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Jesse Owens. Sei nero anche tu
- Olimpicamente
- Letto da: Daniele Ornatelli, Roberto Recchia
- Serie: Olimpicamente
- Durata: 19 min
- Versione integrale Audiolibro
- Categorie: Biografie e memorie, Sport
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Dick Fosbury. Lo sguardo verso il cielo
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- Di: Luca Gattuso, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Gabriele Calindri, Dario Sansalone, Daniele Ornatelli
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Storia
L'atletica leggera non è lo sport dove inventi. Guardiamo la disciplina principale: la corsa. Cosa vuoi inventare nella corsa? Scarpe, calzini, magliette traforate, integratori, contapassi, cronometri. Quasi nulla di fondamentale. Tutto è già stato definito, al massimo correggi qualcosa. Poi arriva il giorno in cui un atleta qualcosa inventa.
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- Di: Antonio La Torre, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Daniele Ornatelli, Alessandro Castellucci
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Generale
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Storia
29 luglio 1996, stadio olimpico di Atlanta. Finale del salto in lungo maschile. E' l'ultima gara della lunghissima carriera di Carl Lewis. Un atleta straordinario, capace di eguagliare il mito di Jesse Owens: vincere 4 medaglie d'oro in atletica leggera nella stessa edizione delle Olimpiadi. Il salto in lungo è la competizione alla quale Carl Lewis è più affezionato. E il numero 4 lo perseguita: con questa gara può conquistare 4 medaglie d'oro in 4 edizioni consecutive delle Olimpiadi, eguagliando il primato di Al Oerter.
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- Letto da: Nicola Stravalaci, Alessio Maria Romano, Margherita Saltamacchia
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Storia
Di un grande sportivo ricordi le vittorie. Oppure le giocate fuori dall'ordinario. Ci sono alcuni uomini che nel mezzo di un campo da gioco riescono a farci dimenticare ogni patema del quotidiano. Rendono possibile quello che non dovrebbe esserlo. Tra questi uomini, che se ne infischiano delle regole fisiche, c'è un tennista. Il miglior tennista di tutti tempi. Roger Federer. 17 slam, coppa Davis, 6 master, 237 settimane consecutive al numero 1 della classifica ATP e decine di record polverizzati.
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- Di: Antonio La Torre, G. Sergio Ferrentino
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Storia
Piscina Olimpica di Atene. È in programma la gara dei 200 metri stile libero uomini. È una gara molto attesa, qualcuno, forse esagerando, l'ha definita la "gara del secolo". Anche grazie a strane coincidenze anagrafiche, tre generazioni di nuotatori, passato, presente e futuro della specialità, si ritrovano schierati sui blocchi di partenza. L'attesa è altissima. I motivi di rivincita e i temi tecnici pure esaltanti.
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Sebastian Coe e Steve Ovett. Il campione si è perso
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- Letto da: Roberto Recchia, Dario Sansalone, Fabio Banfo
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Generale
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Storia
È il 25 marzo 1972 al Cross-Country Championships di Hillingdon. A vincere è un certo Kirk Dumpleton. Di lui non si parlerà mai più. Di altri due che arrivano al traguardo invece si. Secondo è un sedicenne di nome Stephen Michael James Ovett. Più indietro, in decima posizione, un quindicenne: Sebastian Newbold Coe. Sebastian Coe e Steve Ovett. Ovvero la rivalità perfetta. Non c'è sceneggiatore al mondo che avrebbe potuto immaginarla altrettanto bene. Il nice boy e il bad boy.
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Se nasci in Italia, a Barletta, e decidi di intraprendere la carriera di velocista, forse fin dall'inizio intuisci che tutto sarà più difficile, complicato. E dovrai impegnarti molto più dei tuoi avversari e concorrenti per ottenere risultati di alto livello. Il talento non basta se nasci a Barletta e non hai neanche una pista su cui allenarti. Non è sufficiente se al talento non aggiungi due fondamentali elementi: un tecnico che sappia sviluppare le tue potenzialità e una dedizione al lavoro a dir poco maniacale.
