Tiziano Terzani: scrittore e corrispondente dall'estremo Oriente

La violenza del mondo contemporaneo, la prigionia del consumismo e del tutto e subito, l'incertezza sul senso del destino e il disorientamento dei desideri collettivi e individuali: sono questi alcuni dei temi ricorrenti nel pensiero e negli ultimi libri di Tiziano Terzani. Giornalista, reporter dell'estremo Oriente, scrittore e grande intellettuale del nostro tempo, sebbene sia scomparso nel 2004, Terzani resta una delle voci più ascoltate degli ultimi anni.

Verrebbe quasi da dire che, proprio come accade per i processi di beatificazione, l'autorevolezza del suo pensiero e la sua “taumaturgica” poetica sembrano essere stati riscoperti solo in prossimità della sua morte, quando scrisse uno dei suoi libri più venduti: Un altro giro di giostra. In questo articolo ti parleremo del giornalista e dell'uomo Terzani e lo faremo, presentandoti una selezione dei libri di Tiziano Terzani da leggere almeno una volta nella vita.

Tiziano Terzani: una vita in viaggio

Per oltre trent'anni, Terzani visse con la moglie e i figli in diversi paesi asiatici, dalla Cina al Laos, dalla Cambogia al Vietnam, svolgendo la professione di reporter e corrispondente per il Der Spigel e altri quotidiani internazionali.

Fu testimone di grandi eventi storici come l'entrata a Phnome Penh dei Khmer Rossi nel 1976 o, ancora, la dissoluzione dell'Unione Sovietica, nel 1991. Infatti, come Terzani stesso dice, in uno dei suoi libri più noti, Un indovino mi disse:

“A un giornalista quante storie importanti possono capitare nella vita? Un paio se è fortunato!

Ma la sua esperienza come giornalista e cronista si riflette anche nella scrittura di avvincenti reportage narrativi come i libri: In Asia, La Porta Proibita o Buonanotte, Signor Lenin, dei quali ti racconteremo in questo articolo. Negli ultimi anni della sua vita, Terzani, colto da una brutta malattia, abbandona il giornalismo decidendo, tranchant, di uscire fuori da quell'amara logica di competizione di stampo prettamente occidentale, facendosi così esploratore dei tanti modi che si hanno di consultare l'occulto e il sovrannaturale, di sondare, in altre parole, la realtà oltre la cortina della realtà per trovare una cura e una guarigione alla sua malattia.

“Il segreto sta tutto nel togliersi dalla dimensione del tempo. Il tempo per come siamo abituati a concepirlo, quello fatto di anni, di ore e di secondi.”

La vita e il pensiero di Tiziano Terzani

Fiorentino di nascita, Tiziano Terzani, proveniente da una famiglia di umili origini, comprende presto (forse vagamente ispirato da quella vena cristiana che permeava la vita della Penisola nel primo dopoguerra), comprende dunque che il sacrificio e l'impegno nella sfera del sapere, così come la curiosità innata, sarebbero stati sempre ricompensati.

Dopo una laurea alla Normale di Pisa è assunto dall'italianissima azienda Olivetti come manager e inizia così a viaggiare in tutto il mondo. Sposa l'amore della sua vita, Angela Terzani Staude e, poco tempo dopo si licenzia, accettando una borsa di studio per un master alla Columbia University nel 1968. Qui studia il cinese e diventa corrispondente per la rivista Astrolabio. Si avvia, insomma, verso quella che sarebbe divenuta la sua brillante strada: quella di reporter.

Nel 1972, inizia poi la sua collaborazione con il quotidiano Der Spigel, grazie alla quale, coronerà la sua grande avventura di giornalista inviato nei paesi dell'estremo Oriente. Antropologo dell'animo umano e testimone di importanti eventi storici, Terzani fu un giornalista sui generis che, negli ultimi anni della sua vita, si dedicò, quasi fosse uno scultore, a togliere materia, anziché ad aggiungerla. Cercando una cura per la sua malattia, proprio come era accaduto per la profezia che racconta nel suo libro Un indovino mi disse, Terzani sostenne che: quella che doveva essere una maledizione, si rivelò, in realtà una benedizione. La malattia, infatti, lo costrinse a fare i conti con sé stesso, a rallentare il ritmo frenetico di lavoro, ad uscire fuori da quel senso performance e di competizione giornalistica che, proprio come nel resto degli ambiti professionali (e di vita), iniziava a diffondersi a macchia d'olio nella società.

