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Seneca. La filosofia della Mangusta - Capitolo IV copertina

Seneca. La filosofia della Mangusta - Capitolo IV

Di: Zap Mangusta
Letto da: Zap Mangusta
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  • Riassunto

  • Capitolo IV - Seneca

    Perché abbiamo bisogno di Seneca oggi? Perché è uno di noi. Che vive in mezzo ai casini, barcamenandosi. E per questo predica bene, ma spesso razzola male. E dunque ci insegna ad accettare le nostre contraddizioni. Perché ci aiuta a lottare contro i nostri fantasmi e ad accettare la provvisorietà della vita. E ci insegna a fronteggiare le difficoltà, con la forza delle nostre convinzioni. Perché leggerlo è un balsamo per l'anima. Perché non ci dice dove andare a cercare la felicità, ma ci suggerisce che equipaggiamento indossare per la ricerca. Perché ci educa all'arte del funambolo che afferra al volo ogni opportunità. Perché ci dice di non preoccuparci del tempo che passa, ma di pensare piuttosto a come impiegarlo al meglio. E infine perché ci consiglia di trattare la morte con simpatia. Come un' amica intrigante che ci cammina a fianco sin da quando siamo nati e condivide le nostre esperienze. Con curiosità. La stessa che noi dobbiamo avere nei confronti della vita.

    • Episodio 1 - Seneca, uno di noi, intrappolato tra pasticci e problemi.
    • Episodio 2 - Le straripanti vicende del filosofo più influente di Roma. 
    • Episodio 3 - Seneca: Tanti buoni consigli e un formidabile cattivo esempio.
    • Episodio 4 - Seneca e il telecomando.
    • Episodio 5 - Dammi 3 parole: Flessibilità, spregiudicatezza e moderazione.
    • Episodio 6 - Anche gli stoici sorridono (Virtù = Felicità).
    • Episodio 7 - L'etica stoica e i nove consigli per vivere bene.
    • Episodio 8 - Fatti amico il tempo e non aver paura delle novità.
    • Episodio 9 - Prenditi cura di te e tieni lontana la noia.
    • Episodio 10 - Cogli il meglio dalla vita e quando sarà tempo, lasciala con gioia.
    ©2021 Audible Originals (P)2021 Audible Studios
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  • Seneca, uno di noi, intrappolato tra pasticci e problemi
    Oct 26 2021

    Capitolo IV - Seneca

    Perché abbiamo bisogno di Seneca oggi? Perché è uno di noi. Che vive in mezzo ai casini, barcamenandosi. E per questo predica bene, ma spesso razzola male. E dunque ci insegna ad accettare le nostre contraddizioni. Perché ci aiuta a lottare contro i nostri fantasmi e ad accettare la provvisorietà della vita. E ci insegna a fronteggiare le difficoltà, con la forza delle nostre convinzioni. Perché leggerlo è un balsamo per l'anima. Perché non ci dice dove andare a cercare la felicità, ma ci suggerisce che equipaggiamento indossare per la ricerca. Perché ci educa all'arte del funambolo che afferra al volo ogni opportunità. Perché ci dice di non preoccuparci del tempo che passa, ma di pensare piuttosto a come impiegarlo al meglio. E infine perché ci consiglia di trattare la morte con simpatia. Come un'amica intrigante che ci cammina a fianco sin da quando siamo nati e condivide le nostre esperienze. Con curiosità. La stessa che noi dobbiamo avere nei confronti della vita.

    Episodio 1 - Seneca, uno di noi, intrappolato tra pasticci e problemi

    Seneca è un pensatore moderno, che anticipa di qualche millennio tutte le malattie da cui siamo affetti oggi: è un opportunista illuminato, capace persino di slanci eroici, un "luxury-addicted", un compratore compulsivo, sposato e divorziato ma è anche un salutista, vegetariano che, per quanto l'inquinamento sia ancora lontano, soffre di problemi alle vie respiratorie che gli causano svenimenti e attacchi d'asma. Sembra più un uomo del nostro tempo, che un illustre esponente del "mondo classico", perennemente combattuto tra le soddisfazioni di una vita spirituale e quelle di un esistenza agiata, a cui proprio non sa resistere.

    Va detto in suo favore che non è facile barcamenarsi in un ruolo istituzionale in cui gli habitué si chiamano Caligola, Messalina, Agrippina e Nerone e nel quale l'emotività "di pancia" svolge un ruolo fondamentale: il travagliato primo secolo dopo Cristo, uno dei periodi storici meno adatti alla formazione di un pensiero coerente e alla realizzazione di un modello di vita degno di questo nome, un tempo che, citando il sociologo Bauman, può essere paragonato alle fragili incoerenze della "società liquida" in cui siamo immersi oggi.

