Uketsu: l'horror e il perturbante come performance artistica
Che il Giappone sia un territorio le cui peculiarità culturali e tradizionali lasciano spesso noi occidentali a bocca aperta non è certo una novità. Quante volte ti è capitato di chiederti quanto ci sia di vero nelle storie che circolano sul Giappone?
Chi non ha mai visitato il Paese del Sol Levante potrebbe essersi chiesto se sia vero che esistano luoghi in cui si paga per essere abbracciati, senza alcuna implicazione sessuale, ma solo per combattere la solitudine. Oppure, ti sarà capitato di leggere che in Giappone è socialmente accettato addormentarsi nei luoghi pubblici o persino sul posto di lavoro. Sono molte le abitudini e le atmosfere giapponesi su cui continuiamo a interrogarci — sospese tra il reale, il perturbante e l'incredibile — ed è proprio in questa zona grigia che si muove Uketsu, uno degli scrittori giapponesi più discussi del momento in Italia. Si tratta di una figura che appare sempre con una maschera bianca di cartapesta e a cui è difficile attribuire un genere definito, con una voce camuffata che ricorda quella di una bambina.
Il suo romanzo, appena pubblicato da Einaudi, è ora disponibile in Esclusiva per Audible.
Uketsu si era già fatto notare in patria con Henna Ie — titolo che si potrebbe rendere con Case strane — ma è con Strani disegni che il suo nome ha superato i confini del Giappone. Il romanzo ha registrato un successo clamoroso: 1,6 milioni di copie vendute in un solo anno e ben 20 ristampe, prima di approdare in 28 Paesi. In Italia è pubblicato da Einaudi nella traduzione di Stefano Lo Cigno, ed è stato accompagnato da un lancio editoriale insolito quanto l’autore: meme virali, una grafica retrò e perfino un mini videogioco online.
Chi si nasconde dietro Uketsu?

Performer dalla vera identità sconosciuta, Uketsu è uno scrittore che si cela dietro una maschera, costruendo attorno a sé un'aura di mistero e inquietudine. Le sue video-performance, in cui l'horror si fonde con l'arte visiva, lo hanno reso una figura cult della scena giapponese contemporanea.
In uno dei suoi video più noti, Uketsu taglia degli asparagi che lentamente si trasformano in dita umane. In un altro, ancora più disturbante, apre una scatola trovata a terra in un flea market: al suo interno, altre dita umane che si muovono e si stringono attorno a un neonato. Il macabro, l'inspiegabile, e la sensazione costante di non comprendere del tutto ciò che si sta guardando hanno contribuito a trasformare Uketsu in un fenomeno virale. Seguito da milioni di spettatori, è oggi considerato un vero e proprio artista del perturbante contemporaneo. In netto contrasto con la tendenza dominante della narrativa giapponese contemporanea più in voga in Occidente — fatta di storie che parlano di caffè, gatti, amori e cucina — Uketsu ci conduce invece nel territorio del perturbante e dell’inspiegabile. Sarà (anche) per questo che ci piace così tanto?
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Tra teatro Nō e horror digitale: la poetica di Uketsu
L’estetica di Uketsu, per quanto legata ai linguaggi digitali e contemporanei, sembra in parte erede di quell’essenzialità visiva e simbolica tipica del teatro Nō. Il teatro Nō, nato in Giappone nel XIV secolo, è una forma teatrale altamente stilizzata e rituale, caratterizzata da maschere scolpite, movimenti lenti e simbolici, e una forte attenzione all’atmosfera più che alla trama. Le sue storie spesso parlano di spiriti, fantasmi e temi spirituali, e l’intero spettacolo è pensato per portare lo spettatore in uno stato di riflessione profonda e contemplazione.
Come nel Nō, anche nei video di Uketsu e nel romanzo Strani disegni il confine tra reale e irreale è sottile, e spesso a parlare è l’atmosfera, fatta di disegni e dettagli disturbanti.
Le sue performance ricordano la centralità della maschera nel Nō, che nasconde l’identità per svelare qualcosa di più profondo: non un volto, ma un’idea, una condizione emotiva, un’ossessione. I gesti rallentati, l’azione apparentemente minima ma carica di tensione, l’ambiguità tra vita e morte — tutti elementi centrali nel Nō — tornano rielaborati nei suoi lavori, sotto forma di un horror rarefatto e rituale, capace di inquietare più con l’attesa che con l’azione.
Uketsu è uno YouTuber dell’orrore e un artista performativo che aggiorna — e inquieta — la tradizione.
Di cosa parla il romanzo Strani disegni?
Strani disegni è una crime fiction che esplora la fragilità del carnefice, sfumando i confini tra vittima e colpevole. Le storie partono da immagini misteriose, come disegni o planimetrie, e si sviluppano come puzzle psicologici. La scrittura è accessibile ma ricca di significati, e il perturbante — come lo definirebbe Freud — è sempre dietro l’angolo. Consigliato a chi ama l’horror che fa pensare, e la narrativa che osa.
Pubblicato in 34 paesi e con cifre di vendita da capogiro, Strani disegni è disponibile in Esclusiva per Audible con la voce narrante di Fabrizio Rocchi.
Ogni storia del romanzo parte da un disegno, la cui decifrazione, chiarita nel corso della trama, spetta al lettore. È qui che il genio di Uketsu, performer misterioso, incrocia la linea retta della grande narrativa. La protagonista di Strani Disegni è Konno Naomi una bambina matricida, vittima delle violenze subite dalla madre, la cui esistenza viene riscattata dal suo diventare ostetrica, una figura che aiuta le mamme a dare alla luce i neonati.
“ A prima vista sembra un blog normalissimo, ma a leggerlo bene si rivela decisamente sinistro...Non so, ci sono troppi elementi strani. Ti posso garantire che fa una certa paura, prova a leggerlo.”
L’intero romanzo, del quale non vogliamo svelarvi la trama, è anche una tessitura di storie apparentemente distanti, che alla fine si rivelano intrecciate tra loro, anche grazie a un inquietante blog che funge da filo conduttore. A introdurci all’interpretazione dei primi disegni è una psicologa criminale, docente universitaria, la cui arte della criminologia apre il romanzo, rendendo tutto ancora più misterioso. La bambina matricida ci viene presentata come un “soggetto con ampie possibilità di recupero,” lasciando aperte molteplici chiavi di lettura. Certo è che Uketsu, il cui blog è gettonatissimo, riesce a cogliere con maestria i meccanismi più oscuri della mente umana, trasformandoli in una narrazione capace di tenere il lettore sospeso tra empatia e inquietudine.
I progetti per il futuro di Uketsu: Audible
Intervistato da Roberto Saviano per il Corriere della Sera, alla domanda, quali sono i tuoi progetti per il futuro, Uketsu risponde:
“Mi piacerebbe scrivere un’opera pensata per Audible. Nei miei racconti compaiono spesso mappe, schemi e disegni, per cui non sono molto adatte al solo ascolto. Vorrei dedicarmi allo studio di una tecnica espressiva che mi permetta di essere accessibile anche su Audible”.
E chissà che il suo prossimo lavoro non sia proprio un Audible Original? Ce lo auguriamo.
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