tutta una serie di parole una dentro un'altra e io arrivo alla fine della frase e mi chiedo: "che cazzo ha detto?!?". Il romanzo inoltre è strapieno di "motti", frasi ripetute fino alla nausea dai vari protagonisti; a occhio sembrano voler scimmiottare le casate di GOT, ma vengono proposti con tale insistenza che a un certo punto anche basta.
Carne e sangue: a proposito della esagerata violenza e sessualizzazione anche lì non è che se metti una bestemmia in una frase, uno stupro nella successiva e un ammazzatina in quella dopo sei "grim". E' tutto esagerato, sembra quando sei a scuola alle superiori, sei appena diventato adolescente e allora esageri su qualsiasi cosa (ho alcuni ricordi del periodo che calzano a pennello).
Infine piccola nota etica: nel romanzo vengono usati alle volte termini offensivi nei confronti di etnie e orientamenti sessuali. Ecco, c'ero cascato, avevo pensato al romanzino alt-right tipo il "Generale" e invece gli autori sono bravi a farti credere di abbracciare un determinato punto di vista e poi ribaltarlo piacevolmente.
All in all un'opera a mio avviso mediocre nella scrittura e nella trama ma divertente nel complesso, ho iniziato ad ascoltare il seguito.
Nota sul lettore: buona lettura ma mi fa troppo ridere che quando deve dire una parola "scabrosa" calca su tutte le vocali e le consonanti con un effetto finale involontariamente comico

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  • Cainus Brelt
  • 15/12/2023

Troppo!

Troppo crudo; Troppo sboccato; Troppo scontato; tutto troppo.
Nonostante questo non posso dire che sia un pessimo libro, ma non rientra tra i miei gusti.

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  • Utente anonimo
  • 01/12/2023

Finalmente!

Finalmente aria fresca, irriverente, attuale e spasossissimo! Speriamo il livello sia questo per tutta la saga. Lettore perfetto, mi chiedo come abbia fatto a rimaner serio in certi passaggi

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  • Sinereas
  • 09/11/2023

Ancora.

ormai è difficile che un romanzo colpisca la mia curiosità così duramente. Questi due autori mi hanno fatto riprovare la meraviglia delle prime letture fantasy: l'attesa della lettura (in questo caso "ascolto"), la voglia di non smettere mai, il desiderio che duri all'infinito.
È crudo, realistico, feroce, dissacrante e impietoso, è un testo che non si nasconde dietro un dito, scritto in maniera stilisticamente e narrativamente perfetta, non scade mai nel banale, né nel puerile. Non ci sono eroi né antieroi, solo uomini e un mondo feroce che li mette alla prova.
Semplicemente strabiliante, e ne voglio ancora.

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  • Giulia
  • 09/11/2023

unico e divertente

scoperto per caso... me ne sono innamorato, ho ascoltato e amato tutta la saga e comprato tutti i libri in cartaceo.

per non parlare della bravura del narratore!!

continuate così ragazzi!!! siete dei grandi!

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  • Stefania
  • 03/10/2023

Audiolibro perfetto..

..ma vi raccomando assolutamente di leggervi anche il cartaceo. Il narratore è bravissimo, ma certe sfumature dialettali, per come la vedo io, si apprezzano meglio leggendolo. Vabè una bomba l'una e l'altra versione regaz

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  • Iacopo Landrini
  • 19/09/2023

