• Riassunto

  • Tutto quello che è successo dopo alcuni dei più noti casi di cronaca nera italiana. Una storia ogni mese, il primo del mese. Un podcast del Post, scritto e raccontato da Stefano Nazzi.
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  • Mare Mediterraneo, giugno-luglio 1988 - Prima parte
    Sep 1 2023
    Il 28 giugno 1988 il corpo di una donna rimase impigliato, al largo della costa marchigiana, nelle reti di un peschereccio. Si chiamava Annarita Curina, era una skipper: era stata uccisa e gettata in mare legata a un’ancora del peso di 17 chili. Era partita il 10 giugno da Pesaro a bordo della sua barca, un catamarano, l’Arx. Con lei a bordo c’erano due persone, Filippo De Cristofaro, 34 anni, e Adriana Diana Beyer, 17. Il progetto era quello di una traversata fino alle Baleari dove poi Annarita Curina si sarebbe fermata. Per non fare la traversata da sola aveva accettato a bordo le altre due persone che avrebbero dovuto aiutarla nei lavori sulla barca.
    Dopo il ritrovamento del corpo iniziarono le ricerche nel mare Adriatico che poi si allargarono a tutto il Mediterraneo. L’Arx, che nel frattempo aveva cambiato nome in Fly2, era stato avvistato largo della Puglia e poi in Sicilia. Venne poi ritrovato ormeggiato nel porto tunisino di Ghar el Melh. De Cristofaro e Beyer però non c’erano. Assieme a una terza persona, che si era unita a loro dopo l’omicidio di Annarita Curina e che viaggiava assieme a un cane lupo, erano fuggiti a cavallo verso l’Algeria. Vennero arrestati il 19 luglio ed estradati in Italia. Inizialmente diedero la stessa versione dei fatti, poi ognuno raccontò una storia diversa. De Cristofaro e Beyer vennero processati per omicidio: l’uomo ricevette la pena più pesante, l’ergastolo.

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  • Mare Mediterraneo, giugno-luglio 1988 - Seconda parte
    Sep 1 2023
    Il 28 giugno 1988 il corpo di una donna rimase impigliato, al largo della costa marchigiana, nelle reti di un peschereccio. Si chiamava Annarita Curina, era una skipper: era stata uccisa e gettata in mare legata a un’ancora del peso di 17 chili. Era partita il 10 giugno da Pesaro a bordo della sua barca, un catamarano, l’Arx. Con lei a bordo c’erano due persone, Filippo De Cristofaro, 34 anni, e Adriana Diana Beyer, 17. Il progetto era quello di una traversata fino alle Baleari dove poi Annarita Curina si sarebbe fermata. Per non fare la traversata da sola aveva accettato a bordo le altre due persone che avrebbero dovuto aiutarla nei lavori sulla barca.
    Dopo il ritrovamento del corpo iniziarono le ricerche nel mare Adriatico che poi si allargarono a tutto il Mediterraneo. L’Arx, che nel frattempo aveva cambiato nome in Fly2, era stato avvistato largo della Puglia e poi in Sicilia. Venne poi ritrovato ormeggiato nel porto tunisino di Ghar el Melh. De Cristofaro e Beyer però non c’erano. Assieme a una terza persona, che si era unita a loro dopo l’omicidio di Annarita Curina e che viaggiava assieme a un cane lupo, erano fuggiti a cavallo verso l’Algeria. Vennero arrestati il 19 luglio ed estradati in Italia. Inizialmente diedero la stessa versione dei fatti, poi ognuno raccontò una storia diversa. De Cristofaro e Beyer vennero processati per omicidio: l’uomo ricevette la pena più pesante, l’ergastolo.

