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Romanzo senza umani
- Letto da: Paolo Di Paolo
- Durata: 5 ore e 23 min
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Sintesi dell'editore
Un uomo cammina lungo le rive di un grande lago tedesco. È partito all’improvviso, dopo avere provocato una serie di “incidenti emotivi”, come lui stesso li definisce. È ripiombato nella vita di persone che non vedeva da tempo. Ha risposto a email rimaste lì per quindici anni, facendo domande fuori luogo. Ha provato a riannodare fili spezzati.
Mauro Barbi, storico di professione, cerca di aggiustare i ricordi degli altri – le persone che ama e ha amato – proponendo la sua versione dei fatti. Cerca di costruire una “memoria condivisa” che lo riguarda. Ma che impresa è? Forse c’entra una Piccola era glaciale privata, un processo di raffreddamento che ha spopolato la sua esistenza. Dove sono Fiore, Arno, il vecchio Cardolini, Meri, la Ragazza belga di Madrid? Dov’è Anna? Dove sono tutti?
Forse il lago a cui ha dedicato anni di studio può dargli le risposte che cerca. Vede, anzi immagina, l’immensa lastra di ghiaccio che lo copriva da sponda a sponda quattro secoli e mezzo prima. Il sole pallido su una catasta di uccelli morti. Un lunghissimo inverno che travolse l’Europa con i suoi venti polari, le grandinate furiose, le inondazioni. Una remota stagione estrema che faceva battere i denti, perdere la speranza, impazzire. Come se ne uscì? Come se ne esce?
Le immagini del passato ci ingannano sempre. Barbi prova a rientrare nel presente, con tutta l’ansia e la fatica che richiedono i gesti semplici. Uno in particolare potrebbe cambiare tutto.
In questo suo Romanzo senza umani, dove gli umani sono a fuoco più che mai, Paolo Di Paolo interroga i disastri climatici delle nostre singole vite. Gli anni senza estate, i desideri furiosi come acquazzoni tropicali, le secche della speranza, il gelo che intorpidisce e nasconde. E poi il disgelo, che finalmente riporta alla luce.
Paolo Di Paolo affronta un tema poco esplorato: la memoria è turbamento. C’è chi ricorda troppo, chi ricorda meno, chi non percepisce lo scorrere del tempo. Siamo tutti congelati fra versioni sconnesse del passato. Non è facile leggere la vita mentre accade. Un romanzo magnifico e audace.
-- André Aciman
Cosa pensano gli ascoltatori di Romanzo senza umani
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Generale
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Storia
- Armida
- 18/03/2024
Una perla
Mi auguro vivamente che finisca nella dozzina del Premio Strega. Stupenda l'interpretazione del narratore (che poi è l'autore del libro). A tratti mi sembra di sentire Nanni Moretti!
Spero di ascoltare (o leggere) altri libri di Paolo di Paolo.
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Generale
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Lettura
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Storia
- Gabriella Drigo
- 15/04/2024
un libro diverso dal solito.
un libro diverso dal solito , scritto bene profondo, che ti apre nuove porte nuove riflessioni . Leggerò altri libri di questo autore Paolo di Paolo bravo bravo !!!
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Generale
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Lettura
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Storia
- carlo giustini
- 08/04/2024
buoni contenuti, peccato per l'interpretazione
perché fate leggere agli autori?!!!. peccato. la storia non mi ha preso, non ho sentito empatia con il protagonista, alcune riflessioni interessanti ma l'ho trovato distante.
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Generale
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Storia
- Utente anonimo
- 20/04/2024
Una storia senza storia
I candidati al premio Strega ultimamente non presentano grandi sorprese. Romanzo senza pretese. La voce del narratore è adeguata e piacevole, la scrittura è fluida, il lessico non è banale.
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