    Non è un uomo tutto d'un pezzo come Socrate, per quanto curiosamente giunga alle sue stesse conclusioni, e nemmeno un convinto assertore di principi come Epicuro, no, il mondo di Seneca è pieno di compromessi e di aspirazioni impossibili, ricco di ambiguità e di promesse mancate, dunque somiglia in maniera imbarazzante al nostro. Tuttavia, come afferma Quintiliano, uno dei suoi più fieri oppositori, i suoi pregi sono davvero notevoli: "un'intelligenza agile e sugosa, una passione sconfinata, un'approfondita conoscenza della realtà che spinge a tramandarne drammi, orazioni, poesie, lettere e trattati".

    Seneca è tutto questo e ancora qualcosa in più. Del resto la sua molteplice personalità, sempre in bilico tra le vette della virtù e gli abissi del compromesso, rappresenta il cardine della sua stessa infelicità: quella di un uomo che punta a raggiungere l'armonia più piena della vita ma, che non riesce a trasmetterne nemmeno uno spicchio al suo allievo più prestigioso : l'imperatore Nerone. E questa sarà la sua disgrazia.

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    22 min
  • Le straripanti vicende del filosofo più influente di Roma
    Oct 26 2021

    Capitolo IV - Seneca

    Perché abbiamo bisogno di Seneca oggi? Perché è uno di noi. Che vive in mezzo ai casini, barcamenandosi. E per questo predica bene, ma spesso razzola male. E dunque ci insegna ad accettare le nostre contraddizioni. Perché ci aiuta a lottare contro i nostri fantasmi e ad accettare la provvisorietà della vita. E ci insegna a fronteggiare le difficoltà, con la forza delle nostre convinzioni. Perché leggerlo è un balsamo per l'anima. Perché non ci dice dove andare a cercare la felicità, ma ci suggerisce che equipaggiamento indossare per la ricerca. Perché ci educa all'arte del funambolo che afferra al volo ogni opportunità. Perché ci dice di non preoccuparci del tempo che passa, ma di pensare piuttosto a come impiegarlo al meglio. E infine perché ci consiglia di trattare la morte con simpatia. Come un' amica intrigante che ci cammina a fianco sin da quando siamo nati e condivide le nostre esperienze. Con curiosità. La stessa che noi dobbiamo avere nei confronti della vita.

    Episodio 2 - Le straripanti vicende del filosofo più influente di Roma

    La vita di Lucio Anneo Seneca sembra un film di avventura tra i più avvincenti. Figlio di un cavaliere benestante, nasce a Cordova e, a causa di una seria malattia ai bronchi, è costretto a fare la spola tra l'Egitto e la Spagna. Procuratore di grido, nel giro di pochi anni diventa senatore. I suoi successi gli procurano fama e ammirazione, ma sono anche la causa delle sue disgrazie poiché l'imperatore Caligola, per invidia del suo talento, lo condanna a morte. Si salva grazie all'intercessione di una donna, ma esiliato deve riparare in Egitto.

    Torna presto a Roma, ma l'imperatore Claudio, succeduto a Caligola, lo manda nuovamente in esilio in Corsica. Viene richiamato a Roma da Agrippina, che gli affida l'educazione di suo figlio Nerone. E così quando questi, a sedici anni, riceve in dono l'Impero, Seneca ne diventa il consigliere, divenendo a tutti gli effetti l'uomo più influente di Roma, che a quel tempo era la città più influente del pianeta.

    Riesce a fare un quinquennio di cose notevoli, ma, a causa del carattere instabile di Nerone, quella stagione dura poco. L'imperatore infatti si dimostra sempre più insofferente alla tutela e molto incline a comportamenti dispotici. A questo va aggiunta la torbida figura di Agrippina che, attraverso il filosofo, pensa di poter controllare il figlio per gestire, a sua volta, il potere.

    Stretto in una morsa di equilibri difficili, Seneca viene costretto a concedere il proprio assenso a una serie di misfatti ripugnanti. Quindi, constatando il proprio fallimento di consigliere dell'Impero, si assume il peso morale degli eventi e chiede all'imperatore di potersi ritirare dalla vita pubblica per dedicarsi esclusivamente alla ricerca filosofica. Sono questi gli anni de "Le lettere a Lucilio" e delle sue opere migliori. Non riesce però a star lontano dalla politica e partecipa ad una congiura per ribaltare l'imperatore. Questa viene scoperta e repressa in malo modo. Molti dei congiurati vengono condannati a morte, a Seneca, in virtù del suo prestigio, viene concesso il privilegio di potersi togliere la vita. Lo fa con straordinaria dignità ed efferata ferocia; tagliandosi le vene dei polsi e delle gambe immergendosi nell'acqua calda, quindi bevendo il veleno: "È importante morire bene", dirà, "significa sfuggire al pericolo di aver vissuto male".