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L'atletica leggera non è lo sport dove inventi. Guardiamo la disciplina principale: la corsa. Cosa vuoi inventare nella corsa? Scarpe, calzini, magliette traforate, integratori, contapassi, cronometri. Quasi nulla di fondamentale. Tutto è già stato definito, al massimo correggi qualcosa. Poi arriva il giorno in cui un atleta qualcosa inventa.
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29 luglio 1996, stadio olimpico di Atlanta. Finale del salto in lungo maschile. E' l'ultima gara della lunghissima carriera di Carl Lewis. Un atleta straordinario, capace di eguagliare il mito di Jesse Owens: vincere 4 medaglie d'oro in atletica leggera nella stessa edizione delle Olimpiadi. Il salto in lungo è la competizione alla quale Carl Lewis è più affezionato. E il numero 4 lo perseguita: con questa gara può conquistare 4 medaglie d'oro in 4 edizioni consecutive delle Olimpiadi, eguagliando il primato di Al Oerter.
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È il 25 marzo 1972 al Cross-Country Championships di Hillingdon. A vincere è un certo Kirk Dumpleton. Di lui non si parlerà mai più. Di altri due che arrivano al traguardo invece si. Secondo è un sedicenne di nome Stephen Michael James Ovett. Più indietro, in decima posizione, un quindicenne: Sebastian Newbold Coe. Sebastian Coe e Steve Ovett. Ovvero la rivalità perfetta. Non c'è sceneggiatore al mondo che avrebbe potuto immaginarla altrettanto bene. Il nice boy e il bad boy.
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Storia
Se nasci in Italia, a Barletta, e decidi di intraprendere la carriera di velocista, forse fin dall'inizio intuisci che tutto sarà più difficile, complicato. E dovrai impegnarti molto più dei tuoi avversari e concorrenti per ottenere risultati di alto livello. Il talento non basta se nasci a Barletta e non hai neanche una pista su cui allenarti. Non è sufficiente se al talento non aggiungi due fondamentali elementi: un tecnico che sappia sviluppare le tue potenzialità e una dedizione al lavoro a dir poco maniacale.
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Andy Murray. Ti porto al pub
- Olimpicamente
- Di: G. Sergio Ferrentino
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- Durata: 14 min
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Generale
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Lettura
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Storia
Olimpiadi di Londra 2012. La finale per l'oro maschile del tennis si gioca a Wimbledon. Si sfidano Andy Murray, scozzese, e lo svizzero Roger Federer. Roger viene raccontato come l'anello di congiunzione tra un tennis antico e questo contemporaneo. Sulla carta Federer è favorito. Ma per Murray, oltre a giocare in casa, la finale per l'oro offre molte motivazioni, anche nascoste nel suo passato. E' ad un passo dalla vittoria. Gli basta un solo game per vincere la medaglia d'oro.
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Ondina Valla. Il sole in un sorriso
- Olimpicamente
- Di: Mario Mucciarelli, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Cinzia Spanò, Patrizia Salmoiraghi
- Durata: 18 min
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Storia
Ci sono storie che trovano il loro senso più profondo solo a riguardarle dopo tanto tempo. E ci sono altre storie che sono come prove di velocità, e quello che vogliono dire lo dicono nei pochi secondi o minuti in cui si svolgono. La storia di Ondina Valla, eclettica atleta italiana attiva negli anni '30, a quale delle due appartiene?
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- Di Elisabetta Passagrilli il 01/06/2019
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Jesse Owens. L'oro dell'Alabama
- Olimpicamente
- Di: Gianmarco Bachi, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Alessandro Castellucci, Nicola Stravalaci
- Durata: 14 min
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Storia
Quattro medaglie d'oro sono quattro medaglie d'oro. Ma quattro medaglie d'oro vinte da un nero dell'Alabama in faccia a Hitler sono un'altra cosa. Il granello che inceppa la macchina di quelle celebrazioni del nazional-socialismo che furono i giochi di Berlino del '36. Lui. James Cleveland Owens, detto Jesse. Il figlio del vento e di un povero agricoltore emigrato in Ohio per provare a sfamare lui e i suoi nove fratelli.
