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La verità di Cartesio o le tante verità di Montaigne? copertina

La verità di Cartesio o le tante verità di Montaigne?

Di: Zap Mangusta
Letto da: Zap Mangusta
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  • Riassunto

  • Capitolo V - Montaigne

    Perché abbiamo bisogno di Montaigne, oggi? Perché è un anticonformista che ama le donne, i nativi delle Americhe, gli animali, le piante e tutti i generi e le specie che nel mondo (vive nel Cinquecento) vengono discriminate. Perché vive in un periodo che ha molte analogie con il nostro. Perché vuole una scuola diversa con meno nozioni e più pratica. Perché rispetta le altre culture e crede nell'amicizia. Perché è convinto che la sola cosa che può regalarci la gioia sia il rispetto della nostra vera essenza. Dunque dobbiamo assecondare ciò che siamo. Perché dice che la nostra vita è una melodia complessa, governata da ritmi opposti: il musicista che intenda privilegiarne uno solo, fa una musica scontata e monotona. Perché faceva il sindaco controvoglia. Perché ha scritto i "Saggi": forse il più bel libro di filosofia di sempre. 

    Episodio 8 - La verità di Cartesio o le tante verità di Montaigne?

    Montaigne e Cartesio, i principali filosofi dell'Età Moderna, sono entrambi francesi. Transalpini che non potrebbero essere più diversi. Emblema del dubbio il primo, simbolo della razionalità il secondo. Monista il primo, dualistico il secondo, effervescente il primo, rigoroso il secondo. Montaigne dunque contro Cartesio. Monsieur Dilemma contro Monsieur Certezza: questi due pensatori rappresentano lo scontro tra due differenti concezioni della vita.

    Capofila dei pensatori che pretendono di cogliere la verità nel suo insieme è Cartesio, mentre il bordolese Montaigne, rispetto al suo "collega" della Loira, si accontenta più modestamente di frugare tra le pieghe dell'animo umano, facendosi bastare le conoscenze utili ad affrontare al meglio la vita quotidiana. Cartesio è alla ricerca di principi indubitabili, sente su di sé il gravoso compito che, a suo dire, l'umanità gli ha affidato. Mentre Montaigne non crede che sia possibile capire completamente la realtà, perché il suo fluire incessante la rende in continua trasformazione.

    Posizioni inconciliabili quelle dei due pensatori, perché Cartesio vuole essere il centro del creato, mentre Montaigne si accontenta di essere uno dei milioni di granelli che lo formano. Si può dire che le differenze tra Cartesio e Montaigne assomiglino a quelle che in Oriente vi sono tra Confucianesimo e Taoismo, laddove alle regole del primo corrisponde una libertà assoluta del secondo, scevra di metodo e senza un ordine preciso. Partono tutti e due dal dubbio, ma laddove uno impiega tutta la vita per cercare di risolverlo, l'altro preferisce conviverci, dedicandosi ad argomenti più vantaggiosi.

    Si può dire che Montaigne e Cartesio siano due centravanti del pensiero che interpretano il loro ruolo con sfumature diverse e militano in squadre rivali, che non si stanno nemmeno simpatiche. Anzi. Eppure ad entrambi tutti quanti noi dobbiamo qualcosa. Che dire dunque: "vive la France".

    ©2021 Audible Originals (P)2021 Audible Studios
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Sintesi dell'editore

Capitolo V - Montaigne

Perché abbiamo bisogno di Montaigne, oggi? Perché è un anticonformista che ama le donne, i nativi delle Americhe, gli animali, le piante e tutti i generi e le specie che nel mondo (vive nel Cinquecento) vengono discriminate. Perché vive in un periodo che ha molte analogie con il nostro. Perché vuole una scuola diversa con meno nozioni e più pratica. Perché rispetta le altre culture e crede nell'amicizia. Perché è convinto che la sola cosa che può regalarci la gioia sia il rispetto della nostra vera essenza. Dunque dobbiamo assecondare ciò che siamo. Perché dice che la nostra vita è una melodia complessa, governata da ritmi opposti: il musicista che intenda privilegiarne uno solo, fa una musica scontata e monotona. Perché faceva il sindaco controvoglia. Perché ha scritto i "Saggi": forse il più bel libro di filosofia di sempre. 

Episodio 8 - La verità di Cartesio o le tante verità di Montaigne?

Montaigne e Cartesio, i principali filosofi dell'Età Moderna, sono entrambi francesi. Transalpini che non potrebbero essere più diversi. Emblema del dubbio il primo, simbolo della razionalità il secondo. Monista il primo, dualistico il secondo, effervescente il primo, rigoroso il secondo. Montaigne dunque contro Cartesio. Monsieur Dilemma contro Monsieur Certezza: questi due pensatori rappresentano lo scontro tra due differenti concezioni della vita.

Capofila dei pensatori che pretendono di cogliere la verità nel suo insieme è Cartesio, mentre il bordolese Montaigne, rispetto al suo "collega" della Loira, si accontenta più modestamente di frugare tra le pieghe dell'animo umano, facendosi bastare le conoscenze utili ad affrontare al meglio la vita quotidiana. Cartesio è alla ricerca di principi indubitabili, sente su di sé il gravoso compito che, a suo dire, l'umanità gli ha affidato. Mentre Montaigne non crede che sia possibile capire completamente la realtà, perché il suo fluire incessante la rende in continua trasformazione.

Posizioni inconciliabili quelle dei due pensatori, perché Cartesio vuole essere il centro del creato, mentre Montaigne si accontenta di essere uno dei milioni di granelli che lo formano. Si può dire che le differenze tra Cartesio e Montaigne assomiglino a quelle che in Oriente vi sono tra Confucianesimo e Taoismo, laddove alle regole del primo corrisponde una libertà assoluta del secondo, scevra di metodo e senza un ordine preciso. Partono tutti e due dal dubbio, ma laddove uno impiega tutta la vita per cercare di risolverlo, l'altro preferisce conviverci, dedicandosi ad argomenti più vantaggiosi.

Si può dire che Montaigne e Cartesio siano due centravanti del pensiero che interpretano il loro ruolo con sfumature diverse e militano in squadre rivali, che non si stanno nemmeno simpatiche. Anzi. Eppure ad entrambi tutti quanti noi dobbiamo qualcosa. Che dire dunque: "vive la France".

©2021 Audible Originals (P)2021 Audible Studios

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