
Stalin è morto (Così parlò 7)
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Letto da:
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Fabio Martini
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Di:
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Fabio Martini
A proposito di questo titolo
C'è stato un tempo nel quale i discorsi dei grandi leader cambiavano il corso della storia e spesso anche la vita quotidiana dei cittadini. Oggi prevalgono post, tweet, battute in tv di 30-45 secondi, che esprimono più o meno efficacemente emozioni e posizionamenti spesso effimeri. Nel passato, ma ancora oggi, i discorsi spingono invece ad argomentare, a spiegare, a far capire perché si sia arrivati ad una certa posizione e dove si voglia arrivare. Nella storia dell'Italia unita molti discorsi hanno lasciato il segno: Fabio Martini, fine analista politico della Stampa, parte da Camillo Benso Conte di Cavour e dal suo storico discorso del 1861 davanti al neonato Parlamento italiano e, una puntata dopo l'altra, arriva fino a Beppe Grillo.
"Giuseppe Stalin è morto". Comincia così, il 6 marzo del 1953, il discorso pronunciato dal segretario del partito Comunista italiano Palmiro Togliatti, che prende la parola in Parlamento per commemorare il compagno Stalin, morto il giorno prima. Un discorso che restituisce in modo memorabile quello stile di contrapposizione politica che segnò il dopoguerra italiano.
>> Questo podcast vi è offerto grazie alla collaborazione esclusiva tra Audible e La Stampa.
©2019 GEDI News Network S.p.a. (P)2019 GEDI News Network S.p.a.Approfondimento interessante
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