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Kerri Strug. Non sentire niente
- Olimpicamente
- Letto da: Cinzia Spanò, Eleni Molos
- Serie: Olimpicamente
- Durata: 15 min
- Versione integrale Audiolibro
- Categorie: Biografie e memorie, Sport
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Dereck Redmond. A piccoli passi
- Olimpicamente
- Di: Gianmarco Bachi, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Alessandro Castellucci, Daniele Ornatelli, Nicola Stravalaci
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Generale
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Lettura
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Storia
1992, giochi olimpici di Barcellona. Si corre la semifinale dei 400 metri piani maschili. Dereck Redmond, ha 26 anni, è il primatista britannico. E quell'attesa l'ha già vissuta un'altra volta, quattro anni prima, sulla pista di Seoul. Era pronto, si stava riscaldando quando il tendine di achille ha fatto crack. Allo stadio, tra le 56.000 persone che affollano lo stadio del Montjuic, c'è anche il padre. Che lo ha visto partire e risollevarsi, che lo ha accompagnato fin lì e che adesso lo sta guardando dalla tribuna.
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Super!
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Paavo Nurmi. Due ori in un'ora
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- Di: Luca Gattuso, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Gabriele Calindri, Daniele Ornatelli
- Durata: 18 min
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Generale
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Lettura
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Storia
Fai una cosa che ti sembra straordinaria. E ti rendi conto che non è proprio la cosa più semplice in un'Olimpiade. Ma non ne puoi godere a pieno l'eccezionalità, perché quando verrà, non battuta, ma solo eguagliata, tu non ci sarai già più. È quello che è successo a Paavo Nurmi, il finlandese volante. Così era stato soprannominato. La cosa eccezionale che Nurmi ha fatto è stata vincere nella stessa edizione delle Olimpiadi la gara dei 1500 metri e quella dei 5000.
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Muhammad Alì. Senza tremare, mai
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- Di: Gianmarco Bachi, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Nicola Stravalaci, Daniele Ornatelli
- Durata: 17 min
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Generale
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Storia
19 luglio 1996, Atlanta. Cerimonia d'apertura della ventiseiesima olimpiade. La fiaccola olimpica entra nello stadio portata dal lanciatore del disco Al Oerter, poi passa nelle mani del campione del mondo dei pesi massimi Evander Holyfield e della vincitrice dei 100 ostacoli di Barcellona Voula Patoulidou. L'ultimo tedoforo è la nuotatrice statunitense Janet Evans che si inerpica su per le tribune. In cima, ad attenderla, c'è qualcuno che la aspetta dietro una quinta. Ancora invisibile agli spettatori e agli occhi delle telecamere.
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- Di Elisabetta Passagrilli il 28/05/2019
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Dick Fosbury. Lo sguardo verso il cielo
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- Letto da: Gabriele Calindri, Dario Sansalone, Daniele Ornatelli
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Storia
L'atletica leggera non è lo sport dove inventi. Guardiamo la disciplina principale: la corsa. Cosa vuoi inventare nella corsa? Scarpe, calzini, magliette traforate, integratori, contapassi, cronometri. Quasi nulla di fondamentale. Tutto è già stato definito, al massimo correggi qualcosa. Poi arriva il giorno in cui un atleta qualcosa inventa.
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Werner Gunthor. Il barbaro coi baffi
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- Di: Flavio Stroppini, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Daniele Ornatelli, Nicola Stravalaci
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Lettura
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Storia
Uno, due! Uno due! Uno due! Rigido. Di solito gli atleti del getto del peso sono così. Elefanti in cristalleria. Lo sai che prima o poi si voltano e fanno cascare tutto quanto. Lui no. Werner Günthör da Uttwil, canton Turgovia, Svizzera, sembrava danzare. Quando camminava e quando lanciava la sfera di sette chili e 270 grammi a più di venti metri di distanza. Da dove gli veniva tutta quella eleganza?
