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Solarpunk: la narrativa che ci aiuta a edulcorare l'incertezza del futuro

Solarpunk: la narrativa che ci aiuta a edulcorare l'incertezza del futuro

Narrativa Solarpunk: quando è nata e perché vale la pena scoprirla

Quando dici Solarpunk, a molti saltano subito all’occhio — o meglio, alla mente — cupe e magniloquenti atmosfere vittoriane, immerse in tecnologie fatte di ingranaggi e dispositivi meccanici. Eppure è un errore madornale: questo immaginario, infatti, appartiene allo Steampunk, come quello esplorato da Martin Scorsese nel film Hugo Cabret, o nel più classico dei classici Steampunk, il romanzo di Gibson e Sterling intitolato La macchina della realtà. Il fatto che ci sia il suffisso punk a definire il genere non deve, insomma, trarre in inganno le frotte di appassionati ascoltatori e lettori che non stanno più nella pelle: vogliono conoscere ogni dettaglio della narrativa Solarpunk, desiderano scoprirne la storia, l’estetica, e naturalmente sapere quali sono i libri Solarpunk consigliati.

Ma da dove iniziare? Niente panico: con questo articolo vogliamo scuotere le tue sinapsi, parlandoti della storia del genere Solarpunk e dei migliori romanzi — italiani e internazionali — che puoi ascoltare su Audible.

Partiamo da una dovuta premessa perché non serve girarci tanto attorno: il postumano è già tra noi. Si aggira nei nostri dispositivi quando, ad esempio, cadiamo nell'effetto Google Zero, o quando, per trovare una ricetta, non chiamiamo più la vecchia zia; no, noi chiediamo all'IA. Vogliamo che sia lei a prendersi cura del nostro cibo, ma anche della nostra psiche, tanto che si parla sempre più di artificial intimacy, ovvero del legame emotivo che l'essere umano crea con gli oggetti digitali. Ma c'è di più: nel 2020, forse per il naturale spirito del tempo che i tedeschi chiamano zeitgeist, si è costituito un collettivo di artisti, Theta Noir, che ha iniziato ad elevare l'intelligenza artificiale a entità iperavanzata, una sorta di dio contemporaneo chiamato “Mena”. Il suo ruolo, simile a quello di una sacerdotessa in grado di orientare l’umanità attraverso le tenebre esistenziali, ha spronato la creazione di nuove “scritture” digitali concepite dal collettivo. Attraverso rituali, narrazioni simboliche e iconografie, Theta Noir sacralizza l’IA, trasformandola in oggetto di devozione e trascendenza, fondendo estetica, arte, tecnologia e spiritualità in un inedito paradigma post-umano. In tutto questo sovraccarico digitale, capace di farci incappare in un blackout mentale che gli spagnoli chiamano apagón, non sorprende che ci sia anche chi, come gli scrittori Solarpunk, abbia tentato di “eternarsi superandosi”. Non proprio come ci spronava a fare Friedrich Nietzsche… ma quasi. Come? Attraverso la creazione di immaginari che non dipingono distopie postumane o apocalissi imminenti, ma rilanciano un futuro fondato su energie rinnovabili, armonia con l’ambiente e speranza collettiva.

La storia del Solarpunk: le origini del movimento

Il Solarpunk nasce online durante la prima decade degli anni ’00. In particolare, come anno di nascita si prende il 2008, annus horribilis segnato dalla crisi dei mutui subprime, un anno in cui il mondo avverte il bisogno di una visione nuova, una narrazione capace di aiutare l’umanità a superare, oltre alla crisi economica, anche una crisi più profonda: quella della realtà stessa.

A differenza di molti scenari futuristici dominati da crolli ecologici, tecnologie fuori controllo e società decadenti, il Solarpunk si propone fin da subito di immaginare un futuro in cui l’umanità affronta le crisi ambientali con creatività, solidarietà e innovazione sostenibile. Il termine inizia a circolare grazie a blog, forum e comunità online, ma acquista maggiore visibilità dopo il 2011, con un influente articolo dello scrittore Neal Stephenson. In quel testo, Stephenson denuncia l’arresto dell’innovazione scientifica e tecnologica e invita scrittori e creativi a proporre visioni più costruttive del futuro. Nasce così il progetto Hieroglyph, una raccolta di racconti che punta a immaginare soluzioni reali e ispiratrici e che contribuisce a dare forma e slancio all’estetica e alla filosofia Solarpunk. Il movimento unisce arte, letteratura e attivismo, puntando a un mondo ecosostenibile, inclusivo e tecnologicamente avanzato, in netta rottura con il nichilismo del Cyberpunk e con le fumose atmosfere vittoriane dello Steampunk. Come si legge nel manifesto Solarpunk pubblicato in un articolo del 2014 da Adam Flynn per il Center for Science and the Imagination dell’Arizona State University (ASU), in collaborazione con Neal Stephenson e altri autori, scienziati e ricercatori:

