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Sebastian Coe e Steve Ovett. Il campione si è perso
- Olimpicamente
- Letto da: Roberto Recchia, Dario Sansalone, Fabio Banfo
- Durata: 15 min
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Gelindo Bordin. Il geometra della maratona
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- Di: Antonio La Torre, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Edoardo Lomazzi, Dario Sansalone
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Generale
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Lettura
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Storia
La corsa più lunga, la corsa del mito... la "maratona", nel giorno di chiusura delle Olimpiadi di Seulnessun italiano ha mai vinto una maratona alle Olimpiadi. E' la corsa degli africani... da quando a Roma vinse Abebe Bikila. Qui a Seul tutte le gare dell'atletica leggera dalle medie alle lunghe distanze prima della maratona di oggi sono state vinte da corridori africani.
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Coinvolgente
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Edwin Moses. Tredici passi
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- Di: Gianmarco Bachi, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Edoardo Lomazzi, Dario Sansalone
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Storia
Dire che Edwin Moses sia stato il più grande interprete dei 400 ostacoli di ogni tempo è dire tanto. Ma è anche non dire abbastanza. Per più di un decennio è stato semplicemente un'altra cosa. Non tanto per i due ori olimpici, per i record mondiali battuti. Nemmeno per quell'imbattibilità durata esattamente nove anni, nove mesi e nove giorni che gli ha fruttato una sequenza interminabile di 122 vittorie consecutive.
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Analisi interessante
- Di Elisabetta Passagrilli il 02/06/2019
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Dave Wottle. Giù il cappello
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- Di: Mario Mucciarelli, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Gabriele Calindri, Dario Sansalone, Daniele Ornatelli
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Generale
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Storia
Nel 1972 Dave Wottle ha poco più di vent'anni. È un bravo ragazzo dell'Ohio, è un atleta, Dave. Un mezzofondista. E va forte. Si è qualificato per le Olimpiadi di Monaco '72 in due specialità: 800 e 1500 metri piani. Nei trials americani, pochi mesi prima delle Olimpiadi, Dave ha fatto segnare il record del mondo degli 800 metri, in modo del tutto inatteso. Ma Dave è un ragazzo particolare. In quello stesso anno si è laureato alla Bowling Green State University. E subito dopo i trials si sposa con la fidanzata Jan. Dave gareggia sempre con uno scalcinato berretto a visiera sulla testa. Per tutti, Dave Wottle è "quello con il berretto da golf". I giochi del 1972 , a Monaco, potrebbero essere la sua consacrazione.
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Dick Fosbury. Lo sguardo verso il cielo
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- Di: Luca Gattuso, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Gabriele Calindri, Dario Sansalone, Daniele Ornatelli
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Storia
L'atletica leggera non è lo sport dove inventi. Guardiamo la disciplina principale: la corsa. Cosa vuoi inventare nella corsa? Scarpe, calzini, magliette traforate, integratori, contapassi, cronometri. Quasi nulla di fondamentale. Tutto è già stato definito, al massimo correggi qualcosa. Poi arriva il giorno in cui un atleta qualcosa inventa.
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- Di: Antonio La Torre, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Daniele Ornatelli, Gabriele Calindri
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Storia
Piscina Olimpica di Atene. È in programma la gara dei 200 metri stile libero uomini. È una gara molto attesa, qualcuno, forse esagerando, l'ha definita la "gara del secolo". Anche grazie a strane coincidenze anagrafiche, tre generazioni di nuotatori, passato, presente e futuro della specialità, si ritrovano schierati sui blocchi di partenza. L'attesa è altissima. I motivi di rivincita e i temi tecnici pure esaltanti.
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Analisi interessante
- Di Elisabetta Passagrilli il 02/06/2019
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Abebe Bikila. L'ultimo re
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- Di: Mario Mucciarelli, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Gabriele Calindri, Dario Sansalone, Daniele Ornatelli
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Storia
Il 10 settembre 1960 è il giorno della maratona alle Olimpiadi di Roma: il percorso della gara contraddice molte abitudini olimpiche. Sia la partenza che l'arrivo non sono previsti allo Stadio Olimpico. Si parte dal Campidoglio, in pieno centro, e il percorso si dipana lungo le direttrici dell'antichità. L'ultima parte della gara avverrà ben oltre l'imbrunire. Alla partenza, tra i 75 partecipanti, non passa inosservata la presenza di un piccolo corridore dell'Etiopia.
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Il 10 settembre 1960 è il giorno della maratona alle Olimpiadi di Roma: il percorso della gara contraddice molte abitudini olimpiche. Sia la partenza che l'arrivo non sono previsti allo Stadio Olimpico. Si parte dal Campidoglio, in pieno centro, e il percorso si dipana lungo le direttrici dell'antichità. L'ultima parte della gara avverrà ben oltre l'imbrunire. Alla partenza, tra i 75 partecipanti, non passa inosservata la presenza di un piccolo corridore dell'Etiopia.
