• Riassunto

  • Ogni azione porta a una conseguenza e non c'è nulla che non si possa ricostruire. Che sia un efferato omicidio o una brutale aggressione, la scena di un crimine ha sempre molto da raccontare per chi sa leggere le tracce.
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  • Samanta Fava, la donna murata nella nicchia di una cantina
    May 17 2024
    Può una donna scomparire nel nulla? Samanta Fava ha 35 anni, vive a Sora in provincia di Frosinone e da qui scomparirà nel nulla. E' una donna come altre, ma diversamente dalle altre combatte da tempo un demone soltanto suo, quello della dipendenza da stupefacenti. La droga che compare nella sua vita a seguito della separazione dal marito. Così sparisce pur avendo un figlio di 11 anni a cui era molto legata. Qualche giorno dopo la scomparsa, l'ex marito e i genitori della donna presentano denuncia di scomparsa. Le indagini in un primo momento si indirizzano verso l'ambiente dello spaccio considerato appunto il pregresso della donna e il suo ritorno al consumo di stupefacenti ma sarà un'altra la verità – terribile – che si nasconde dietro a questo caso, che ripercorreremo con il commissario capo tecnico Giacomo Loiero, funzionario alla sezione indagini elettroniche della polizia Scientifica. Samanta Fava verrà trovata un anno più tardi murata nel muro di una cantina. Picchiata fino alla morte, come accerterà l'autopsia, la donna era stata nascosta in una nicchia poi murata. Il suo corpo avvolto in dei sacchi dell'immondizia e in alcuni lenzuoli. Ma chi l'aveva uccisa e perché?
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    26 min
  • Omicidio sul Tevere, il caso di Emanuel Stoica
    May 10 2024
    Massacrato a suon di calci e pugni e azzannato da un cane. Fu trovato così, il 7 maggio 2020, Emauel Stoica, cittadino romeno all'epoca 38enne, sulla banchine del fiume Tevere a Roma, non lontano da Ponte Sisto. Era il tardo pomeriggio e quel pestaggio poi sfociato in omicidio fu ripreso, nelle sue parti finali da alcuni passanti che dai muraglioni sul lungotevere registrarono con i cellulari parte della scena. Quelle immagini tornarono utili alla polizia per contestare poi l'aggressione e l'omicidio a Massimo Galioto, già rimbalzato agli onori delle cronache per la morte di un giovane studente statunitense. Ma oltre a quelle immagini che tuttavia non misero a fuoco il volto dell'uomo, dirimente per risolvere il caso furono le verifiche della polizia scientifica. La vittima, Stoica, aveva una profonda ferita al cranio e la forma del livido poi formatosi era simile alla suola di una scarpa. Con Martina Torta, vice questore aggiunto Direttore della II sezione della I divisione - analisi investigativa scena del crimine della Scientifica di Roma e con il commissario capo tecnico Chiara Germani, funzionaria biologa addetta alla sezione di genetica forense del servizio polizia scientifica, scopriremo come si riuscì a collegare quell'impronta alla suola delle scarpe indossate quel pomeriggio da Massimo Galioto. L'uomo è stato condannato in primo grado all'ergastolo ma non ha mai confessato il delitto.
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    25 min
  • Torino, il killer del trapano
    May 2 2024
    Otto settembre 2003: c'è una porta socchiusa al secondo piano di via Cadorna 28, quartiere Santa Rita di Torino. Qualche condomino di quel palazzo, salendo le scale vede la porta leggermente aperta. Si ferma sull'uscio e pronuncia il nome della proprietaria di quell'appartamento ma non risponde nessuno. Allora decide di entrare e si trova davanti il corpo di Clotilde Zambrini, 73 anni, strangolata con una calza di nylon e seviziata con la punta numero 13 di un trapano.
    All'inizio sembrava l'epilogo di una rapina finita male: un'anziana che viene derubata, barbaramente ferita e poi uccisa. Ma la storia è un'altra e riporterà a un vecchio caso, avvenuto nel 1997 sempre a Torino e non risolto. Un'altra donna uccisa, sempre strangolata. E sempre seviziata. Si chiamava Maria Carolina Canavese ma non c'era nulla che apparentemente la legasse alla Zambrini se non le somiglianze dei due delitti.
    Con Marinella La porta, Direttore tecnico superiore del Gabinetto di Polizia Scientifica, responsabile del laboratorio di genetica forense per il Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria e con il dottor Andrea Giuliano, responsabile del laboratorio di dattiloscopia giudiziaria al gabinetto interregionale di polizia scientifica per il Piemonte e la Valle d'Aosta di Torino ripercorreremo questi due omicidi, solo apparentemente lontani ma che furono compiuti da una sola persona la cui identità è stata svelata nel 2010: a sette anni anni dall'omicidio Zambrini e a 13 da quello della Canavese.
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    21 min

Sintesi dell'editore

Ogni azione porta a una conseguenza e non c'è nulla che non si possa ricostruire. Che sia un efferato omicidio o una brutale aggressione, la scena di un crimine ha sempre molto da raccontare per chi sa leggere le tracce.
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