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  • Este, Broni, Bascapè, 1995-1999 - Prima Parte
    Aug 1 2023
    Il 2 agosto 1998, domenica, alle 15.50 una donna telefona alla stazione dei carabinieri di Bascapè, in provincia di Pavia. Dice: «Venite, ho ucciso mio marito». Il corpo dell’uomo è sul balcone, avvolto in una coperta e nascosto da un tappeto. La donna ha ucciso il marito la sera prima, al termine di una lite. Entrambi, come facevano con continuità, avevano bevuto molto. In casa c’erano le due figlie della coppia che non si erano accorte di nulla.
    Poi quella donna uccise ancora. Si scoprì che aveva ucciso anche in precedenza: sempre uomini violenti, che l’avevano maltrattata, l’avevano violentata o avevano tentato di farlo.
    Quella donna si chiamava Milena Quaglini, i giornali la chiamarono la vendicatrice del pavese o la casalinga serial killer.
    La sua è una storia di violenza, subita e inflitta, di tre omicidi che la Giustizia italiana considerò in maniera diversa nei tre gradi di giudizio e di come anche le perizie psichiatriche diedero risultati diversi l’una dall’altra. Tutte le perizie però concordarono su un punto: Milena Quaglini non dimostrò mai nessun pentimento: considerò quello che aveva fatto come una conseguenza logica di ciò che aveva subito fin dall’infanzia.
    Sulla sua storia, sulla sua reale lucidità quando commise i delitti, sull’effettiva capacità di intendere e di volere e su quanto la dipendenza da alcol abbia influito sulle sue azioni restano ancora molti dubbi, tante domande che non potranno mai avere risposta. E resta una domanda senza risposta anche se Milena Quaglini, nella sua vittima, abbia ucciso anche altri uomini, oltre ai tre accertati dalle indagini.

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Sintesi dell'editore

Tutto quello che è successo dopo alcuni dei più noti casi di cronaca nera italiana. Una storia ogni mese, il primo del mese. Un podcast del Post, scritto e raccontato da Stefano Nazzi.
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  • Utente anonimo
  • 16/01/2023

ottimo

Questo podcast è interessante, coinvolgente, preciso, ben documentato, obiettivo, serio, non morboso, scritto molto bene

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  • Leonardo
  • 07/11/2022

Interessantissimo

Podcast davvero ben realizzato.
Il giornalista opta per un taglio più incentrato appunto sul corso indagini e del decorso giudiziario, impreziosendo con dettagli tecnici e non sempre molto azzeccati. Da non perdere

1 persona l'ha trovata utile

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  • sandro trombetti
  • 11/09/2023

fatto bene

storie interessanti e ormai dimenticate
fatto bene, e ascoltabile senza fatica, buona lettura, aggiornato

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  • Alberto Spinardi
  • 03/08/2023

impeccabile

Ormai aspetto sempre il primo del mese per ascoltare la storia proposta.
racconto lineare, dettagliato sotto ogni aspetto, completo e coinvolgente.
valuterò l'iscrizione a il post grazie a Stefano Nazzi.

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  • Anna B.
  • 23/07/2023

lo adoro

semplicemente fantastico, letto da una voce coinvolgente ed unica! storie interessanti analizzate da un punto di vista diverso

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  • michele
  • 12/06/2023

Da ascoltare assolutamente.

Pod cast attraente e raccontato in modo coinvolgente. Grazie Stefano per la tua voce e il tuo lavoro.

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  • Cliente Amazon
  • 09/06/2023

Essenziale

Ottimo l'ascolto, i fatti vengono spiegati in modo chiaro e rigoroso, interessante anche l'intervento di giornalisti esterni. Finora ho ascoltato solo l'episodio di via Poma, ma ho intenzione di scaricare anche tutti gli altri.

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  • Utente anonimo
  • 10/05/2023

pensare l'impensabile

la narrazione è pulita, rigorosa sui fatti, rispettosa delle anime dei protagonisti, vittime e carnefici..... e dei lettori.

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  • FAbio Manis
  • 09/05/2023

Meraviglia...

Coinvolgimento totale, narrazione perfetta e analisi molto interessante. Consigliato a chiunque, senza distinzioni. C'è anche una sorpresa.... Un easter egg

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  • donatella torre
  • 05/05/2023

Stefano Nazzi grande giornalista bravissimo

Stefano Nazzi grande giornalista bravissimo le storie sono raccontate benissimo in maniera approfondita e da un punto di vista oggettivo non di parte