Il 9 maggio 1997 all'Università di Roma La Sapienza una ragazza viene colpita da un proiettile alla testa. Si chiama Marta Russo, è una studentessa di 22 anni, morirà dopo quattro giorni di coma.

Scatta la caccia all'uomo tra le mura della città universitaria. Inaspettatamente spuntano pistole, arsenali là dove nessuno avrebbe mai immaginato. Finché il cerchio non si stringe attorno a due giovani dottorandi dell'istituto di Filosofia del Diritto.

Qualcuno parla del delitto perfetto, ma potrebbe invece trattarsi del perfetto errore giudiziario. Una storia raccontata dalle voci di chi l'ha vissuta in prima persona. Ma ascoltando tutti, i conti non tornano.

Pezzi di storia che si intrecciano con altre storie, dalla donazione degli organi, alla messa in discussione dell'istituzione carceraria. Frammenti che compongono un puzzle imperfetto, al ritmo di sonorità originali che prendono spesso parola, in un nuovo concetto di podcast musicale.

Catene

Una donna siciliana racconta la storia del proprio cuore. Una giovane ragazza non sa che sta percorrendo per l'ultima volta le strade della sua Università.

Il 9 maggio 1997 all'Università di Roma La Sapienza una ragazza viene colpita da un proiettile alla testa. Si chiama Marta Russo, è una studentessa di 22 anni, morirà dopo quattro giorni di coma.

Scatta la caccia all'uomo tra le mura della città universitaria. Inaspettatamente spuntano pistole, arsenali là dove nessuno avrebbe mai immaginato. Finché il cerchio non si stringe attorno a due giovani dottorandi dell'istituto di Filosofia del Diritto.

Qualcuno parla del delitto perfetto, ma potrebbe invece trattarsi del perfetto errore giudiziario. Una storia raccontata dalle voci di chi l'ha vissuta in prima persona. Ma ascoltando tutti, i conti non tornano.

Pezzi di storia che si intrecciano con altre storie, dalla donazione degli organi, alla messa in discussione dell'istituzione carceraria. Frammenti che compongono un puzzle imperfetto, al ritmo di sonorità originali che prendono spesso parola, in un nuovo concetto di podcast musicale.

Telefoni

Carlo Lasperanza conduce le indagini scontrandosi con inaspettati muri di silenzio. Nessuno vuole parlare. Ma c'è un telefono che forse ha visto tutto.

Il 9 maggio 1997 all'Università di Roma La Sapienza una ragazza viene colpita da un proiettile alla testa. Si chiama Marta Russo, è una studentessa di 22 anni, morirà dopo quattro giorni di coma.

Scatta la caccia all'uomo tra le mura della città universitaria. Inaspettatamente spuntano pistole, arsenali là dove nessuno avrebbe mai immaginato. Finché il cerchio non si stringe attorno a due giovani dottorandi dell'istituto di Filosofia del Diritto.

Qualcuno parla del delitto perfetto, ma potrebbe invece trattarsi del perfetto errore giudiziario. Una storia raccontata dalle voci di chi l'ha vissuta in prima persona. Ma ascoltando tutti, i conti non tornano.

Pezzi di storia che si intrecciano con altre storie, dalla donazione degli organi, alla messa in discussione dell'istituzione carceraria. Frammenti che compongono un puzzle imperfetto, al ritmo di sonorità originali che prendono spesso parola, in un nuovo concetto di podcast musicale.

Il segreto della segretaria

L'ha indicata Maria Chiara Lipari. Lei nega tutto, ma gli inquirenti sono convinti che nasconda un segreto da scovare.

Il 9 maggio 1997 all'Università di Roma La Sapienza una ragazza viene colpita da un proiettile alla testa. Si chiama Marta Russo, è una studentessa di 22 anni, morirà dopo quattro giorni di coma.

Scatta la caccia all'uomo tra le mura della città universitaria. Inaspettatamente spuntano pistole, arsenali là dove nessuno avrebbe mai immaginato. Finché il cerchio non si stringe attorno a due giovani dottorandi dell'istituto di Filosofia del Diritto.

Qualcuno parla del delitto perfetto, ma potrebbe invece trattarsi del perfetto errore giudiziario. Una storia raccontata dalle voci di chi l'ha vissuta in prima persona. Ma ascoltando tutti, i conti non tornano.

Pezzi di storia che si intrecciano con altre storie, dalla donazione degli organi, alla messa in discussione dell'istituzione carceraria. Frammenti che compongono un puzzle imperfetto, al ritmo di sonorità originali che prendono spesso parola, in un nuovo concetto di podcast musicale.

Colpevoli

Più di uno fa il loro nome e il cerchio si stringe deciso attorno ai due. Sono loro ad averla uccisa, gli investigatori non hanno più dubbi. Sono loro i colpevoli.

