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Mare Mostrum | I grattacieli del mare arrivano a Fiumicino

Mare Mostrum | I grattacieli del mare arrivano a Fiumicino

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Sulla lingua di terra tra il delta del Tevere e il Tirreno, davanti al Vecchio faro di Fiumicino, oggi c’è un muro di cemento lungo 500 metri che separa i cittadini dal mare. In questo tratto di costa, dove il tempo sembra essersi fermato nelle trame di amministrazioni tutt’altro che trasparenti, stanno arrivando i grattacieli del mare della multinazionale Royal Caribbean: le crociere.

Già nel 2010 il noto imprenditore Francesco Bellavista Caltagirone aveva ottenuto una concessione per costruire un porto turistico, il Porto della Concordia. Il cantiere si è fermato solo due anni dopo, a causa di un'indagine giudiziaria che vedeva coinvolta l'azienda Iniziative Portuali, per frode nelle pubbliche forniture.

Mentre i macchinari del Porto della Concordia ancora arrugginiscono sulla costa, la concessione demaniale è andata all’asta, perdendo sempre più valore. È qui che entra in gioco la Royal Caribbean. La multinazionale statunitense, tramite la sua controllata Fiumicino Waterfront, ha comprato la concessione per soli 11 milioni e 450 mila euro. Un granello di sabbia, se pensiamo che una delle loro navi costa circa 1,4 miliardi di dollari.

Mentre scriviamo, non è ancora arrivato il parere del ministero della cultura alla valutazione d’impatto ambientale (VIA), nonostante il progetto sia inserito all’interno del decreto giubileo 2025 - che gli ha permesso di seguire delle procedure di approvazione accelerate.

Ma qual è il vantaggio effettivo per la comunità locale? Ogni grande opera viene presentata alle cittadine e ai cittadini come indispensabile, eppure un porto crocieristico avrà un impatto devastante sull’ecosistema costiero e sul tessuto sociale, e di ritorni al territorio non ce n’è ombra.

Oltre al Vecchio faro, antico guardiano dell’area, a essere in pericolo sono i bilancioni: piccole palafitte di legno dalle gambe alte, che non gli fanno toccare terra, come in un film di Myiazaki.
Abbiamo ascoltato le voci del territorio, i ricercatori ambientali e chi prova a opporsi a un’ opera di cui si sa ancora troppo poco.

Il Fuori Porta di oggi, curato per Sveja da Marianna Gatta e Federica Rossi, raccoglie alcune di queste voci resistenti, con il montaggio, la post produzione e la ricerca d’archivio e musicale di Luca Tommasini. Le foto di Marianna Gatta e Federica Rossi.
Si ringraziano Gianfranco Miconi detto Attila, Emiliano Bove, Jordan Carducci per la condivisione di un pezzo importante della loro vita, Claudio Passantino di Scienza Radicata e Claudio Marotta, consigliere regionale di Consigliere regionale di Sinistra Civica Ecologista, per l’impegno scientifico e politico volto alla difesa del territorio.

Così come si ringrazia il Collettivo No Porto, il comitato Tavoli del Porto, e chiunque abbia vissuto la spiaggia di Fiumicino.

Credits:

Musiche: Moby e Mike Else

Archivio Storico: Archivio Audiovisivo del movimento operaio e democratico (AAMOD)

Sveja è un progetto sostenuto da Periferiacapitale, il programma per Roma della Fondazione Charlemagne e da Lush Italia.

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