Nei suoi libri, soprattutto in Un altro giro di giostra, è contenuto un lucido e attendibile resoconto dei tipi di medicine alternative e tradizionali che lui stesso sperimentò. Questo, tra i libri più venduti di Tiziano Terzani, contiene però anche molte riflessioni sulla morte come liberazione certo, ma anche sul senso della vita, donando al lettore, una volta terminato il libro, quella potenza indicibile dell'istinto umano che fa desiderare di voler vivere ancora dieci, cento, mille vite.

Ecco quali sono i migliori libri di Tiziano Terzani che dovresti assolutamente leggere.

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Un altro giro di giostra

Ogni persona che si trova ad affrontare il tema della malattia, della morte imminente o del senso della vita, dovrebbe leggere il penultimo libro di Tiziano Terzani: Un altro giro di giostra. La giostra (metaforica) che Terzani utilizza per il titolo non è nient'altro che la giostra che chiamiamo Vita, una giostra che, se esposta alla malattia, impone di rimettere tutto in discussione. Così Terzani, in cerca non solo di una cura, ma della guarigione, racconta la sua ricerca con il solito stile narrativo brillante.

Passando dalle cure di medicina tradizionale a quelle alternative (fatte, quest'ultime, di un prismatico range di possibilità, soprattutto nella sua amata India), Terzani abbandona la sua identità da giornalista e reporter per avvicinarsi ad una verità più intima, interiore: quella che lo porta a comprendere il valore della semplicità della vita, lontano dalle logiche razionali del mondo occidentale. Un altro giro di giostra è un libro di Tiziano Terzani che, se letto in un momento fatidico della propria vita, può davvero contribuire a cambiarla.

La fine è il mio inizio

Scritto a quattro mani con il figlio Folco, La fine è il mio inizio è l'ultimo libro di Tiziano Terzani (sebbene sia uscito postumo). Con la consapevolezza che la fine della sua vita era vicina, in ritiro nella sua casa di Orsigna(nel pistoiese), Tiziano Terzani e suo figlio Folco aprono un dialogo il cui frutto sarà il libro: La fine è il mio inizio.

Gli argomenti sui quali padre e figlio si confrontano riguardano temi cari al giornalista come: il viaggio, la ricerca di sé, la necessità di guadagnarsi la felicità con il sacrificio contro il mito del tutto e subito, il senso della vita e quello (ben più presente per Terzani) della fine della vita.

L'inizio è la mia fine e la fine è il mio inizio. Perché sono sempre più convinto che è un'illusione tipicamente occidentale che il tempo è diritto e che si va avanti, che c'è progresso. Non c'è. Il tempo non è direzionale, non va avanti, sempre avanti.”

Lettere contro la guerra

Una voce, quella di Tiziano Terzani, che oggi sarebbe ancora più indispensabile nel ricordarci, ancora e ancora, l'impossibilità di restare “normali” di fronte a quel che sta accadendo nel mondo, riferendoci, con ciò, agli sconvolgimenti bellici, al terrorismo, alle tante (ed evitabilissime) morti in mare. Terzani in Lettere contro la guerra, apre il libro con un monito del quale dovremmo tener conto:

“ Con quel che sta accadendo nel mondo, la nostra vita non può, non deve essere normale. Di questa normalità dovremmo avere vergogna.”

Sebbene si riferisse, nello specifico, al tempo storico che seguì l'attentato delle Twin Towers del 2001, questo suo metterci in guardia vale, davvero, per ogni tempo. Lettere contro la guerra è uno dei libri migliori di Tiziano Terzani perché raccoglie la summa delle sue esperienze da cronista di guerra, ma regala anche tante occasioni di riflessione e pensiero critico sulla modernità, sulla geopolitica e sul ruolo (antitetico) di Oriente e Occidente nella scacchiera mondiale sulla quale si giocano anche le nostre singole vite.

