La treccia alla francese
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Letto da:
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Silvia Siravo
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Di:
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Anne Tyler
A proposito di questo titolo
Nel 1959 Robin Garrett e sua moglie Mercy decidono di fare una vacanza con i figli, Alice, Lily e David. È la prima che si concedono e non ce ne saranno altre in futuro: affittano una baita in riva al lago e trascorrono lì una settimana insieme. Durante quei pochi giorni, un episodio apparentemente banale finirà per segnare non solo la vita dei tre figli, ma anche quella delle generazioni successive. Andando avanti nel tempo, abbiamo infatti la percezione di un quadro famigliare felice solo a un primo sguardo, ma in realtà intimamente compromesso: Mercy è sempre più distante, chiusa a dipingere nel suo atelier; Robin, incapace di riconquistare l’attenzione della moglie, è completamente assorbito dal lavoro nel negozio di ferramenta; Lily, alle prese con una gravidanza indesiderata, non trova dai suoi la comprensione di cui avrebbe bisogno; David, impegnato negli studi lontano da casa, ne approfitta per allentare i rapporti. Soltanto Alice cerca di rimanere saldamente aggrappata al simulacro della sua famiglia. Man mano che il romanzo si addentra nel racconto delle loro vite, a partire dagli anni Cinquanta fino alla pandemia di coronavirus, comprendiamo la complessità dei Garrett, il nodo che unisce gli anziani ai più giovani, gli amori e le gioie, ma anche le delusioni, i rimpianti e i piccoli segreti… Anne Tyler racconta come i legami famigliari ci condizionino e lascino il segno, proprio come i capelli intrecciati che, una volta sciolti, mantengono a lungo il ricordo delle pieghe in cui erano stati costretti.
©2022 Guanda (P)2023 Adriano Salani EditoreLa (potenzialmente interessante) digressione in una famiglia tipica, che presenta però un elemento di atipicità - una madre senza il presunto “naturale” istinto di maternità - si sviluppa tutta per sottintesi. Risultato un po’ insipido, nessun rapporto delle maglie allo scoperto e nessun carattere esplorato fino in fondo. Le tematiche più dirompenti appena accennate, tutto dissimulato sotto una parvenza di abitudini e buone maniere che lascia il lettore insoddisfatto.
O perlomeno, questo lettore.
A tratti insipido
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Un bel libro
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Senza una vera trama
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Stile pulito., ascolto piacevole.
Un ascolto piacevole
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noi, gente comune
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