• Riassunto

  • Tutto quello che è successo dopo alcuni dei più noti casi di cronaca nera italiana. Una storia ogni mese, il primo del mese. Un podcast del Post, scritto e raccontato da Stefano Nazzi.
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  • Milano - 18 marzo 1978 - Trailer
    Apr 10 2024
    Ogni due mesi c’è Altre Indagini: altre storie di Stefano Nazzi per le persone abbonate al Post. Per ascoltare Altre Indagini, abbonati al Post. Il 18 marzo 1978 due ragazzi di 18 anni, Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci, furono assassinati in via Mancinelli, a Milano. Era un sabato, poco prima delle venti. Vennero uccisi con otto colpi di pistola, tutti andati a segno. Iniziò quella sera una storia lunga, con indagini condotte da otto magistrati diversi, spesso impegnati anche in altre inchieste e quindi costretti a dedicarsi alla vicenda solo parzialmente. Indagini fatte inizialmente male, con perizie approssimative e a volte incomplete, testimonianze non raccolte, elementi tralasciati. È la storia di un immediato e maldestro tentativo di depistaggio. Di reperti incomprensibilmente distrutti, di un collegamento tra Milano, un’altra città lombarda, Cremona, e Roma, perché dagli ambienti dell’estrema destra romana, secondo le ipotesi investigative, sarebbero arrivati gli esecutori dell’omicidio.L’omicidio avvenne in giorni che furono tra i più angoscianti nella storia d’Italia dalla fine della II guerra mondiale. Il 16 marzo, due giorni prima dei fatti di Milano, a Roma era infatti stato sequestrato dalle Brigate Rosse il presidente della Democrazia Cristiana, Aldo Moro.Ciò che accadde alle 20 del 18 marzo 1978 in via Mancinelli è anche la storia di una città, di una generazione, di un funerale a cui parteciparono molte decine di migliaia di persone con un coinvolgimento emotivo che tanti non avevano mai visto né provato. Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci erano due ragazzi di sinistra ma non militavano in nessun gruppo, non erano due leader, non erano conosciuti. Frequentavano il centro sociale Leoncavallo ma anche lì non erano due leader, due in vista. Erano, come dissero le decine di migliaia di ragazzi che parteciparono al funerale, «due come noi, esattamente come noi».Negli anni molti elementi sono emersi, anche grazie a collaboratori di giustizia appartenenti al terrorismo nero. Non c’è mai stata, però, una conclusione giudiziaria della vicenda. Ora, a distanza di tanto tempo, la procura di Milano ha ripreso il filo di quella vicenda aprendo un fascicolo conoscitivo, senza cioè indagati e ipotesi di reato. L’obiettivo è capire se esistono elementi per riaprire ufficialmente le indagini. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
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  • Roma - 22 giugno 1983 – Prima parte
    Apr 1 2024
    Ogni due mesi c’è Altre Indagini: altre storie di Stefano Nazzi per le persone abbonate al Post. Per ascoltare Altre Indagini, abbonati al Post. Emanuela Orlandi uscì di casa tra le 15.30 e le 16 del 22 giugno 1983. Abitava entro le mura vaticane, suo padre era commesso presso il Palazzo Apostolico. Quel giorno ebbe lezioni, come faceva tre volte alla settimana, all’ Istituto ​​Ludovico Da Victoria, associato al Pontificio istituto di musica sacra, in piazza Sant’Apollinare, nel centro di Roma. Uscì dall’istituto poco prima delle 19, assieme alle sue compagne e ai compagni di corso. Poi nessuno la vide più, almeno ufficialmente. La storia della scomparsa di Emanuela Orlandi è uno dei casi di cronaca più famosi d’Italia, forse il più intricato, tra i più raccontati. Ma è anche molto altro. È anche la storia di depistaggi, testimonianze spesso inattendibili, silenzi e reticenze da parte del Vaticano, piste seguite e rivelatesi poi dopo anni assolutamente inconsistenti. È anche la storia di come molti di coloro che sono comparsi in questa storia hanno approfittato della scomparsa di una ragazza di 15 anni, per fini politici, per sviare le indagini o semplicemente, come scrisse una delle magistrate che indagò, per conquistare un quarto d’ora di celebrità. A distanza ormai di 41 anni dal giorno in cui Emanuela Orlandi scomparve, si può tentare di ripercorrere la vicenda sottolineando gli aspetti più incongrui, le notizie che in realtà non erano notizie, le testimonianze più improbabili, le reticenze di chi probabilmente qualcosa sapeva ma non comunicò mai nulla alla procura incaricata delle indagini, quella romana. Ricostruendo anni di rivelazioni improbabili, ricerche infruttuose, segnalazioni false, tutto mischiato ormai in un grade contenitore nel quale è difficile anche solo orientarsi. Ben sapendo che troppe volte è stata usata la parola verità, ma quelle verità ancora è nascosta da qualche parte. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
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  • Roma - 22 giugno 1983 – Seconda parte
    Apr 1 2024
    Ogni due mesi c’è Altre Indagini: altre storie di Stefano Nazzi per le persone abbonate al Post. Per ascoltare Altre Indagini, abbonati al Post. Emanuela Orlandi uscì di casa tra le 15.30 e le 16 del 22 giugno 1983. Abitava entro le mura vaticane, suo padre era commesso presso il Palazzo Apostolico. Quel giorno ebbe lezioni, come faceva tre volte alla settimana, all’ Istituto ​​Ludovico Da Victoria, associato al Pontificio istituto di musica sacra, in piazza Sant’Apollinare, nel centro di Roma. Uscì dall’istituto poco prima delle 19, assieme alle sue compagne e ai compagni di corso. Poi nessuno la vide più, almeno ufficialmente. La storia della scomparsa di Emanuela Orlandi è uno dei casi di cronaca più famosi d’Italia, forse il più intricato, tra i più raccontati. Ma è anche molto altro. È anche la storia di depistaggi, testimonianze spesso inattendibili, silenzi e reticenze da parte del Vaticano, piste seguite e rivelatesi poi dopo anni assolutamente inconsistenti. È anche la storia di come molti di coloro che sono comparsi in questa storia hanno approfittato della scomparsa di una ragazza di 15 anni, per fini politici, per sviare le indagini o semplicemente, come scrisse una delle magistrate che indagò, per conquistare un quarto d’ora di celebrità. A distanza ormai di 41 anni dal giorno in cui Emanuela Orlandi scomparve, si può tentare di ripercorrere la vicenda sottolineando gli aspetti più incongrui, le notizie che in realtà non erano notizie, le testimonianze più improbabili, le reticenze di chi probabilmente qualcosa sapeva ma non comunicò mai nulla alla procura incaricata delle indagini, quella romana. Ricostruendo anni di rivelazioni improbabili, ricerche infruttuose, segnalazioni false, tutto mischiato ormai in un grade contenitore nel quale è difficile anche solo orientarsi. Ben sapendo che troppe volte è stata usata la parola verità, ma quelle verità ancora è nascosta da qualche parte. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
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Sintesi dell'editore

