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Perché il clima sta cambiando? copertina

Perché il clima sta cambiando?

Di: Massimo Polidoro
Letto da: Massimo Polidoro, Serena Giacomin
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Sintesi dell'editore

"Tutta la nostra scienza, in confronto con la realtà, è primitiva e infantile, e tuttavia è la cosa più preziosa che abbiamo". Albert Einstein

Massimo Polidoro, scrittore e divulgatore scientifico, ci conduce alla scoperta dei tanti modi in cui la scienza attraversa la nostra vita quotidiana, aiutandoci a capire quello che ognuno di noi dovrebbe conoscere.

Ogni volta Massimo incontra ricercatori e studiosi provenienti dai campi più diversi: fisica, biologia, psicologia, medicina, chimica, matematica, ingegneria, filosofia, storia… e, come in una conversazione tra amici, finiremo per scoprire come nutrirci meglio, come gestire i nostri risparmi, come mai crediamo alle cose più strane e persino come capire se un film di fantascienza è fatto bene oppure no.

La scienza è qualcosa di incredibilmente affascinante, soprattutto se a raccontarla sono le persone che se ne occupano da una vita e che, più di altre, sanno quali idee e quali principi di base potrebbero tornare utili a ciascuno di noi: senza fronzoli e senza bugie. In fondo, questa è scienza... non fantascienza!

"Perché il clima sta cambiando?" Meteorologia con Serena Giacomin
Il cambiamento climatico è la sfida cruciale del nostro tempo. Stiamo assistendo a un aumento delle temperature così rapido che non ha precedenti nella storia dell'umanità. Per questo il tempo per intervenire è ora. Serena Giacomin è meteorologa e presidente dell'Italian Climate Network.

©2019 Audible Originals (P)2019 Audible Studios

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Immagine del profilo di arcisio martelli
  • arcisio martelli
  • 17/02/2022

interessante

come gli altri episodi molto interessante.
peccato per il cognome di Greta pronunciato all'Inglese, quando è svedese, ma questo è un altro inquinamento purtroppo molto avanzato.

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  • Mariarosaria B.
  • 13/05/2021

un po' banale nei contenuti

trattasi di un'intervista con climatologa italiana, un po' banale nei contenuti per chi non è proprio ignorante in materia

Si è verificato un problema. Riprova tra qualche minuto.

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  • mizio
  • 17/09/2019

Indispensabile

La protagonista di questa discussione illuminante, per la sua competenza, chiarezza e capacità divulgativa dovrebbe essere nominata ministro dell’ambiente. O quantomeno dovrebbe essere la più stretta collaboratrice di un ministro in materia di “crisi” climatica. In generale ottimo podcast, come tutti quelli di Polidoro.

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  • Alessandro P.M.
  • 20/11/2019

Qualche domanda che avrei posto all'esperta

1. Come convinceremo Statunitensi e Cinesi a cooperare? I primi non credo accetteranno mai di perdere i privilegi che hanno e i secondi non penso vogliano frenare l'impeto della loro economia, facendosi dire da chi ha inquinato per più di un secolo che ora è il momento di smetterla tutti quanti.
2. Se la climatologia si basa su dati statistici e non deterministici, qual è il lasso di tempo a cui possiamo attingere questi dati statistici? Uno, due o tre secoli, di più non penso. Poi ci sono le rilevazioni nelle profondità dei ghiacciai che coprono qualche millennio. La Terra, se non sbaglio, ha quattro miliardi e mezzo di anni e, sempre se non sbaglio, la vita - sia pure a livello protobiologico - è comparsa sul nostro Pianeta circa 3,7 miliardi di anni fa. Vogliamo davvero pensare che non sia stata allora più calda di com'è adesso? Quello che voglio dire è che quando parliamo di "emergenza climatica" non intendiamo "pericolo per la Terra", ma "pericolo per l'Uomo". Questo è il punto: noi ci identifichiamo con il nostro Pianeta, o meglio identifichiamo il Pianeta con noi, mentre in realtà non siamo che un'appendice di esso, e se anche capitasse che noi venissimo meno, la vita (o meglio, l'attività biologica) sulla Terra proseguirebbe comunque, come ha sempre fatto.
3. Le tanto lodate nuove generazioni, (ovviamente quelle "evolute" dei paesi nordoccidentali) che si battono così strenuamente, secondo l'esperta, per arginare questa emergenza climatica, sarebbero pronte a rinunciare a molte delle loro comodità (smartphones, condizionatori d'aria, auto dei loro genitori, viaggi in aereo per raggiungere luoghi esotici di vacanza ecc.) per questa nobile causa?
A differenza dell'esperta (che non ha dubbi) io non ho certezze e so che prima di ogni strategia risolutiva, sarebbe bene adottare una tattica di avvicinamento alla soluzione. Ebbene, attualmente, io non vedo all'orizzonte nessuna volontà (e parlo ovviamente dei "decisori", non dei promotori di petizioni) di fare alcunché di serio non per risolvere il problema, ma nemmeno per inquadrarlo. Non lo fanno (e non lo faranno) perché occorrerebbero decisioni impopolari, molto impopolari e i vari governanti, persino quelli più illuminati,non hanno alcuna voglia di essere defenestrati alle elezioni successive.
Quindi, molto laicamente e pragmaticamente, solidarizzo con Polidoro e la dottoressa Giacomin ma direi - rebus sic stantibus - di non sentirmi ottimista per la nostra specie. Per la vita sulla Terra invece sì, perché non c'è uomo che tenga che possa minimamente metterla in pericolo. Non ci sono riusciti impatti meteorici e catastrofi naturali che hanno portato ad almeno cinque estinzioni di massa, figuriamoci se ci riuscirebbe un primate che sta segando il ramo su cui è seduto...

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