11 miglia
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Letto da:
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Ester Parrulli
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Di:
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PIT
A proposito di questo titolo
Debora e Paolo condividono tutto: la vita, il lavoro, e una passione profonda per il paranormale. E così, un giorno, i due decidono di allontanarsi dal mondo e rifugiarsi in una casa isolata, tra le montagne più remote. La meta è una strada maledetta, avvolta da leggende e tragedie: lo scenario perfetto per affrontare un rito estremo conosciuto come rituale delle 11 miglia. Un percorso oscuro, composto da prove sempre più disturbanti. Tre giorni immersi nell'ignoto li attendono. Ma ciò che troveranno lungo quel cammino supererà di gran lunga la loro immaginazione... Miglio dopo miglio, infatti, l'orrore si fa più reale: presenze invisibili, entità malevole che scavano nelle loro fragilità, mentre il confine tra il mondo dei vivi e l'Aldilà si assottiglia. Debora e Paolo si ritroveranno a combattere non solo contro forze sovrannaturali, ma anche contro i propri demoni interiori.
Con 11 miglia i PIT tornano in libreria con una storia horror che, intrecciando tensione psicologica, mistero e terrore, esplora i confini del paranormale e lascia aperta una domanda profonda: cosa ci aspetta davvero oltre la vita?
©2025 Mondadori Libri (P)2025 Mondadori LibriNulla di che
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Meraviglioso viso
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Storia infantile. Caratterizzazione dei personaggi piatta. Non fa assolutamente paura. Non suscita nulla, a dire la verità. Se non fastidio, arrivati a un certo punto.
Il problema è che è tutto un continuo raccontare senza mostrare. Elencare cose senza dar loro rilievo che non sia il menzionarle. Apparentemente, i protagonisti vivono un momento di crisi. Questo momento di crisi si basa sulla fuffa. La protagonista non fa che ripetere che hanno problemi senza dire o mostrare quali siano. Non c’è profondità, non c’è introspezione che non sia il semplice ripetere che sono in crisi. La trama horror fa acqua da tutte le parti. Descrizioni (ripetitive - ma ci sono ripetizioni ovunque. E questo è un altro grande tallone d’Achille del libro. I primi 7 capitoli potrebbero essere totalmente eliminati senza togliere nulla al libro) dicevo, descrizioni ripetitive fanno da filler a una trama banale e inesistente. Come se servissero per fare word count.
All’inizio speravo fossero per diffondere un senso di angoscia. Ma credo sia un problema di editing: le descrizioni dei luoghi danno un senso di meraviglia, quasi, di natura affascinante (anche se spaventosa, ma è spaventosa solo sulla “carta”, perché descritta in modo troppo poetico). Lo stesso vale per alcuni luoghi, faccio un esempio: si trasferiscono in questa sorta di baita e la prima notte la protagonista descrive le coperte come calde, soffici e morbidose… cioè, sei letteralmente in quello che si presuppone sia un horror, in una baita gelida, a gennaio, in mezzo a un bosco delle Alpi, senza riscaldamento, in un posto che non è stato occupato da altri ospiti prima di te, tant’è che valuti se sia il caso di accendere il camino per riscaldare ancora di più l’ambiente… perfino un bimbo delle elementari sfrutterebbe la location a favore della trama, le coperte potevano risultare pesanti, fredde, opprimenti… no, sono soffici e fluffolose… e la protagonista si sente quasi in un nido accogliente… dai…
Per non parlare dei litigi dei due, di una banalità che neppure dei pre adolescenti avrebbero… anche qui, non sono riuscito a capire se fosse un problema di editing o di presupposto, come se volesse rivolgersi a un pubblico molto giovane, young adult, ma non credo sia neppure questo, perché perfino in uno young adult le dinamiche relazionali avrebbero più spessore.
Non salvo nulla.
In definitiva, per me è un gigantesco no.
Evitate di perdere tempo.
Concludo dicendo che la lettrice cerca di fare un buon lavoro con intonazioni e impegno, ma, purtroppo, senza risultato, perché la trama è davvero troppo banale.
Un grosso no
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Trama dalle buone premesse che peró viene svolta male:
_ I personaggi sono piatti e per nulla approfonditi
_ la voce narrante si perde in voli pindarici che non servono a nulla allo svolgimento della trama e che allungano solo il brodo
_ horror con trovate banali e a volte senza senso
Mal scritto
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