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Pietro Mennea. Indicando la luna
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- Di: Luca Gattuso, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Gabriele Calindri, Daniele Ornatelli
- Durata: 14 min
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Storia
Se nasci in Italia, a Barletta, e decidi di intraprendere la carriera di velocista, forse fin dall'inizio intuisci che tutto sarà più difficile, complicato. E dovrai impegnarti molto più dei tuoi avversari e concorrenti per ottenere risultati di alto livello. Il talento non basta se nasci a Barletta e non hai neanche una pista su cui allenarti. Non è sufficiente se al talento non aggiungi due fondamentali elementi: un tecnico che sappia sviluppare le tue potenzialità e una dedizione al lavoro a dir poco maniacale.
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Fai una cosa che ti sembra straordinaria. E ti rendi conto che non è proprio la cosa più semplice in un'Olimpiade. Ma non ne puoi godere a pieno l'eccezionalità, perché quando verrà, non battuta, ma solo eguagliata, tu non ci sarai già più. È quello che è successo a Paavo Nurmi, il finlandese volante. Così era stato soprannominato. La cosa eccezionale che Nurmi ha fatto è stata vincere nella stessa edizione delle Olimpiadi la gara dei 1500 metri e quella dei 5000.
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19 luglio 1996, Atlanta. Cerimonia d'apertura della ventiseiesima olimpiade. La fiaccola olimpica entra nello stadio portata dal lanciatore del disco Al Oerter, poi passa nelle mani del campione del mondo dei pesi massimi Evander Holyfield e della vincitrice dei 100 ostacoli di Barcellona Voula Patoulidou. L'ultimo tedoforo è la nuotatrice statunitense Janet Evans che si inerpica su per le tribune. In cima, ad attenderla, c'è qualcuno che la aspetta dietro una quinta. Ancora invisibile agli spettatori e agli occhi delle telecamere.
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L'atletica leggera non è lo sport dove inventi. Guardiamo la disciplina principale: la corsa. Cosa vuoi inventare nella corsa? Scarpe, calzini, magliette traforate, integratori, contapassi, cronometri. Quasi nulla di fondamentale. Tutto è già stato definito, al massimo correggi qualcosa. Poi arriva il giorno in cui un atleta qualcosa inventa.
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Michael Phelps. Andiamo a prenderla
- Olimpicamente
- Di: Luca Gattuso, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Daniele Ornatelli, Nicola Stravalaci
- Durata: 13 min
- Versione integrale
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Generale
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Lettura
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Storia
Michael Phelps nel 2000 aveva solo 15 anni, ma nuotava già alle Olimpiadi di Sidney. Quattro anni più tardi arriva all'edizione di Atene 2004 con l'intenzione di battere il record dei sette ori di Mark Spitz. Ci va vicino, ma non riesce nell'impresa: si porta a casa 6 ori e 2 bronzi. Si prepara già per le Olimpiadi di Pechino 2008: il suo unico obiettivo è conquistare le otto medaglie olimpiche. Decolla dagli Stati Uniti con quello scopo.
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Breve, ma emozionante
- Di Gipanzel il 14/02/2018
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Jesse Owens. Sei nero anche tu
- Olimpicamente
- Di: Mario Mucciarelli, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Daniele Ornatelli, Roberto Recchia
- Durata: 19 min
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Generale
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Lettura
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Storia
È il 22 luglio 1945. Siamo in Nord Dakota, ed è in corso una partita di baseball. Il pubblico è composto da bianchi. Nell'intervallo un corridore di colore sfida prima i più veloci tra i giocatori delle due squadre, poi addirittura un cavallo da corsa. Fa caldo, ma Jesse, trentatrè anni e un fisico invidiabile, sembra pronto a ripetere il solito spettacolo: l'uomo che corre più veloce del cavallo.
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Analisi interessante
- Di Elisabetta Passagrilli il 02/06/2019
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Peter Norman. Quello senza guanto
- Olimpicamente
- Di: G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Roberto Recchia, Dario Sansalone, Edoardo Lomazzi
- Durata: 13 min
- Versione integrale
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Generale
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Lettura
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Storia
Si possono ricordare i dettagli di quella foto. 1968 Città del Messico, Tommie Smith e John Carlos sul podio. Pugno destro Smith sinistro Carlos, sguardo in basso. Smith ha una scatola nella mano sinistra tutti e due sono scalzi... Poi c'è quello che è arrivato con loro... di solito non ricordiamo il nome, ma è quello senza guanto. Un bianco in mezzo a due "negri", come si diceva senza le virgolette una volta. È Peter Norman. È prima di uscire dal tunnel indossa la coccarda dell'Olympic Project for Human Rights.
