Vite spezzate. Le vittime invisibili di femminicidio copertina

Vite spezzate. Le vittime invisibili di femminicidio

Vite spezzate. Le vittime invisibili di femminicidio

Di: Donna Moderna
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A proposito di questo titolo

Per noi sono solo nomi, facce che scorrono dentro le pagine di cronaca e poi scompaiono. Numeri che tornano tristemente invariati a fine anno quando si fa la conta dei femminicidi. Ma dietro a quelle cifre e quelle morti tremende ci sono altre vittime di cui nessuno parla: figli, nonni, fratelli che devono fare i conti con il dopo. Questo podcast parla di loro, gli invisibili e di come si sopravvive quando si perde tutto in modo violento: la persona che amavi di più, una vita normale, il futuro.
Vite spezzate. Le vittime invisibili di femminicidio è un podcast di Donna Moderna realizzato in collaborazione con l’associazione Olga e l’impresa sociale Con i bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.Copyright Donna Moderna
Politica e governo Relazioni Scienze sociali
  • La libertà non è una colpa
    Nov 26 2025
    Annalisa Russo è stata uccisa dal marito, da cui si stava separando, nel gennaio 2024 ad Agropoli (Salerno). Era laureata, aveva il suo lavoro in banca e ci teneva alla sua indipendenza economica. Ma una donna forte, dedita alla sua professione e decisa a riprendersi i suoi spazi di libertà con una figlia ormai grande, dà molto fastidio. Al compagno ma anche alla gente, pronta a puntare il dito sulla sua voglia di voltare pagina dopo un matrimonio fatto di liti e violenza verbale e psicologica, anche sulla bambina, allontanata dalla madre proprio perché – diceva lui – troppo dedita al lavoro e a se stessa. Anche lei, in fondo, come ci dice la mamma di Annalisa, Maria Giovanna Russo, e come l’ha scritto in una lettera aperta alla cittadinanza, “se l’è cercata”. Con lei in questa puntata, Fedele Salvatore, coordinatore nazionale del Progetto Re.S.P.I.R.O (Rete di Sostegno per Percorsi di Inclusione con gli Orfani speciali), un progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

    Voce e testi di Maria Elena Viola
    Coordinamento editoriale di Barbara Rachetti
    Editing e sound design di Alberto Rinonapoli
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    34 min
  • Com’è morta la mamma?
    Nov 19 2025
    il 18 aprile del 2011, Salvatore Parolisi, caporalmaggiore dell’esercito, uccide con 35 coltellate la moglie Melania Rea, 28 anni. Erano andati a fare una gita fuori porta con la figlioletta Vittoria, che aveva solo un anno e mezzo, ed era in macchina mentre il padre si accaniva sul corpo di sua madre. Per fortuna, non ha visto e non ha capito niente. A occuparsi di lei, dopo la tragedia, i nonni materni. Gennaro Rea, nonno di Vittoria e padre di Melania, ci racconta come la sua famiglia si sia trovata completamente sola a gestire una cosa tanto grande. Come crescere una bambina con un trauma simile? Come elaborare il proprio, di trauma? Come assicurarle un futuro sereno? Ma prima di tutto, come rispondere a quella domanda: che fine ha fatto mia mamma? Come è morta? Con la nostra direttrice, insieme a Gennaro Rea c’è la dottoressa Elena Scudiero, psicoterapeuta dell'équipe del progetto Respiro.

    Voce e testi di Maria Elena Viola
    Coordinamento editoriale di Barbara Rachetti
    Editing e sound design di Alberto Rinonapoli
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    21 min
  • Papà, perché l’hai fatto?
    Nov 12 2025
    Rimettere insieme i pezzi. Anche se fa male, anche se costa fatica e gli altri non capiscono. E’ quello che devono fare tante vittime collaterali di femminicidio per ricominciare a vivere. È per questo che Rosita Venturato e i suoi due fratelli stanno provando a ricucire il rapporto con il padre, che è stato condannato a 30 anni per aver ucciso nel 2012 la moglie, Giovanna De Lucia, quando lei aveva solo 27 anni. Rosita ne aveva 8, Oggi è una ragazza di 20 anni e il suo passato, che ribolle, non vuole coprirlo con un tappo ma farlo man mano riemergere, per poter fare i conti con il presente. Per questo una volta al mese con i fratelli va a trovare il papà in carcere, una scelta che i parenti non condividono e per la quale Rosita deve imporsi. Con lei, Marianna Giordano, presidente del Cismai (Coordinamento Italiano Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso all’Infanzia).

    Voce e testi di Maria Elena Viola
    Coordinamento editoriale di Barbara Rachetti
    Editing e sound design di Alberto Rinonapoli
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    34 min
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