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Pietro Mennea. Indicando la luna
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- Di: Luca Gattuso, G. Sergio Ferrentino
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Generale
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Lettura
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Storia
Se nasci in Italia, a Barletta, e decidi di intraprendere la carriera di velocista, forse fin dall'inizio intuisci che tutto sarà più difficile, complicato. E dovrai impegnarti molto più dei tuoi avversari e concorrenti per ottenere risultati di alto livello. Il talento non basta se nasci a Barletta e non hai neanche una pista su cui allenarti. Non è sufficiente se al talento non aggiungi due fondamentali elementi: un tecnico che sappia sviluppare le tue potenzialità e una dedizione al lavoro a dir poco maniacale.
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Il dito verso il cielo!
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Samia Yusuf Omar. Fermatevi stelle
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- Di: Gianmarco Bachi, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Cinzia Spanò, Linda Caridi
- Durata: 20 min
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Generale
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Lettura
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Storia
È il 19 agosto del 2008. C'è il sole a Pechino. Nello stadio olimpico a forma di nido si corre la quinta batteria dei 200 metri donne. La prima a tagliare il traguardo è la giamaicana Veronica Campbell Brown in 23"04. L'ultima è una ragazza di 17 anni, alta e magra, con i pantaloncini lunghi fino alle ginocchia, una fascia tergisudore sulla fronte e le scarpe regalatele da un'atleta della squadra sudanese. Chiude in 32"16.
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Analisi interessante
- Di Elisabetta Passagrilli il 04/06/2019
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Andre Agassi. Parte di me
- Olimpicamente
- Di: Gianmarco Bachi, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Alessandro Castellucci, Nicola Stravalaci
- Durata: 15 min
- Versione integrale
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Generale
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Lettura
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Storia
È il giorno della finale del singolare maschile di tennis alle Olimpiadi di Atlanta. A contendersi l'oro, sul cemento degli impianti di Stone Mountain, ci sono Sergi Bruguera e Andre Agassi. Lo spagnolo è uno specialista della terra rossa, ha vinto per due volte il Roland Garros, arrivando fino alla posizione numero 3 del ranking mondiale. Agassi invece è semplicemente Agassi. Uno dei più grandi tennisti del decennio. Un'icona della sua generazione. Più che un tennista, una rockstar. È il 3 agosto del 1996: Agassi e Bruguera si preparano a scendere in campo.
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Analisi interessante
- Di Elisabetta Passagrilli il 27/05/2019
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Paavo Nurmi. Due ori in un'ora
- Olimpicamente
- Di: Luca Gattuso, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Gabriele Calindri, Daniele Ornatelli
- Durata: 18 min
- Versione integrale
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Generale
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Lettura
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Storia
Fai una cosa che ti sembra straordinaria. E ti rendi conto che non è proprio la cosa più semplice in un'Olimpiade. Ma non ne puoi godere a pieno l'eccezionalità, perché quando verrà, non battuta, ma solo eguagliata, tu non ci sarai già più. È quello che è successo a Paavo Nurmi, il finlandese volante. Così era stato soprannominato. La cosa eccezionale che Nurmi ha fatto è stata vincere nella stessa edizione delle Olimpiadi la gara dei 1500 metri e quella dei 5000.
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- Di Elisabetta Passagrilli il 29/05/2019
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Werner Gunthor. Il barbaro coi baffi
- Olimpicamente
- Di: Flavio Stroppini, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Daniele Ornatelli, Nicola Stravalaci
- Durata: 11 min
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Lettura
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Storia
Uno, due! Uno due! Uno due! Rigido. Di solito gli atleti del getto del peso sono così. Elefanti in cristalleria. Lo sai che prima o poi si voltano e fanno cascare tutto quanto. Lui no. Werner Günthör da Uttwil, canton Turgovia, Svizzera, sembrava danzare. Quando camminava e quando lanciava la sfera di sette chili e 270 grammi a più di venti metri di distanza. Da dove gli veniva tutta quella eleganza?
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- Di Elisabetta Passagrilli il 30/05/2019
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Gabriella Dorio. Riccioli Dorio
- Olimpicamente
- Di: Gianmarco Bachi, Luca Gattuso, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Cinzia Spanò, Eleni Molos
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Storia
La storia degli atleti è il racconto dei successi, delle medaglie, delle vittorie, dei record. Quello che spesso non si racconta però sono gli episodi. Quelle piccole cose che possono interrompere la carriera di un atleta di successo. Piccole cose che spesso non c'entrano con lo sport. Come è sucesso a Gabriella Dorio.