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- Di Elisabetta Passagrilli il 02/06/2019
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Sebastian Coe e Steve Ovett. Il campione si è perso
- Olimpicamente
- Di: Gianmarco Bachi, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Roberto Recchia, Dario Sansalone, Fabio Banfo
- Durata: 15 min
- Versione integrale
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Generale
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Lettura
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Storia
È il 25 marzo 1972 al Cross-Country Championships di Hillingdon. A vincere è un certo Kirk Dumpleton. Di lui non si parlerà mai più. Di altri due che arrivano al traguardo invece si. Secondo è un sedicenne di nome Stephen Michael James Ovett. Più indietro, in decima posizione, un quindicenne: Sebastian Newbold Coe. Sebastian Coe e Steve Ovett. Ovvero la rivalità perfetta. Non c'è sceneggiatore al mondo che avrebbe potuto immaginarla altrettanto bene. Il nice boy e il bad boy.
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- Di Elisabetta Passagrilli il 29/05/2019
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Ian Thorpe. A piedi uniti
- Olimpicamente
- Di: Antonio La Torre, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Daniele Ornatelli, Gabriele Calindri
- Durata: 13 min
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Generale
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Lettura
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Storia
Piscina Olimpica di Atene. È in programma la gara dei 200 metri stile libero uomini. È una gara molto attesa, qualcuno, forse esagerando, l'ha definita la "gara del secolo". Anche grazie a strane coincidenze anagrafiche, tre generazioni di nuotatori, passato, presente e futuro della specialità, si ritrovano schierati sui blocchi di partenza. L'attesa è altissima. I motivi di rivincita e i temi tecnici pure esaltanti.
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- Di Elisabetta Passagrilli il 02/06/2019
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Edwin Moses. Tredici passi
- Olimpicamente
- Di: Gianmarco Bachi, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Edoardo Lomazzi, Dario Sansalone
- Durata: 16 min
- Versione integrale
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Generale
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Lettura
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Storia
Dire che Edwin Moses sia stato il più grande interprete dei 400 ostacoli di ogni tempo è dire tanto. Ma è anche non dire abbastanza. Per più di un decennio è stato semplicemente un'altra cosa. Non tanto per i due ori olimpici, per i record mondiali battuti. Nemmeno per quell'imbattibilità durata esattamente nove anni, nove mesi e nove giorni che gli ha fruttato una sequenza interminabile di 122 vittorie consecutive.
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- Di Elisabetta Passagrilli il 02/06/2019
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Aleksandr Popov. Solo il mio corpo
- Olimpicamente
- Di: Gianmarco Bachi, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Roberto Recchia, Edoardo Lomazzi
- Durata: 16 min
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Generale
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Lettura
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Storia
Lo zar semplicemente era imbattibile. E lo zar era Aleksandr Popov. Per tutti era lo zar, ma per gli americani era Big Dog, il cagnaccio. Perché non ti mollava mai. Inesorabile. Nel 2000 Popov si presenta a Sidney per affrontare la sua terza olimpiade. Può diventare l'unico nuotatore nella storia a vincere tre ori di fila nella stessa specialità. Il traguardo è lì ad un passo.
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- Di Elisabetta Passagrilli il 29/05/2019
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Florence Griffith Joyner. C'era una volta Flo
- Olimpicamente
- Di: Gianmarco Bachi, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Margherita Saltamacchia, Patrizia Salmoiraghi
- Durata: 11 min
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Generale
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Lettura
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Storia
"Flo-Jo", come era soprannominata Florence Griffith Joyner, nasce a Los Angeles, in California. Nel 1984 ai Giochi olimpici di Los Angeles vince la medaglia d'argento nei 200 metri piani giungendo seconda dietro Valerie Brisco-Hooks. Nel giro di una breve estate Flo-Jo era diventata una donna bionica. Una bacchetta magica l'aveva strasformata.
