Titoli in Economia

Ogni comunità ha bisogno di giustificare le proprie disuguaglianze: l'uomo deve trovare le ragioni di queste disparità per non rischiare di vedere crollare l'intero edificio politico e sociale. In questa chiave, anche molte ideologie del passato non appaiono più così irragionevoli, se paragonate al nostro presente. Conoscere la molteplicità delle traiettorie e delle biforcazioni della storia può infatti aiutarci a interrogare le fondamenta delle nostre istituzioni e a intuire le loro trasformazioni.

La Banca Centrale Europea è un organo indipendente e sovranazionale con lo straordinario potere di creare moneta e stabilire il tasso al quale questa è data e presa in prestito nei diciassette paesi dell'Unione che hanno adottato l'euro. Suo compito è quello di definire e gestire la politica monetaria dell'area dell'euro per assicurare la stabilità dei prezzi. Nell'audiolibro, qui presentato in edizione aggiornata, si racconta la storia di questa istituzione e se ne illustrano le funzioni, le strutture e le responsabilità.

Con un bilancio di 280 miliardi di dollari e più di 10.000 dipendenti, la Banca mondiale è l'istituzione leader nella lotta alla povertà, eppure molti la accusano di aggravare il divario tra paesi ricchi e paesi poveri. Poche istituzioni scontano una percezione pubblica così distante dalla loro "missione". A cosa si deve questo scarto? Alla mancanza di informazione sul suo operato? All'inadeguatezza della Banca di fronte a un contesto mondiale in rapida evoluzione? O al prevalere, nella sua agenda, di interessi diversi da quelli dei paesi più poveri?

La crisi globale pone sfide inedite all'Europa e richiede un convinto rilancio del processo di integrazione. Il volume guarda all'economia europea da una duplice prospettiva: la prima parte ripercorre le principali tappe dell'integrazione e delinea le caratteristiche e il funzionamento del modello economico e sociale europeo; la seconda ricostruisce l'intreccio dei fattori che hanno portato alla grave crisi internazionale e ne valuta l'impatto sul futuro dell'integrazione.

Il 1° gennaio 1958 nasce la Comunità economica europea, primo fondamentale passo verso l'Europa unita. Già nei primi anni '60 gli scambi commerciali fra paesi comunitari aumentano del 30% e nel periodo 1958-1970 raddoppiano percentualmente rispetto a quelli del commercio mondiale nel suo complesso. Le misure di liberalizzazione via via adottate hanno portato a una consistente espansione del commercio intracomunitario, che è giunto a toccare circa il 60% di tutti gli scambi della Comunità.

Una frattura si allarga sempre di più. L'abbiamo ignorata, sottovalutata, creduta lontana, eppure da cinquant'anni si amplia e si ramifica, spalancando voragini tra i continenti, le nazioni e i cittadini stessi. È "The Divide", il divario economico tra ricchi e poveri del mondo: 4,3 miliardi di persone vivono con meno di 5 dollari al giorno mentre otto uomini posseggono la stessa ricchezza della metà più povera del pianeta.

Diciamoci la verità, l'italiano medio si è accorto che i cinesi potrebbero diventare padroni a casa nostra quando i due blasoni del calcio milanese e nazionale sono passati in mani cinesi. Ma pochi sanno, tranne gli addetti ai lavori, chi sia Zhang Jindong, il nuovo proprietario dell'Inter, o Yonghong Li, il magnate che ha preso il posto di Berlusconi alla guida del Milan. Sempre in pochi hanno capito se l'acquisto della Pirelli sia un vantaggio per noi o per il colosso statale ChemChina.

Se a partire dal 2001 tutti parlavano dei Paesi BRIC - Brasile, Russia, India e Cina - come dei nuovi motori rombanti dell'economia mondiale, dopo il loro recente rallentamento si è cominciato a parlare di MINT, un acronimo che mette assieme Messico, Indonesia, Nigeria e Turchia, definendoli come i nuovi giganti emergenti dell'economia mondiale. Perché proprio Messico, Indonesia, Nigeria e Turchia? Cosa hanno di speciale questi quattro paesi per aver attirato l'interesse degli operatori economici di tutto il mondo?

Shaped by his 25 years traveling the world and enlivened by encounters with tycoons, presidents, and villagers from Rio to Beijing, Ruchir Sharma's The Rise and Fall of Nations rethinks the "dismal science" of economics as a practical art. Narrowing the thousands of factors that can shape a country's fortunes to 10 clear rules, Sharma explains how to spot political, economic, and social changes in real time. He shows how to read political headlines, black markets, the price of onions, and billionaire rankings as signals of booms, busts, and protests.

From legendary investor Ray Dalio, author of the number-one New York Times best seller Principles, who has spent half a century studying global economies and markets, Principles for Dealing with the Changing World Order examines history’s most turbulent economic and political periods to reveal why the times ahead will likely be radically different from those we’ve experienced in our lifetimes - and to offer practical advice on how to navigate them well.

"Economic hit men," John Perkins writes, "are highly paid professionals who cheat countries around the globe out of trillions of dollars. Their tools include fraudulent financial reports, rigged elections, payoffs, extortion, sex, and murder."

È giusto cancellare il debito dei paesi più poveri? In che misura può contribuire a combatterne la povertà? Come agisce in questo campo la comunità internazionale? Personalità di governo e celebrità del mondo dello spettacolo, gruppi religiosi e Ong hanno attirato negli ultimi anni l'attenzione dell'opinione pubblica mondiale su questo tema. E si è andata affermando la convinzione che il debito del Terzo mondo sia la più tipica espressione del dominio del ricco sul povero e che sia quindi moralmente giusto abolirlo.

Talks based on his book Life Inc.: How Corporatism Conquered the World and How We Can Take It Back - a book that challenges us to think completely differently about how we see the economics, the world of business, and money itself.

Clearly, the fate of the global economy depends on developments in these two countries and on the relationship between them. Recent discussion about strategic partnership and strategic competition obscures the longer relationship between these two economies. Professor Rithmire's lecture explains the past, present, and future of economic interdependence of China and the US, making sense of its role in the global financial crisis of 2008 and the adjustments taking place in its wake.

The former editor-in-chief of the Economist returns to the territory of his best-selling The Sun Also Sets to lay out a fresh analysis of the growing rivalry between China, India, and Japan and what it will mean for America, the global economy, and the 21st-century world.

Eighteen years after the genocide that made Rwanda international news, yet left it all but abandoned by the West, the country has achieved a miraculous turnaround. Rising out of the complete devastation of a failed state, Rwanda has emerged on the world stage yet again - this time with a unique model for governance and economic development under the leadership of its strong and decisive president, Paul Kagame. Here, Patricia Crisafulli and Andrea Redmond look at Kagame’s leadership.

As individuals, companies, and countries struggle to recover from the economic crisis, many are narrowly focused on forecasts for the next week, month, or quarter. Yet they should be asking what the global economy will look like in the years to come—where will the long-term risks and opportunities arise? These are the questions that Daniel Altman confronts in his provocative and indispensable book.