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Quel che affidiamo al vento
- Letto da: Chiara Francese
- Durata: 5 ore e 16 min
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Sintesi dell'editore
Sul fianco scosceso di Kujira-yama, la Montagna della Balena, si spalanca un immenso giardino chiamato Bell Gardia. In mezzo è installata una cabina, al cui interno riposa un telefono non collegato, che trasporta le voci nel vento. Da tutto il Giappone vi convogliano ogni anno migliaia di persone che hanno perduto qualcuno, che alzano la cornetta per parlare con chi è nell'aldilà. Quando su quella zona si abbatte un uragano di immane violenza, da lontano accorre una donna, pronta a proteggere il giardino a costo della sua vita. Si chiama Yui, ha trent'anni e una data separa quella che era da quella che è: 11 marzo 2011.
Quel giorno lo tsunami spazzò via il paese in cui abitava, inghiottì la madre e la figlia, le sottrasse la gioia di essere al mondo. Venuta per caso a conoscenza di quel luogo surreale, Yui va a visitarlo e a Bell Gardia incontra Takeshi, un medico che vive a Tokyo e ha una bimba di quattro anni, muta dal giorno in cui è morta la madre. Per rimarginare la vita serve coraggio, fortuna e un luogo comune in cui dipanare il racconto prudente di sé. E ora che quel luogo prezioso rischia di esserle portato via dall'uragano, Yui decide di affrontare il vento, quello che scuote la terra così come quello che solleva le voci di chi non c'è più. E poi? E poi Yui lo avrebbe presto scoperto. Che è un vero miracolo l'amore. Anche il secondo, anche quello che arriva per sbaglio. Perché quando nessuno si attende il miracolo, il miracolo avviene.
Laura Imai Messina ci conduce in un luogo realmente esistente nel nord-est del Giappone, toccando con delicatezza la tragedia dello tsunami del 2011, e consegnandoci un mondo fragile ma denso di speranza, una storia di resilienza la cui più grande magia risiede nella realtà.
Recensioni editoriali
Uno tsunami le ha portato via la famiglia. Come potrà ora ricostruire il mondo intorno a sé?
Yui arriva nel giardino di Bell Gardia per raggiungere il Telefono del vento, un apparecchio noto in tutto il Giappone per essere in grado di mettere in contatto i vivi con i propri defunti attraverso il moto del vento. La giovane donna desidera parlare con la propria madre e la propria figlia, perse durante lo tsunami, e ricominciare così finalmente a vivere. L'incontro con Takeshi, vedovo e padre di una figlia che ha perso la parola a seguito della morte della madre, potrebbe essere l'inizio del percorso per una nuova vita. Le storie di Yui e Takeshi si uniscono a quelle di molte altre persone, altri sopravvissuti alla terribile tragedia del 2011, ma non solo. La cabina del vento è un modo per trovare serenità nella tragedia, per alleggerire il cuore attraverso le parole e andare avanti, creando una nuova ricchezza dopo la perdita.
La scrittura coinvolgente di Laura Imai Messina, docente universitaria nella capitale giapponese e autrice dei romanzi Tokyo Orizzontale, Non oso dire la gioia e del saggio Wa. La via giapponese all'armonia, ti avvicinerà con al mondo Del Sol Levante con delicatezza e sensibilità. La voce narrante di Chiara Francese riusciranno a farti entrare in un vortice di emozioni che renderà difficile lasciare in sospeso l’ascolto.
Pubblicato nel 2020, Quel che affidiamo al vento è diventato subito un caso editoriale, distribuito in oltre 20 paesi. Una storia che parla di morte, ma che è anche un inno alla vita e un canto di speranza per chi rimane.
Cosa pensano gli ascoltatori di Quel che affidiamo al vento
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Generale
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Storia
- antonella galbussera
- 13/03/2021
Bellissimo..
Un bellissimo e delicato racconto scritto molto bene e letto divinamente un nutrimento per l'anima
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Generale
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Lettura
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Storia
- Elisabetta De Poli
- 28/02/2020
Toccante
Una scrittura scorrevole, una lettura profonda, una storia tanto di tristezza quanto di speranza. Bellissimo.
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Generale
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Storia
- Chiara Pantaleo
- 13/07/2022
Delicato e struggente, peccato per la lettura
Intreccio di storie commoventi e struggenti, tutte legate da quella delicatezza tipica della cultura giapponese. Peccato però per la lettrice che, oltre a una voce melliflua e monotonica, ha letto ogni parola in giapponese in modo sbagliato. Sarebbe bastato fare una ricerca preventiva su internet per assicurarsi della pronuncia. Denota poca professionalità.
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Generale
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Storia
- Utente anonimo
- 21/04/2023
Una coccola per l'anima
Toccante, profondo, dolce e delicato. Ciascuna parola é scelta con cura, una terapia per l'anima.
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Generale
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Storia
- Utente anonimo
- 31/12/2023
bellissimo
in un primo momento non riuscivo a seguire il racconto poi pian piano la nebbiaxsi è dissolta emozionante ho pianto alla fine
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Storia
- C12XII
- 10/04/2024
Straziante
Scritto bene, straziante e struggente nel descrivere i disastri e le conseguenze dello tsunami del 2011 e molto tenero nella descrizione di rinascita e resilienza dei vari personaggi. So che non bisognerebbe fare paragoni, però ho preferito maggiormente “L’isola dei battiti del cuore”, di cui questo mi è sembrata un po’ la ripetizione. Si poteva anche scrivere qualcuno in meno di quei capitoletti dove l’autrice fa degli elenchi/flashback, che alla lunga mi hanno un po’ stancata. Molto brava la lettrice, anche se ha sbagliato ogni tanto qualche pronuncia.
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Storia
- Emydeco
- 20/03/2020
Bellissimo e poetico
Un romanzo profondo che cura tutte le ferite dell'animo umano❤️
Scritto molto bene, ogni parola è carica di poesia. La morte è vista non alla maniera occidentale.
Bellissimi i passi dei racconti delle tradizioni giapponesi. Consigliatissimo.
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Generale
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Storia
- Cliente Amazon
- 12/04/2020
Racconto pieno di dolcezza
Una storia raccontata con dolcezza sensibilità e forza.
Entri nella vita della protagonista parola dopo parola
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Generale
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Storia
- Tuty131
- 20/04/2020
Delicato...
... come un fiore di ciliegio. Questo ho pensato quando ho finito questo libro. Ma al tempo stesso potente e toccante. Da ascoltare.
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Storia
- grazia maccarinelli
- 21/04/2020
Fiori di ciliegio
Bellissimo, meditativo, malinconico. Ottima la narrazione, intrigante il contenuto, lo consiglio per un giorno di pensosita'.
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