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- Di Elisabetta Passagrilli il 04/06/2019
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Mark Spitz. Solo in quarta corsia
- Olimpicamente
- Di: Antonio La Torre, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Nicola Stravalaci, Alessio Maria Romano
- Durata: 19 min
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Generale
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Storia
È l'alba del 5 settembre a Monaco di Baviera. I Giochi delle XX Olimpiadi dell'era moderna stanno per entrare nella seconda settimana. Tutto il mondo, non solo quello sportivo, parla di un nuotatore statunitense, Mark Spitz, vincitore di ben 7 medaglie d'oro, sette record del mondo. È l'alba quando, nel villaggio olimpico ancora addormentato, otto uomini scavalcano senza difficoltà la rete di recinzione. Sono armati, fanno parte di un commando dell'organizzazione palestinese "Settembre nero". E' l'alba e qualcuno bussa alla porta della camera di Mark Spitz.
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Fantástico, emocionante!!!
- Di Bettina il 16/07/2019
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Ondina Valla. Il sole in un sorriso
- Olimpicamente
- Di: Mario Mucciarelli, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Cinzia Spanò, Patrizia Salmoiraghi
- Durata: 18 min
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Generale
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Storia
Ci sono storie che trovano il loro senso più profondo solo a riguardarle dopo tanto tempo. E ci sono altre storie che sono come prove di velocità, e quello che vogliono dire lo dicono nei pochi secondi o minuti in cui si svolgono. La storia di Ondina Valla, eclettica atleta italiana attiva negli anni '30, a quale delle due appartiene?
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- Di Elisabetta Passagrilli il 01/06/2019
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Greg Louganis. Tre metri sopra
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- Di: Gianmarco Bachi, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Nicola Stravalaci, Daniele Ornatelli
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Generale
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Storia
Quando prende l'argento alle olimpiadi di Montreal nel '76 Greg Louganis ha solo 16 anni ed è all'esordio. Quella volta perde da Klaus Dibiasi che infila il suo terzo oro olimpico consecutivo. Louganis perde quella volta e poi non perde più. Ma proprio più. Per dodici anni vince sempre, qualunque cosa, in qualunque competizione internazionale, giochi Panamericani, mondiali, olimpiadi. Oro. Sempre.
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Analisi interessante
- Di Elisabetta Passagrilli il 02/06/2019
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John Stephen Akhwari. Mille passi
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- Di: Gianmarco Bachi, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Alessandro Castellucci, Daniele Ornatelli
- Durata: 13 min
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Generale
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Storia
È il 27 ottobre 1968. Siamo praticamente al sipario. Si corre la gara di chiusura: la maratona. A vincerla è l'etiope Mamo Wolde, ma non sarà lui quello che verrà ricordato. Il protagonista vero è invece uno sconosciuto atleta della Tanzania che si chiama John Stephen Akhwari che al chilometro diciannove cade e si fa male. Ha una spalla malconcia, una gamba sanguinante. Non è neanche in grado di appoggiare il piede e il traguardo è lontano.
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Analisi interessante
- Di Elisabetta Passagrilli il 30/05/2019
Sintesi dell'editore
Uno degli aspetti positivi di cui godono i paesi organizzatori delle Olimpiadi è quello di poter iscrivere atleti in tutte le gare. Non servono tempi di qualificazione o misure da riaggiungere. Non ci sono selezioni da superare. Il posto è garantito. Per gli Stati Uniti le Olimpiadi del 1996 ad Atlanta rappresentavano un momento determinante della storia sportiva della nazione. Dal 1968 in Messico non primeggiavano nel medagliere. E la ginnastica artistica era una delle discipline su cui si puntava.
Nel concorso a squadre femminile non si era mai vinto. Era il momento di dare una svolta alla tradizione. Infatti a meno di clamorose debacle al volteggio potrebbe arrivare l'oro. Sulla pedana salgono prima la più giovane della nazionale Dominique Moceanu e infine Kerri Strug. Per vincere la gara non si deve sbagliare.
Musiche originali: Gianluigi Carlone. Adattamento e regia: G. Sergio Ferrentino.
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Generale
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Storia
- Elisabetta Passagrilli
- 27/05/2019
Analisi interessante
Bella e interessante analisi di un momento sportivo molto famoso. Anche la lettura è molto piacevole