Pulp fantasy italiano di prima scelta

Vilupera, Luca Mazza e Giacomo Sensolini, 2019

Il fantasy è un genere sempre pericoloso.
Uscire dal seminato degli autori più noti ci mette nella condizione di scoprire qualcosa di nuovo, ma ci pone spesso anche di fronte al rischio di confrontarci con banalità rimasticate e scritte coi piedi. Se poi, come il sottoscritto, si pone un'asticella alta a causa delle letture di Tolkien, Pratchett e Martin il rischio aumenta.
Vilupera mi è stato consigliato da un amico a cui devo la scoperta della trilogia di Magdeburgo di Alan Altieri e per tanto l'ho ritenuto degno di fiducia e ho iniziato l'ascolto.
Dieci minuti dopo già sorridevo, mezz'ora dopo ghignavo diabolicamente e prima dell'ora gli scrivevo per ringraziarlo.
Vilupera si svolge in un'Italia alternativa, medievaleggiante ma pervasa di polvere da sparo, mostri micidiali e sangue a ettolitri.
Se Altieri non risparmiava le crudezze della guerra e descriveva minuziosamente le scene più cruente permanendo quanto più possibile nell'evento storico, questi due gli rendono sicuramente omaggio ispirandosi al suo stile ma poi vanno per la loro strada e mescolano storia e geografia producendo la lora personale Italia, anzi, Itaglia.
La lingua dei personaggi è un inframezzarsi di dialetti di varia provenienza, smozzicati e rabberciati alla meglio per consentire la comprensione all'ascoltatore ma non per questo meno evocativi. E proprio in questo, che reputo uno dei punti di forza dell'opera, si avverte l'intelligenza degli autori, che in parte inventano ed in parte si rifanno a quella tradizione popolare di storpiare le parole in uso dai nobili, una sorta di latinorum manzoniano ispirato non dal sacro ma dalla vita di tutti i giorni.
E il quotidiano, in Itaglia, è un rimescolio di sangue e violenza che non risparmia nessuno e rende senza dubbio l'ascolto non adatto agli stomaci deboli.
Vilupera è una storia di vendetta narrata con una crudezza divertita, con vaghi ammiccamenti al cinema di Tarantino nelle sue pellicole più sanguinolente ed una dedizione maniacale nelle sequenze di combattimento dove i colpi vengono descritti affinché l'ascoltatore li possa vedere e immancabilmente sentire nel momento in cui vanno a segno.
Menzione meritatissima anche per le creature, e non solo lo spaventoso mostro che dà il nome all'opera, una creatura terrificante che tradisce lo scartabellare degli autori fra i bestiari medioevali, ma anche per tutto un serraglio di pellicagne e verroceronti che scorrazzano per la penisola.
E per finire, la parte in cui ho sentito distintamente questi due carognoni ridersela sotto i baffi mentre ascoltavo: la toponomastica. Qui gli esiti non sono forse sempre riusciti ma la Pianura Pagana, gli Appenninferni e Fierenze ci danno la misura di una dota che non sempre è evidente in chi scrive: quella di divertirsi e, di conseguenza, divertire.
Buona la lettura di Osmar Santucho che caratterizza in maniera efficace i personaggi senza esagerare. Peccato non abbia fatto lo stesso con le frequenti incursioni nel dialetto, ma lì mi sento di riconoscergli la difficoltà del compito di fronte alle commistioni già descritte.
Un ascolto avvincente ed estremamente divertente per gli amanti della letteratura pulp e del fantasy, di cui l'opera si presenta come felice e riuscita commistione.

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  • Dario G.
  • 26/05/2023

Spaghetti Fantasy spettacolare

Poco da dire su questo libro(audiolibro) se non il fatto che è un esempio perfetto di quello che è lo "spaghetti fantasy"(o fantasy di zappa e spada che dir si voglia); genere che si sta consolidando grazie anche a questo due di scrittori.
Storia sporca e noir, ambientazione ben descritta nella sua cupezza e fame, personaggi tagliati con l'accetta ma tagliati nel modo giusto, magari l'intreccio in generale un pò telefonato ma nell'insieme funziona benissimo.
Si tratta di un fantasy molto grim e poco fantasy con chiari rimandi alla geografia italiana e al suo medioevo.
Il narratore/lettore ha un andamento un pò altalenante con certi momenti dove azzecca benissimo intonazione e accenti(il romanzo è pieno di semi italianizzazioni di parole gergali del dialetto romagnolo e non solo) in altri momenti canna terribilmente e sembra quasi una voce automatica.
Cmq in generale un romanzo da leggere o da ascoltare senza se e senza ma. Bravissimi gli autori.

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  • Eugenio Maria Lauro
  • 20/05/2023

festival del neologismo

libro come collezione di polaroid onomatopeiche costruito sull'alternanza creativa di sinonimi e contrari. Vocabolario di neologismi che rimesta intorno a una manciata di aggettivi. Antieroi marvelliani, cattivi da operetta, stereotipo del Belpaese portato al parossismo.

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  • Utente anonimo
  • 18/04/2023

bello MA

purtroppo ho dovuto abbandonare l'audiolibro a causa del lettore, che trovo veramente inadatto e dall' intonazione zoppicante (sarebbe stato perfetto se l'avesse letto lo stesso de "il ballo degli infami")
continuerò il libro in versione scritta, perché mi ha incuriosita e il ruvido mondo di Brancalonia è interessante.

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