Un'idea di destino

Nonostante siano passati (già) quasi vent'anni dalla scomparsa di Tiziano Terzani, il suo pensiero e le sue opere sono materia viva e quanto mai attuale. Un'idea di destino, opera postuma, è un'antologia che raccoglie il pensiero di Tiziano Terzani espresso sotto formule narrative diverse: dal diario intimo, alle lettere ai propri cari, fino alle riflessioni personali e intime sui suoi viaggi. Sono utili, queste pagine colme di considerazioni personali dell'autore, per ridurre quell'ampio margine di disorientamento che sembra caratterizzare il procedere contemporaneo nel mondo. Sebbene non costituiscano una ricetta di salvezza valida per tutti, i diari di Tiziano Terzani, proprio come la maggior parte delle sue opere, hanno quello speciale dono di aprire orizzonti, là dove vogliono farci credere che ci siano solo confini, siano essi geografici o mentali. Nella prefazione a Un'idea di destino, l'amata moglie di Terzani, Angela Terzani Stuade, che è stata al suo fianco per gran parte della loro vita in comune, racconta:

“Mi pare bello, oggi, poter ascoltare nei diari anche quest'altra sua voce, quella adirata, dubbiosa sofferente, che faceva da contrappunto alla voce forte e convinta con cui si presentava al mondo.”

Libri di Tiziano Terzani: report e cronache di viaggio

Un indovino mi disse

“Non vado mai dall'indovino perché mi piace lasciarmi sorprendere dalla vita.”

Ecco la risposta che una simpatica vecchietta di origine orientale diede a Terzani in merito alla sua richiesta se andasse o meno a consultare gli indovini. Tiziano Terzani in Un indovino mi disse racconta una delle esperienze più incredibili che si trovò a vivere all'interno di una cornice di vita che non può dirsi (certo) carente di avventure. Nel 1976, in un piccolo appartamento di Honk Hong, Terzani accompagna un'amica dal suo indovino “di fiducia”, pur mantenendo tutto il suo scetticismo, se vogliamo di matrice più occidentale, dinnanzi alla divinazione del futuro o del passato. Una volta entrato, l'indovino gli fece cenno di avvicinarsi e disse:

“Tu hai scampato la morte, un anno fa, ridendo.

Questo fatto corrispondeva a realtà: Terzani infatti, testimone della caduta di Phnom Penh nell'aprile del 1975, minacciato di morte dai Khmer Rossi perché scambiato per una spia americana, sopravvisse sfoderando tutto il suo sorriso. Lo stesso indovino, poi, gli disse:

“ Nell'anno 1993 per nessuna ragione, non volare, non volare o morirai!”

Questo libro racconta di come, Terzani, nel 1993, più di dieci anni dopo la profezia dell'indovino cinese, decise, dopo attenta riflessione e dopo essersi consultato con i direttori di Der Spigel, di non volare. E racconta di come, via terra, i suoi viaggi da inviato e cronista assunsero un carattere tutto speciale.

Nel 1993, anno infausto, un aereo di linea cadde e un collega del Der Spiegel di Terzani (che aveva preso il suo posto), perse effettivamente la vita. Un indovino mi disse è uno dei migliori libri di Tiziano Terzani consigliati dalla nostra redazione.

In Asia

“Diventai giornalista perché alle corse podistiche arrivavo sempre ultimo.”

L'incipit del libro di Tiziano Terzani In Asia racconta che, ancora studente, Terzani, dopo l'ennesimo insuccesso durante una corsa campestre, venne avvicinato da un giornalista che gli chiese: “ Sei studente? E allora, invece di partecipare alle corse, descrivile!” Inizia così, in una formula poeticamente romanzata, il percorso giornalistico di Tiziano Terzani, una strada che l'avrebbe condotto dentro all'inferno della povertà, delle guerre e delle diseguaglianze, ma pur sempre una strada lastricata, come avrebbe detto Karl Marx, di tante buone intenzioni.

L'Asia, infatti, è un continente di cui Terzani comprende l'essenza e lo spirito. Si tratta di un paese vastissimo, con tanti modus vivendi nei quali sembrano non valere dualismi riduttivi di io e tu, di mio e tuo. Dunque In Asia può ben dirsi come il vero libro summa del giornalista Tiziano Terzani, un reportage narrativo nel quale si celano tante storie della sua Asia: quella di Piazza Tienanmen, della morte di Mao, di Deng Xiaoping, ma anche dello Sri Lanka, della Birmania o degli Yakuza giapponesi. Un libro indispensabile per chi voglia mettersi sulla strada del giornalismo d'inchiesta e per tutti coloro che vogliono spostare, uno o più gradini più in su, l'asticella che segna il desiderio di avventura e libertà.