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da oscar! Si sta col fiato sospeso
- Di Giulia il 18/01/2019
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Mark Spitz. Solo in quarta corsia
- Olimpicamente
- Di: Antonio La Torre, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Nicola Stravalaci, Alessio Maria Romano
- Durata: 19 min
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Storia
È l'alba del 5 settembre a Monaco di Baviera. I Giochi delle XX Olimpiadi dell'era moderna stanno per entrare nella seconda settimana. Tutto il mondo, non solo quello sportivo, parla di un nuotatore statunitense, Mark Spitz, vincitore di ben 7 medaglie d'oro, sette record del mondo. È l'alba quando, nel villaggio olimpico ancora addormentato, otto uomini scavalcano senza difficoltà la rete di recinzione. Sono armati, fanno parte di un commando dell'organizzazione palestinese "Settembre nero". E' l'alba e qualcuno bussa alla porta della camera di Mark Spitz.
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Fantástico, emocionante!!!
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Andre Agassi. Parte di me
- Olimpicamente
- Di: Gianmarco Bachi, G. Sergio Ferrentino
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- Durata: 15 min
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Storia
È il giorno della finale del singolare maschile di tennis alle Olimpiadi di Atlanta. A contendersi l'oro, sul cemento degli impianti di Stone Mountain, ci sono Sergi Bruguera e Andre Agassi. Lo spagnolo è uno specialista della terra rossa, ha vinto per due volte il Roland Garros, arrivando fino alla posizione numero 3 del ranking mondiale. Agassi invece è semplicemente Agassi. Uno dei più grandi tennisti del decennio. Un'icona della sua generazione. Più che un tennista, una rockstar. È il 3 agosto del 1996: Agassi e Bruguera si preparano a scendere in campo.
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- Di Elisabetta Passagrilli il 27/05/2019
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Paavo Nurmi. Due ori in un'ora
- Olimpicamente
- Di: Luca Gattuso, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Gabriele Calindri, Daniele Ornatelli
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Storia
Fai una cosa che ti sembra straordinaria. E ti rendi conto che non è proprio la cosa più semplice in un'Olimpiade. Ma non ne puoi godere a pieno l'eccezionalità, perché quando verrà, non battuta, ma solo eguagliata, tu non ci sarai già più. È quello che è successo a Paavo Nurmi, il finlandese volante. Così era stato soprannominato. La cosa eccezionale che Nurmi ha fatto è stata vincere nella stessa edizione delle Olimpiadi la gara dei 1500 metri e quella dei 5000.
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- Di Elisabetta Passagrilli il 29/05/2019
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Björn Borg e John McEnroe: Le due stelle rivali
- Di: Roberto D'Ingiullo
- Letto da: Lorenzo Visi
- Durata: 1 ora e 34 min
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Storia
"Questa è una storia di errori e occasioni mancate, di imperfezioni e cedimenti, di abbandoni e di sconfitte, di ritiri e contraddizioni. Eppure è la storia di due re che hanno avuto la fortuna e la colpa di nascere nella stessa epoca: così opposti da attrarsi, ma costretti a sfidarsi dal destino che prevede un solo posto per il trono. Qualcuno ha dedicato un libro alla solitudine dei numeri primi e a voler esser pignoli nessun numero è asociale come il numero uno.
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John Stephen Akhwari. Mille passi
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- Letto da: Alessandro Castellucci, Daniele Ornatelli
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Storia
È il 27 ottobre 1968. Siamo praticamente al sipario. Si corre la gara di chiusura: la maratona. A vincerla è l'etiope Mamo Wolde, ma non sarà lui quello che verrà ricordato. Il protagonista vero è invece uno sconosciuto atleta della Tanzania che si chiama John Stephen Akhwari che al chilometro diciannove cade e si fa male. Ha una spalla malconcia, una gamba sanguinante. Non è neanche in grado di appoggiare il piede e il traguardo è lontano.