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    20 min
  • Seneca: Tanti buoni consigli e un formidabile cattivo esempio
    Oct 26 2021

    Capitolo IV - Seneca

    Perché abbiamo bisogno di Seneca oggi? Perché è uno di noi. Che vive in mezzo ai casini, barcamenandosi. E per questo predica bene, ma spesso razzola male. E dunque ci insegna ad accettare le nostre contraddizioni. Perché ci aiuta a lottare contro i nostri fantasmi e ad accettare la provvisorietà della vita. E ci insegna a fronteggiare le difficoltà, con la forza delle nostre convinzioni. Perché leggerlo è un balsamo per l'anima. Perché non ci dice dove andare a cercare la felicità, ma ci suggerisce che equipaggiamento indossare per la ricerca. Perché ci educa all'arte del funambolo che afferra al volo ogni opportunità. Perché ci dice di non preoccuparci del tempo che passa, ma di pensare piuttosto a come impiegarlo al meglio. E infine perché ci consiglia di trattare la morte con simpatia. Come un' amica intrigante che ci cammina a fianco sin da quando siamo nati e condivide le nostre esperienze. Con curiosità. La stessa che noi dobbiamo avere nei confronti della vita.

    Episodio 3 - Seneca: Tanti buoni consigli e un formidabile cattivo esempio

    Seneca è uno scrittore moderno che rifugge ad ogni classificazione, capace di scrivere opere di straordinaria forza morale, ma anche di comporre tragedie sanguinolente, epistole commoventi e una satira dissacrante in "onore" di un imperatore appena deceduto che prende sarcasticamente per i fondelli. Niente di strano per un filosofo morale che afferma che: "il saggio compie le stesse cattive azioni dei criminali, ma con diversa intenzione".

    A leggere le sue opere, tre sono le cose che saltano subito agli occhi: la prima è che scrive davvero bene, è conciso, evocativo, ficcante, non si perde in fronzoli ed è estremamente efficace, tenuto conto del fatto che scrive duemila anni fa di cose che ancora oggi appaiono di grande attualità; la seconda osservazione è che doveva essere un gran "paraculo", data la sua indulgente connivenza con il potere che nei suoi scritti deplorava con fermezza, ma che nella vita di tutti i giorni praticava assiduamente, insieme alla ostentata esibizione di una vita agiata, profondamente contraria all'austerità che professava con passione nei suoi insegnamenti. Tutto questo rende la terza considerazione la più importante: Seneca è un filosofo morale dal comportamento amorale, un educatore degenere, per questo motivo particolarmente attendibile, poiché utilizza se stesso e le proprie esperienze come "modello negativo" di riferimento.

    Descrive così, magnificamente, le cose da fare e quelle da evitare per essere felici, i principi da osservare e quelli da cui stare alla larga per poter prosperare, poiché la sua vita, trascorsa sempre sul filo del rasoio, gli ha procurato non poche ferite. Il suo fallimento finale costituisce la prova "provata" della veridicità delle sue affermazioni. "I mali che devi fuggire, spesso sono in te. Vivere, vuol dire soprattutto combattere" E pur tuttavia, se non si fanno troppo le pulci alla sua camaleontica personalità, bisogna ammettere che il suo pensiero, studiato e apprezzato in ogni epoca, sprigiona una forza di convincimento innegabile, tanto fa farlo annoverare tra gli scrittori più importanti che persino Dante salverà dal suo Inferno. Potere taumaturgico derivato dalla schizofrenia o della sua profondità filosofica. Chissà?

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    26 min

Sintesi dell'editore

Capitolo IV - Seneca

Perché abbiamo bisogno di Seneca oggi? Perché è uno di noi. Che vive in mezzo ai casini, barcamenandosi. E per questo predica bene, ma spesso razzola male. E dunque ci insegna ad accettare le nostre contraddizioni. Perché ci aiuta a lottare contro i nostri fantasmi e ad accettare la provvisorietà della vita. E ci insegna a fronteggiare le difficoltà, con la forza delle nostre convinzioni. Perché leggerlo è un balsamo per l'anima. Perché non ci dice dove andare a cercare la felicità, ma ci suggerisce che equipaggiamento indossare per la ricerca. Perché ci educa all'arte del funambolo che afferra al volo ogni opportunità. Perché ci dice di non preoccuparci del tempo che passa, ma di pensare piuttosto a come impiegarlo al meglio. E infine perché ci consiglia di trattare la morte con simpatia. Come un' amica intrigante che ci cammina a fianco sin da quando siamo nati e condivide le nostre esperienze. Con curiosità. La stessa che noi dobbiamo avere nei confronti della vita.

  • Episodio 1 - Seneca, uno di noi, intrappolato tra pasticci e problemi.
  • Episodio 2 - Le straripanti vicende del filosofo più influente di Roma. 
  • Episodio 3 - Seneca: Tanti buoni consigli e un formidabile cattivo esempio.
  • Episodio 4 - Seneca e il telecomando.
  • Episodio 5 - Dammi 3 parole: Flessibilità, spregiudicatezza e moderazione.
  • Episodio 6 - Anche gli stoici sorridono (Virtù = Felicità).
  • Episodio 7 - L'etica stoica e i nove consigli per vivere bene.
  • Episodio 8 - Fatti amico il tempo e non aver paura delle novità.
  • Episodio 9 - Prenditi cura di te e tieni lontana la noia.
  • Episodio 10 - Cogli il meglio dalla vita e quando sarà tempo, lasciala con gioia.
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