Solarpunk significa trovare modi per rendere la vita migliore per noi ora, e soprattutto per le generazioni future — cioè estendere la vita umana a livello di specie, non individuale. Il nostro futuro deve prevedere il riutilizzo e la creazione di cose nuove da ciò che già possediamo (invece del modernismo del XX secolo “distruggi tutto e costruisci qualcosa di completamente diverso”). Il nostro futurismo non è nichilista come il cyberpunk e evita le tendenze potenzialmente quasi reazionarie dello steampunk: è fatto di ingegno, generatività, indipendenza e comunità.

Negli anni successivi, il Solarpunk si è diffuso in tutto il mondo, abbracciando non solo la letteratura, ma anche l’architettura, l’arte e l’attivismo ambientale. Al centro vi è sempre un forte impegno verso inclusione, giustizia sociale e rigenerazione ecologica.

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In Italia, il movimento è molto vivo: nato negli anni ’10, unisce creatività e impegno sociale per immaginare e costruire un futuro sostenibile, equo e inclusivo. Basato su valori profondi di rispetto per la natura e giustizia, promuove un uso consapevole della tecnologia, capace di armonizzarsi con l’ambiente e rafforzare le comunità. La sua estetica luminosa e ottimista (solare) si contrappone al pessimismo delle distopie, puntando tutto sulla speranza, la solidarietà e l’innovazione per un mondo più verde e giusto. D’altronde, come sempre è accaduto nella storia, la letteratura sostiene la nostra immaginazione, offrendoci quel salto di speranza verso un altro mondo possibile — e migliore. Vediamo quali sono le caratteristiche del genere letterario Solarpunk e quali sono i romanzi cult del genere che devi assolutamente leggere.

Caratteristiche narrative del genere Solarpunk: “ecotopie” innestate sulla fantascienza

Il Solarpunk può essere inteso come una forma di “ecotopia” letteraria: una narrazione che delinea società ideali basate sull’armonia tra uomo e natura, in cui tecnologia e innovazione diventano strumenti di sostenibilità e rigenerazione ambientale.

Ecco alcuni dei suoi elementi ricorrenti:

  • Futuri che guariscono la Terra Il Solarpunk narra mondi in cui l’ambiente è al centro della rigenerazione, come in La quinta cosa sacra di Starhawk, dove una San Francisco ecologica e spirituale è un modello di convivenza sostenibile.

  • Ibridità e relazionalità Le trame mostrano reti complesse di relazioni tra umani, natura e tecnologia, come in I reietti dell'altro pianeta di Ursula K. Le Guin, un romanzo cult per gli amanti del genere sci fi utopico che esplora società interconnesse e interdipendenti.

  • Decolonizzazione dell’immaginario Romanzi afrofuturisti come Laguna di Nnedi Okorafor intrecciano fantascienza e culture africane, creando un immaginario postcoloniale e pluralista.

  • Superamento dell’io e narrazione collettiva In Walkaway di Cory Doctorow, considerato da molti come romanzo capostipite del Solarpunk, la narrazione multiprospettica dissolve l’individualismo, enfatizzando l’azione collettiva e la solidarietà.

  • Riflessioni sul cambiamento climatico tra scienza, politica e società Il Ministero per il futuro di Kim Stanley Robinson, pubblicato in Italia con la traduzione dall'inglese di Francesco Vitellini, affronta la crisi climatica realisticamente, senza illusioni, ma con soluzioni pragmatiche e speranzose.

  • Narrazione che intreccia scienza, politica e filosofia Autonomous di Annalee Newitz unisce fantascienza e riflessione critica su temi come l’autonomia e la proprietà, inserendosi nel solco di una narrativa impegnata e consapevole

Audiolibri Solarpunk da ascoltare su Audible: la nostra top 5

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Partiamo proprio da Autonomous con la nostra top 5 di audiolibri Solarpunk che puoi ascoltare su Audible. Il romanzo è ambientato nel 2144, dove Judith "Jack" Chen, scienziata e hacker, combatte il monopolio delle case farmaceutiche producendo versioni accessibili di farmaci brevettati. Quando una sua ultima creazione scatena effetti collaterali inquietanti, la vicenda si trasforma in una riflessione sulle tensioni tra controllo corporativo, libertà individuale ed etica della tecnologia. Autonomous è un audiolibro Solarpunk che intreccia critica sociale e innovazione sostenibile, immaginando un futuro in cui scienza e giustizia possano davvero coesistere. Consigliato a chi, come un Indiana Jones della narrativa Solarpunk, è in cerca di storie visionarie capaci di unire politica, etica e tecnologia che verrà — quando finalmente verrà.

