Poco Zen... .molta Legge d"attrazione...

Deludente, scontato, almeno per chi conosce almeno in parte l'argomento.
Pieno di autopromozione, al centro... al libro . Alcuni spunti interessanti solo per i neofiti di questi argomenti.

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3 persone l'hanno trovata utile

Illuminante

Potrebbe cambiarti la vita. Molto appropriata anche la lettura. Da tenere sul "comodino". Davvero illuminante

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una nuova prospettiva della vita

Un libro che fornisce gli strumenti per considerare le situazioni, gli incidenti, insomma la vita stessa, da una prospettiva diversa per il raggiungimento della felicità

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Semplice ed incoraggiante

Dalla saggezza del buddismo scaturiscono molti spunti di riflessione che l'autore è riuscito a condensare in un audiolibro di facile ascolto e con una bella interpretazione da parte dello speaker

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Molto interessante e illuminante per certi aspetti

L'ho sto ascoltando piu' volte..serve dire altro? ci sono dei concetti che ti possono cambiare la vita.

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soluzioni ... ..

tra ildire e il fare c'è di mezzo il mare.....imparare a nuotare è utile !!!

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.

Bellissimo libro. Tratta argomenti impegnativi senza appesantirli. Mi ha spalancato una finestra che tenevo socchiusa. Grazie.

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Testo interessante, ma lo zen è tutt’altro

Sebbene il testo “Lo zen e l’arte della felicità Felici qui e ora con una nuova visione della vita” di Chris Prentiss offra al lettore dei consigli utili per migliorare la qualità della propria vita, il fondamento dal quale l’autore parte e le argomentazioni egli che svolge a partire da esso non riguardano lo zen.

Infatti, nel capitolo 9 dell’audio libro (capitolo 6 del libro), l’autore afferma che:
“Portando oltre l’idea che l’universo è costruito in modo che continui ad esistere, possiamo dire che esso vuole beneficiare se stesso al massimo livello possibile e sempre.
Dal momento che siamo parte integrante e inseparabile dell’universo, la stessa cosa vale per noi.
Tutto ciò che ci accade è per il nostro bene.
Anche se un incidente ci ferisce o ci toglie qualcosa, esso opererà sempre a nostro vantaggio poiché l’universo non permetterà che gli accada qualcosa di brutto e noi ne facciamo parte.
Studiando queste leggi universali, sono giunto a vedere l’intero universo vivo e consapevole, un’entità che vive e respira ed è dotata di coscienza, che è coscienza.
Ecco perché scrivo Universo con la U maiuscola.
Ciò a cui molti si riferiscono come Dio, Allah, Geova, Budda, o un’altra delle migliaia di denominazioni usate per riferirsi a una entità suprema, io la chiamo e penso ad essa semplicemente come l’Universo.”

Dire che gli oggetti che ci circondano siano esseri viventi e dotati di coscienza è animismo.
Dire che gli oggetti che ci circondano siano l’entità suprema è panteismo.
Dire che tutto ciò che accade è per il nostro bene “poiché l’universo non permetterà che gli accada qualcosa di brutto e noi ne facciamo parte” significa negare l’esistenza del male.

L’enciclopedia Teccani on line afferma che lo zen è una
“Forma di buddhismo giapponese, derivata nel 12°-13° sec. dalla scuola cinese Chan.
Lo z. riduce la tecnica ascetica alla sola meditazione (zen), che peraltro non deve concentrarsi su alcun oggetto, per quanto elevato esso sia (neanche la stessa Illuminazione può essere oggetto dello z.).
Il modo usuale è la seduta di meditazione (zazen); la percezione dell’identità tra il vuoto e il meditante, che è la realizzazione soterica dello z., si ha in una illuminazione improvvisa, il satori, corrispondente al cinese Wu (➔).
Al divieto di concentrazione su contenuti individuali corrisponde peraltro la possibilità di far uso dei kō-an (cin. gong’an), cioè «quesiti» privi di senso e perciò incapaci di legare il pensiero a un ordine logico.
Lo z. è quindi non insegnabile: il maestro z. è un punto di riferimento che l’iniziando ha presente nel corso di un lungo noviziato; di fatto tutto il processo comincia nel discepolo e si attua interamente nel suo spirito.”

(cito da https://www.treccani.it/enciclopedia/zen/?search=zen)

Nel sito internet della Enciclopedia Britannica si legge:
“Zen, important school of East Asian Buddhism that constitutes the mainstream monastic form of Mahayana Buddhism in China, Korea, and Vietnam and accounts for approximately 20 percent of the Buddhist temples in Japan. The word derives from the Sanskrit dhyana, meaning “meditation.” Central to Zen teaching is the belief that awakening can be achieved by anyone but requires instruction in the proper forms of spiritual cultivation by a master. In modern times, Zen has been identified especially with the secular arts of medieval Japan (such as the tea ceremony, ink painting, and gardening) and with any spontaneous expression of artistic or spiritual vitality regardless of context. The Zen ideals of simplicity and orderliness even underpin the success and fame of Japanese tidying expert Marie Kondo, whose best-selling books and English-language TV programs have made her a celebrity in the West. In popular usage, the modern non-Buddhist connotations of the word Zen have become so prominent that in many cases the term is used as a label for phenomena that lack any relationship to Zen or are even antithetical to its teachings and practices.” (underlined is mine)

(cito da https://www.britannica.com/topic/Zen)

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Illuminante

Semplice e illuminante, consigliatissimo per chi sta iniziando un percorso di crescita personale ma anche per chi non sia incline ai cambiamenti.

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meraviglioso

lo trovo un testo utile pratico è veramente molto interessante da leggere e rileggere più volte molto ben fatto lo consiglio

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