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- Di Elisabetta Passagrilli il 28/05/2019
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Andy Murray. Ti porto al pub
- Olimpicamente
- Di: G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Alessandro Castellucci, Daniele Ornatelli, Nicola Stravalaci
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Generale
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Lettura
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Storia
Olimpiadi di Londra 2012. La finale per l'oro maschile del tennis si gioca a Wimbledon. Si sfidano Andy Murray, scozzese, e lo svizzero Roger Federer. Roger viene raccontato come l'anello di congiunzione tra un tennis antico e questo contemporaneo. Sulla carta Federer è favorito. Ma per Murray, oltre a giocare in casa, la finale per l'oro offre molte motivazioni, anche nascoste nel suo passato. E' ad un passo dalla vittoria. Gli basta un solo game per vincere la medaglia d'oro.
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Mark Spitz. Solo in quarta corsia
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- Letto da: Nicola Stravalaci, Alessio Maria Romano
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Generale
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Storia
È l'alba del 5 settembre a Monaco di Baviera. I Giochi delle XX Olimpiadi dell'era moderna stanno per entrare nella seconda settimana. Tutto il mondo, non solo quello sportivo, parla di un nuotatore statunitense, Mark Spitz, vincitore di ben 7 medaglie d'oro, sette record del mondo. È l'alba quando, nel villaggio olimpico ancora addormentato, otto uomini scavalcano senza difficoltà la rete di recinzione. Sono armati, fanno parte di un commando dell'organizzazione palestinese "Settembre nero". E' l'alba e qualcuno bussa alla porta della camera di Mark Spitz.
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Fantástico, emocionante!!!
- Di Bettina il 16/07/2019
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Teófilo Stevenson. Al massimo dei massimi
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- Letto da: Edoardo Lomazzi, Fabio Banfo
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Storia
Teófilo Stevenson, pugile cubano a cavallo degli anni '70 e '80 ha vinto quasi tutto, ma ha anche subito le sue sconfitte. Venti. Venti combattimenti li ha persi su 321. Quando Don King, gli offrì una borsa di due milioni di dollari per combattere contro Mohammed Alì lui rispose: "Preferisco l'affetto di 8 milioni di cubani al valore di 2 milioni di dollari. E non cambierò la mia opinione per qualsiasi cifra mi potrà offrire".
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Teofilo Stevenson: una vita da peso massimo
- Di Giovanni il 07/06/2020
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Ondina Valla. Il sole in un sorriso
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- Di: Mario Mucciarelli, G. Sergio Ferrentino
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Storia
Ci sono storie che trovano il loro senso più profondo solo a riguardarle dopo tanto tempo. E ci sono altre storie che sono come prove di velocità, e quello che vogliono dire lo dicono nei pochi secondi o minuti in cui si svolgono. La storia di Ondina Valla, eclettica atleta italiana attiva negli anni '30, a quale delle due appartiene?
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- Di Elisabetta Passagrilli il 01/06/2019
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Bob Beamon. Il salto più lungo
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- Di: Luca Gattuso, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Nicola Stravalaci, Daniele Ornatelli
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Sono pochi quelli che oltre a vincere la medaglia con il record fanno anche la Storia dell'atletica. Uno di questi è stato Robert "Bob" Beamon che il 18 ottobre 1968 alle Olimpiadi di Città del Messico letteralmente decolla dalla pedana del salto in lungo e atterra dopo 8 metri e 90 centimetri. Batte il record precedente di 55 centimetri. Mai nessuno prima di lui era riuscito e dopo di lui riuscì a migliorare il record del lungo così tanto. Il suo record resisterà imbattuto per 23 anni.
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Dereck Redmond. A piccoli passi
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Storia
1992, giochi olimpici di Barcellona. Si corre la semifinale dei 400 metri piani maschili. Dereck Redmond, ha 26 anni, è il primatista britannico. E quell'attesa l'ha già vissuta un'altra volta, quattro anni prima, sulla pista di Seoul. Era pronto, si stava riscaldando quando il tendine di achille ha fatto crack. Allo stadio, tra le 56.000 persone che affollano lo stadio del Montjuic, c'è anche il padre. Che lo ha visto partire e risollevarsi, che lo ha accompagnato fin lì e che adesso lo sta guardando dalla tribuna.
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Super!
- Di EF21 il 27/08/2020
Sintesi dell'editore
È il 25 marzo 1972 al Cross-Country Championships di Hillingdon. A vincere è un certo Kirk Dumpleton. Di lui non si parlerà mai più. Di altri due che arrivano al traguardo invece si. Secondo è un sedicenne di nome Stephen Michael James Ovett. Più indietro, in decima posizione, un quindicenne: Sebastian Newbold Coe. Sebastian Coe e Steve Ovett. Ovvero la rivalità perfetta. Non c'è sceneggiatore al mondo che avrebbe potuto immaginarla altrettanto bene. Il nice boy e il bad boy.
Musiche originali: Gianluigi Carlone. Adattamento e regia: G. Sergio Ferrentino.
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Generale
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Lettura
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Storia

- Elisabetta Passagrilli
- 29/05/2019
Analisi interessante
Bella e interessante analisi biografica di personaggi e momenti sportivi emozionanti. Anche la lettura è molto piacevole
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