La porta proibita

Dopo aver vissuto in Cina insieme alla sua famiglia per quattro anni, dal 1980 al 1984, Terzani, in veste di giornalista, venne arrestato, sottoposto a uno dei processi di rieducazione maoisti (allora molto praticati) e, infine, espulso. Da quel 1984, Terzani tornò in Cina diverse volte: la prima, sotto le spoglie di turista, nel 1989 durante i fatidici giorni di Piazza Tienanmen, successivamente nel 1993, l'anno in cui decise di non volare e, ancora, nel 1997 quando soggiornò per due mesi a Hong Kong durante il passaggio della colonia inglese sotto la sovranità di Pechino.

Negli anni in cui vive in Cina, Terzani descrive il paese con tutte le sue contraddizioni e le confusioni tra vecchio e nuovo, tra città e campagna, un paese sempre più insicuro delle sue radici culturali, una sorta di enorme zattera alla deriva appesantita dalla zavorra di un cadavere: quello di Mao. La Porta Proibita, resoconto dei giorni che Terzani trascorse in Cina è sia diario di viaggio che accurato reportage giornalistico. Per conoscere a fondo le impressioni del giornalista toscano sulla Cina, paese che studiò e descrisse minuziosamente, ti consigliamo di ascoltare uno dei libri migliori di Tiziano Terzani che completa, in parte, la narrazione che hai trovato nel libro In Asia.

“Il passato è sempre un indispensabile guida per chi vuole visitare il presente o immaginarsi il futuro. In tutti i miei viaggi mi porto sempre dietro i libri di qualcuno che ha percorso quella strada prima di me.”

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Buonanotte, signor Lenin

Quanti di voi ricordano il mitico romanzo reportage dello scrittore americano John Reed intitolato: I dieci giorni che sconvolsero il mondo?

Proprio come Reed, giornalista americano, si fece curiosamente testimone, nel 1917, della Rivoluzione Russa e del rientro di Lenin a San Pietroburgo, Tiziano Terzani, nel 1991, divenne cronista italiano della dissoluzione dell'Urss. Le statue di Lenin, in quest'ultimo caso, anziché essere erette, vennero progressivamente abbattute.

Terzani, partito nell'agosto del 1991 con una spedizione lungo il fiume Amur, in Siberia, attraversa tutte le repubbliche socialiste sovietiche e correda il proprio reportage (e il libro) con numerose fotografie storiche. Buonanotte, signor Lenin (da non confondere con il film del 2003 di W. Becker “Good Bye, Lenin!”) è uno dei più interessanti libri di Tiziano Terzani nel quale, alla cronaca storica si affianca, come in ogni altro libro, la testimonianza di una mente lucida, predittiva e capace di vedere al di là della cortina degli inganni della storia.

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In America

Abbiamo deciso di terminare la nostra selezione sui migliori libri di Tiziano Terzani partendo da quello che, invece, racconta le sue origini e la sua formazione sia come giornalista che come viaggiatore.

Nel 1968, un Tiziano Terzani appena sposato e manager della Olivetti, decide di licensiarsi e approfitta di una borsa di studio per un master alla Columbia University dove avrà modo di imparare la lingua cinese che tanta rilevanza avrà nella sua vita professionale futura. Il 1968, in America, è anche il noto anno della contestazione giovanile (partita da Parigi ed esplosa poi in tutto il mondo).

Terzani, prima a New York e poi in California, inizia a scrivere le sue cronache giornalistiche che invierà alla rivista Astrolabio, con la quale aveva appena iniziato a collaborare. Le proteste contro la guerra in Vietnam, Harlem, le Black Panther, l'uccisione di Martin Luther King e di John Fitzgerald Kennedy: sono questi alcuni dei grandi sconvolgimenti della storia raccolti nel libro In America che Tiziano Terzani descrive in questa raccolta postuma curata da Alen Loreti.

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