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Molti inconsci per un cervello
- Perché crediamo di sapere quello che non sappiamo
- Letto da: Gianni Quillico
- Durata: 4 ore e 47 min
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Sintesi dell'editore
Per secoli, la mente umana è sembrata trasparente. Si sapeva che qualcosa sfuggiva al controllo della coscienza, ma si trattava di messaggi inviati dagli dèi. Poi, tutto cambia. Con Freud è l'inconscio che spiega l'origine e il significato dei sogni, ma anche le sviste e i lapsus della vita quotidiana.
Un inconscio che tutti noi conosciamo, ma che non è l'unico. Incontreremo qui altri inconsci; quello, pervasivo, che chiamiamo cognitivo e che è l'esito dell'evoluzione naturale del cervello. E ancora: la mole enorme di informazioni che ci sommerge attraverso gli schermi dei nostri computer ha creato una sorta d'inconscio artificiale, fonte di trappole insidiose per il nostro giudizio.
Conoscere i molteplici inconsci e capire come interagiscono significa smascherare i meccanismi che ci possono ingannare, e che ci illudono di essere più consapevoli di quanto in realtà siamo.
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Generale
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Storia
- Cri
- 14/05/2021
Il linguaggio non è inclusivo. Anche la donna fa parte del genere umano.
Fastidioso l’uso del termine “uomo” per riferirsi al genere umano.
Io non sono un uomo, sono una persona, e mi dà fastidio che si dica per es. “l’uomo si è interrogato sull’età della terra” on”l’uomo è comparso sulla terra”. “Solo l’uomo è capace di creare strumenti” Le donne non sono comparse sulla terra? Le donne non si sono interrogate sull’età della terra? Non sono capaci di creare strumenti?
Soprattutto perché i due autori hanno avuto ampie opportunità di apprendere l’uso di un linguaggio inclusivo in ambito accademico, questo linguaggio non è accettabile nel 2018.
Il lettore, poi, sembra quasi voler rimarcare questo errore stilistico, enfatizzando la parola uomo quando la pronuncia.
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