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Napolitano
- Di: Alberto Orioli
- Letto da: Alberto Orioli
- Nov 24 2021
- Durata: 49 min
- Podcast
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Riassunto
Sintesi dell'editore
Le storie dei 12 presidenti nell'anno che segna per il Quirinale un nuovo tempo zero: 75 anni come luogo simbolo della monarchia, 75 anni come sede della massima istituzione repubblicana. Anzi, è il tempo del sorpasso, quello che vivrà il tredicesimo inquilino del Colle più alto.
In 12 episodi a cura del vicedirettore del Sole 24 Ore, Alberto Orioli, le 12 vite dei capi dello Stato che intrecciano il racconto della storia democratica e repubblicana di un Paese in macerie diventato ben presto potenza industriale, terra di conquista per anni delle opposte egemonie frutto della guerra fredda, luogo di fermento sociale, di contestazione, di terrorismo brigatista che ha osato l'inosabile fino a sequestrare e uccidere Aldo Moro.
Da Enrico de Nicola, primo presidente provvisorio, grande giurista napoletano, superstizioso, teatrale nelle sue reiterate dimissioni, monarchico convinto, come Luigi Einaudi del resto e come Oscar Luigi Scalfaro, a Sergio Mattarella, il presidente della forza tranquilla che ha dovuto gestire una tra le più turbolente fasi della storia politica.
Una carrellata di vite straordinarie di uomini fuori dal comune la cui scelta sembra guidata, di volta in volta, da una sorta di provvidenza laica in un Parlamento che ogni sette anni si trasforma nel grande conclave repubblicano.
Napolitano
Giorgio Napolitano incarna due primati: è il primo ex comunista che sale al Quirinale ed è il primo a svolgere due mandati. L'agone della politica è sempre più turbolento e culmina nella crisi dei debiti sovrani. La speculazione attacca l'Europa, Mario Draghi ricorre al celebre "Whatever it takes", ma Berlusconi deve lasciare il Governo a Mario Monti, l'asso che Napolitano gioca per evitare all'Italia il baratro del default. I partiti rissosi e inconcludenti non trovano un nuovo candidato per il Colle. Viene bruciato Franco Marini e poi Romano Prodi con 101 franchi tiratori. Non resta che il bis per un presidente che accetta di malavoglia con un discorso storico in cui stigmatizza l'immaturità della classe politica.