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Wilma Rudolph. Il vento in quattro
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Nel 1960, l'anno dei giochi olimpici di Roma, negli Stati Uniti ci sono Stati in cui i neri non possono entrare negli stessi bar dei bianchi; la sola idea di un matrimonio misto fa tremare di inquietudine anche la stragrande maggioranza dei liberal. Lo sport è un buon modo per emanciparsi, come aveva dimostrato Jesse Owens. Wilma Rudolph nasce nel 1940, ventesima figlia su ventidue di una famiglia non certo ricca, a Clarksville, Tennessee.
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Gino Bartali. La storia, il mito
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- Letto da: Lorenzo Visi
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Un audiobook per ogni appassionato del Ginettaccio. La serie "I grandi dello sport" ti fa rivivere le gesta e la vita dei più grandi campioni nella storia del loro sport: ciclismo, judo, calcio. In questo ritratto di una delle figure chiave del ciclismo italiano e internazionale, gli autori ripercorrono la vita e la carriera di Gino Bartali, attraverso aneddoti e un linguaggio chiaro e puntuale. "Ci sono stati molti corridori nella storia del ciclismo. Tantissimi, nonostante una buona carriera, sono stati dimenticati, altri invece sono diventati leggenda.
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mito💙🚴♀️🚲
- Di Utente anonimo il 22/04/2020
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Sergey Bubka. Non fanno per me
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Storia
Quando si studia la storia di una disciplina sportiva nasce scontato il dibattito su chi sia il più forte di tutti i tempi. E non sempre è facile determinarlo. Poi ci sono discipline in cui il dibattito neanche nasce. Si apre e si chiude nello stesso istante. Una di queste è il salto con l'asta maschile, dove nessuno oserebbe eccepire alcunchè di fronte al nome del leader incontrastato della classifica di tutti i tempi: Sergey Bubka.
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- Di Elisabetta Passagrilli il 03/06/2019
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Son Kitei. Un giorno a Berlino
- Olimpicamente
- Di: Mario Mucciarelli, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Nicola Stravalaci, Alessio Maria Romano
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Generale
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Storia
I giochi olimpici di Seoul, capitale della Corea del sud, furono gli ultimi giochi olimpici prima della caduta del muro di Berlino. Siamo nel 1988, alle porte di una nuova era. Quando Sohn Kee Chung, conosciuto anche come Son Kitei, più di settant'anni, arzillo, scattante, fa il suo ingresso nello stadio con la torcia olimpica in mano, il pubblico coreano, e non solo, esplode in un applauso commosso. Un piccolo vecchio uomo fragile e forte allo stesso tempo, che corre con una scioltezza incredibile, saluta il pubblico, sorride come forse non aveva mai fatto prima. Non tutti conoscono la sua storia, e le ragioni per cui la sua presenza vuol dire così tanto per la Corea del Sud. Perché questa è una storia di più di mezzo secolo prima.
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- Di Elisabetta Passagrilli il 29/05/2019
Sintesi dell'editore
È il 22 luglio 1945. Siamo in Nord Dakota, ed è in corso una partita di baseball. Il pubblico è composto da bianchi. Nell'intervallo un corridore di colore sfida prima i più veloci tra i giocatori delle due squadre, poi addirittura un cavallo da corsa. Fa caldo, ma Jesse, trentatrè anni e un fisico invidiabile, sembra pronto a ripetere il solito spettacolo: l'uomo che corre più veloce del cavallo.
Musiche originali: Gianluigi Carlone. Adattamento e regia: G. Sergio Ferrentino.
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Storia
- Elisabetta Passagrilli
- 02/06/2019
Analisi interessante
Bella e interessante analisi biografica di personaggi e momenti sportivi emozionanti. Anche la lettura è molto piacevole