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Mister dinamite copertina

Mister dinamite

Di: Zap Mangusta
Letto da: Zap Mangusta
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Sintesi dell'editore

Capitolo VIII - Nietzsche

Perché abbiamo bisogno di Nietzsche oggi? Perché abbiamo bisogno di qualcuno che ci travolga con la sua passione. Perché ama la musica e scrive divinamente. Perché è lungimirante: dice che siamo governati dal Caos e non dalla Ragione e sinché ci ostineremo a pensare il contrario continueremo a stupirci del fatto che le cose non vadano nel modo "giusto". Perché se la prende con la "religione del lavoro" che ci fa consumare un'enorme quantità di forza nervosa che finiamo col sottrarre all'amore e a tutte le nostre emozioni più vere. Perché ci grida in faccia di fermarci a riflettere: che stiamo obbedendo come un "gregge" agli imperativi di una società che ci chiede di fare tutto ciò che vuole, senza farci troppe domande. Perché è vero che è morto folle, ma è meglio che viverci in quel modo.

Episodio 2 - Mister dinamite

Nietzsche è un filosofo di grande impatto. Non potrebbe essere altrimenti per un tipo che dice "Io sono dinamite". Resta da stabilire il motivo del successo che ha avuto nel tempo. Proviamo a capire. La sua "filosofia" si differenzia dalle altre per la sua spregiudicata originalità rispetto alla tradizione del pensiero occidentale. È passionale e travolgente. Analizza i "topos" della nostra cultura e li demolisce uno ad uno.

Inizia dalla tragedia classica. Che nel mondo greco era un rito importante, uno specchio della coscienza collettiva, una sorta di seduta psicanalitica. Nietzsche afferma che Euripide l'ha tradita. Lui e Socrate col suo degno compagno Platone hanno sostituito i valori del Caos con quelli del "bene e della ragione". Quel "manipolo di criminali", insieme ai paladini del Cristianesimo, ha creato un disastro. Ha defenestrato Dioniso il dio del Caos e l'ha cacciato in un angolo "voltando così le spalle all'imprevedibilità della vita, per rifugiarsi tra le braccia del conformismo". L'animalità dell'istinto ha lasciato il campo alla razionalità, gli eccessi alla misura e la sostanza si è arresa alla forma. In questo modo hanno ingabbiato le passioni dentro gli schemi di una vita mediocre, priva di emozioni forti, annacquata da sentimenti moralistici quando invece noi siamo naturalmente figli del Caos e del Pòlemos, dello scontro continuo tra il Bene e il Male.

Non solo, siamo anche schiacciati dalla Storia con i suoi esempi di personaggi "troppo alti". Dobbiamo reinterpretarla: la Storia deve insegnarci a vivere il presente, non a rimpiangere il passato. Ma la sua opera demolitrice continua. Dice che i cristiani hanno ribaltato la morale alterando la gerarchia degli antichi valori. Un tempo i "nobili di spirito" seguivano una morale valorosa che sanciva una trionfale affermazione della vita: coraggio, forza, salute erano valori che potevano seguire solo pochi. La massa non riuscendo a praticare sentimenti così alti ha messo in atto una "morale del risentimento". Che è riuscita a trasformare in vizi le virtù dei nobili e in virtù le vigliaccherie dei più deboli. "Questo sovvertimento è nato dall' invidia" e la "morale dei deboli" grazie alla propaganda dei tanti sacerdoti ha finito in breve col soppiantare la morale dei più forti. Senza alcuna giustificazione perché "Dio è morto". E con questa affermazione ribalta anche la visione cosmologica del mondo, secondo cui la Natura sarebbe opera divina. Per Nietzsche non è così: la natura esiste da sempre, è priva di ordine e non ha alcuno scopo. Gli uomini possono contare solo sulle loro forze. La natura è indifferente. Rispettare la morale perciò non ha alcun senso. Il suo pensiero è davvero "dinamite" e non potrà che mettere sotto pressione le coscienze di tutto il mondo.

©2021 Audible Originals (P)2021 Audible Studios

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