Tutto quello che è successo dopo alcuni dei più noti casi di cronaca nera italiana. Una storia ogni mese, il primo del mese. Un podcast del Post, scritto e raccontato da Stefano Nazzi.
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  • Alberto Spinardi
  • 03/08/2023

impeccabile

Ormai aspetto sempre il primo del mese per ascoltare la storia proposta.
racconto lineare, dettagliato sotto ogni aspetto, completo e coinvolgente.
valuterò l'iscrizione a il post grazie a Stefano Nazzi.

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  • MARIANNA DI IORIO
  • 14/08/2022

Podcast entusiasmante e ben fatto

Podcast entusiasmante, molto interessante e fatto benissimo.
Complimenti davvero, ti lascia incollata agli auricolari.

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  • Luca Gara
  • 17/11/2023

Molto coinvolgente

Stefano nazzi una garanzia, con la sua voce e la sua compente ti tiene attaccato alle cuffie.
Super consigliato

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  • Leonardo
  • 07/11/2022

Interessantissimo

Podcast davvero ben realizzato.
Il giornalista opta per un taglio più incentrato appunto sul corso indagini e del decorso giudiziario, impreziosendo con dettagli tecnici e non sempre molto azzeccati. Da non perdere

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  • Vittorio Agosti
  • 14/01/2023

coinvolgente

analisi dettagliata, precisa e chiara nell' esposizione. bravissimo il lettore/autore. consiglio vivamente a chi ama podcast di approfondimento

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  • FAbio Manis
  • 09/05/2023

Meraviglia...

Coinvolgimento totale, narrazione perfetta e analisi molto interessante. Consigliato a chiunque, senza distinzioni. C'è anche una sorpresa.... Un easter egg

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  • Letizia P.
  • 10/11/2022

Top

Uno dei podcast true crime meglio realizzati in italia. Narrazione ottima, contenuti interessanti, una prospettiva diversa dal solito.

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  • Morettotoscano
  • 29/12/2022

Merita 5 stelle.

Consigliato. Molto approfondito sotto tutti i profili. Ottima lettura. Il miglior podcast fino adesso proposto da Audible.

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  • Alessandra
  • 05/05/2023

Consigliato!

Devo dire che dopo aver ascoltato Lucarelli avevo dei dubbi su questo podcast ma è fatto bene soprattutto mi piace che vengano riportate le interviste. Apprezzo anche che non ci siano toni sensazionalistici.

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  • SimiS
  • 08/12/2023

Bellissimo

Consigliato da mia sorella, per curiosità, ho voluto provare. Bellissimo! Contenuto eccezionale e la lettura perfetta. Tanti casi che conoscevo solo per sentito nominare ora non hanno più segreti. Lo sconcerto soprattutto per l'incapacità di sostenere indagini approfondite seguendo uno schema ben preciso, tutto invece lasciato all'incuria di persone incapaci.

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