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Sal Paradise, un giovane newyorkese con ambizioni letterarie, incontra Dean Moriarty, un ragazzo dell'Ovest. Uscito dal riformatorio, Dean comincia a girovagare sfidando le regole della vita borghese, sempre alla ricerca di esperienze intense. Dean decide di ripartire per l'Ovest e Sal lo raggiunge; è il primo di una serie di viaggi che imprimono una dimensione nuova alla vita di Sal.

Alla radice di questo romanzo, pubblicato nel 1958 e subito processato per oscenità, c'è una vicenda reale, la storia d'amore vissuta da Kerouac con una ragazza di colore, che in queste pagine rivive come in una confessione tanto difficile quanto liberatoria. Al centro, la figura di Mardou, sensuale, fascinosa, attorno alla quale gira, ossessivamente, la vita dell'amante, e la città stessa (New York nella realtà, San Francisco nella finzione letteraria): una città onirica, cupa, frenetica, piena di alcol, di droghe, di sesso, di arte e di vita.

"I vagabondi del Dharma" rappresenta il seguito ideale del romanzo più celebre di Kerouac, quel "Sulla strada" considerato fin dal suo primo apparire una sorta di "Bibbia della Beat Generation". Anche nei "Vagabondi", sempre di forte matrice autobiografica, lo scrittore racconta le avventure dei suoi discepoli e confratelli beatnik impegnati nella ricerca, disordinata ma sincera, di una nuova verità. Verità che, soprattutto grazie all'influsso della scuola Zen di San Francisco, Kerouac e i suoi identificano con gli insegnamenti buddhisti.

More than 60 years ago, William S. Burroughs and Jack Kerouac, two novice writers at the dawn of their careers, sat down to write a novel about the summer of 1944, when one of their friends killed another in a moment of brutal and tragic bloodshed. Alternating chapters, they pieced together a hard-boiled tale of bohemian New York during World War II, full of drugs and obsession, art and violence.

Los subterráneos es una de las mejores novelas de Jack Kerouac; en ella se precisa su voluntad de llevar a cabo una suerte de autobiografía literaria que será, al mismo tiempo, una crónica legendaria de la Generación Beat. En efecto, casi todo es aquí relato autobiográfico, "fraseado" con ese inimitable estilo sincopado que Kerouac aprendió escuchando en el Minton's de Nueva York a los grandes del bop. Al igual que Charlie Parker, Kerouac improvisa en torno a un tema, y escribe de la manera más flexible, adaptándose en cada episodio a las resonancias que le sugiere el momento.

Una de las obras capitales de Jack Kerouac, el escritor paradigmático de la Generación Beat. Ambientada en California, expone su descubrimiento del budismo y su primera ley, "la vida es sufrimiento", durante la época en que se sentía un fracasado al no encontrar editor para sus libros. Pero además de un modo filosófico de encarar el fracaso y de la búsqueda del auténtico significado –el Dharma– por parte de unos jóvenes desharrapados y febriles, Los Vagabundos del Dharma expresa la comunión con la naturaleza en la cima de altas montañas, la fraternidad y la poesía.