Il 9 maggio 1997 all'Università di Roma La Sapienza una ragazza viene colpita da un proiettile alla testa. Si chiama Marta Russo, è una studentessa di 22 anni, morirà dopo quattro giorni di coma.

Scatta la caccia all'uomo tra le mura della città universitaria. Inaspettatamente spuntano pistole, arsenali là dove nessuno avrebbe mai immaginato. Finché il cerchio non si stringe attorno a due giovani dottorandi dell'istituto di Filosofia del Diritto.

Qualcuno parla del delitto perfetto, ma potrebbe invece trattarsi del perfetto errore giudiziario. Una storia raccontata dalle voci di chi l'ha vissuta in prima persona. Ma ascoltando tutti, i conti non tornano.

Pezzi di storia che si intrecciano con altre storie, dalla donazione degli organi, alla messa in discussione dell'istituzione carceraria. Frammenti che compongono un puzzle imperfetto, al ritmo di sonorità originali che prendono spesso parola, in un nuovo concetto di podcast musicale.

Armi alla Sapienza

Pistole, pallottole, bossoli, silenziatori. Non è un poligono di tiro, è l'Università La Sapienza di Roma. E sono tantissimi quelli che potrebbero usarle.

Il 9 maggio 1997 all'Università di Roma La Sapienza una ragazza viene colpita da un proiettile alla testa. Si chiama Marta Russo, è una studentessa di 22 anni, morirà dopo quattro giorni di coma.

Scatta la caccia all'uomo tra le mura della città universitaria. Inaspettatamente spuntano pistole, arsenali là dove nessuno avrebbe mai immaginato. Finché il cerchio non si stringe attorno a due giovani dottorandi dell'istituto di Filosofia del Diritto.

Qualcuno parla del delitto perfetto, ma potrebbe invece trattarsi del perfetto errore giudiziario. Una storia raccontata dalle voci di chi l'ha vissuta in prima persona. Ma ascoltando tutti, i conti non tornano.

Pezzi di storia che si intrecciano con altre storie, dalla donazione degli organi, alla messa in discussione dell'istituzione carceraria. Frammenti che compongono un puzzle imperfetto, al ritmo di sonorità originali che prendono spesso parola, in un nuovo concetto di podcast musicale.

La verità delle perizie

C'è una finestra da cui si vede benissimo il punto in cui è caduta Marta Russo. E non è quella dell'aula 6.

Il 9 maggio 1997 all'Università di Roma La Sapienza una ragazza viene colpita da un proiettile alla testa. Si chiama Marta Russo, è una studentessa di 22 anni, morirà dopo quattro giorni di coma.

Scatta la caccia all'uomo tra le mura della città universitaria. Inaspettatamente spuntano pistole, arsenali là dove nessuno avrebbe mai immaginato. Finché il cerchio non si stringe attorno a due giovani dottorandi dell'istituto di Filosofia del Diritto.

Qualcuno parla del delitto perfetto, ma potrebbe invece trattarsi del perfetto errore giudiziario. Una storia raccontata dalle voci di chi l'ha vissuta in prima persona. Ma ascoltando tutti, i conti non tornano.

Pezzi di storia che si intrecciano con altre storie, dalla donazione degli organi, alla messa in discussione dell'istituzione carceraria. Frammenti che compongono un puzzle imperfetto, al ritmo di sonorità originali che prendono spesso parola, in un nuovo concetto di podcast musicale.

Ricordi subliminali

La segretaria Gabriella Alletto sta parlando agli inquirenti accanto al cognato Luigi Di Mauro, si intravede un riflesso di fronte a lei. È una telecamera.

Il 9 maggio 1997 all'Università di Roma La Sapienza una ragazza viene colpita da un proiettile alla testa. Si chiama Marta Russo, è una studentessa di 22 anni, morirà dopo quattro giorni di coma.

Scatta la caccia all'uomo tra le mura della città universitaria. Inaspettatamente spuntano pistole, arsenali là dove nessuno avrebbe mai immaginato. Finché il cerchio non si stringe attorno a due giovani dottorandi dell'istituto di Filosofia del Diritto.

Qualcuno parla del delitto perfetto, ma potrebbe invece trattarsi del perfetto errore giudiziario. Una storia raccontata dalle voci di chi l'ha vissuta in prima persona. Ma ascoltando tutti, i conti non tornano.

Pezzi di storia che si intrecciano con altre storie, dalla donazione degli organi, alla messa in discussione dell'istituzione carceraria. Frammenti che compongono un puzzle imperfetto, al ritmo di sonorità originali che prendono spesso parola, in un nuovo concetto di podcast musicale.

Recluso

Dalle teorie dei libri al carcere vero, Salvatore Ferraro impara le sbarre scontandole sulla sua pelle.