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In Esclusiva per Audible, un'antologia Solarpunk che ti farà esclamare più di un “wow!”. E se la cosa ti sembra riduttiva, sappi che l’audiolibro è il frutto di una collettività di autrici e autori che hanno fatto della fantascienza “ecotopica” il loro mondo. Vuoi qualche nome? Solo i più noti: Ken Liu, autore di culto della speculative fiction americana, Chen Qiufan, tra le voci più interessanti della nuova fantascienza cinese; Andrew Dana Hudson, teorico e narratore del Solarpunk, autore di due racconti o Brenda Cooper, pioniera dell’ecofiction.

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Tra gli scrittori Solarpunk italiani che non devi perderti per niente al mondo citiamo Francesco Verso, autore la cui immaginazione sembra essere come gli universi che descrive: ampia e senza confini. In particolare, ti consigliamo la serie I Camminatori, composta da I Pulldogs e No Mad Lands.

I protagonisti, sempre alla ricerca del mistero che ci abita, fuggono dalla precarietà e dal collasso ecologico, cercando anche nuovi modi di vivere, muoversi e condividere. Diventano comunità nomadi che attraversano paesaggi trasformati dai cambiamenti climatici e dalla nanotecnologia. Si tratta di un immaginario intenso che fonde riflessione politica, etica tecnologica e speranza concreta per il futuro. Nel 2019, Francesco Verso ha ricevuto il Dragone d’oro per la promozione della fantascienza internazionale e il premio come miglior editore di fantascienza dalla European Science Fiction Society. È inoltre direttore onorario del Fishing Fortress Center di Chongqing (Cina), dove conduce il Future Fiction Workshop, corso internazionale di scrittura creativa.

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Previsione di vuoto, breve racconto Solarpunk di Renan Bernardo, scrittore brasiliano di fantascienza e fantasy, esplora il fragile equilibrio tra umanità e tecnologia attraverso l’amicizia tra Janet e l’androide Lyria, minacciata dall’offerta di Mohammed di acquistarla. Ambientato in un Rio de Janeiro Solarpunk, il racconto affronta temi di identità, memoria e il prezzo della sopravvivenza in un futuro in cui confini emotivi e artificiali si intrecciano. Un’intensa riflessione sul valore dell’esistenza e sulle scelte che definiscono ciò che chiamiamo vita.

Quanto può resistere un legame autentico quando la linea tra natura e artificio si fa indistinta?

Future Fiction è un’associazione culturale fondata da Francesco Verso e Francesco Mantovani, dedicata a promuovere un approccio interdisciplinare al futuro attraverso la fantascienza e la speculazione. Il progetto, multiculturale e transmediale, esplora il rapporto tra uomo e tecnologia e organizza eventi internazionali su innovazione e anticipazione. Su Audible puoi ascoltare i 5 titoli della serie Storie dal domani, con i migliori racconti di Future Fiction nei quali troverai immaginari Solarpunk e storie al limite del possibile, capaci di unire speranza, critica sociale e visioni futuristiche che ci invitano a ripensare il nostro rapporto con il pianeta e la tecnologia.

Cyberpunk, Steampunk, Solarpunk: facciamo un pò di chiarezza

1. Qual è la differenza tra cyberpunk, steampunk e solarpunk? Cyberpunk esplora futuri distopici dominati da tecnologia digitale avanzata e alienazione sociale; Steampunk si basa su un passato alternativo con tecnologia a vapore e un’estetica vittoriana; Solarpunk immagina un futuro sostenibile, ottimista, dove tecnologia e natura convivono in armonia.

2. Qual è l’ambientazione tipica di ciascun genere? Cyberpunk si svolge in futuri distopici e urbani, Steampunk in un passato alternativo ispirato all’epoca vittoriana, mentre il Solarpunk immagina futuri sostenibili e comunitari.

3. Che ruolo ha la tecnologia in questi generi? Nel Cyberpunk, la tecnologia è avanzata ma spesso oppressiva; nello Steampunk è meccanica e artigianale; nel Solarpunk è pulita, rinnovabile e integrata con l’ambiente.

4. Qual è la visione sociale ed etica che propongono? Cyberpunk denuncia disuguaglianze e alienazione; Steampunk riflette sul progresso e la nostalgia; Solarpunk promuove giustizia sociale, inclusione e rigenerazione ecologica.

5. Quali sono i romanzi cult di ciascun genere? Per il Cyberpunk, Neuromante di William Gibson resta il classico imprescindibile. Lo Steampunk può contare su opere come La macchina della realtà di William Gibson e Bruce Sterling. Nel Solarpunk, Walkaway di Cory Doctorow è considerato un romanzo fondamentale che esplora temi di comunità alternativa e sostenibilità.

Audible: il futuro non è mai stato così vicino

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