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Il teatro di Sabbath

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Il teatro di Sabbath

Di: Philip Roth, Stefania Bertola - traduttore
Letto da: Tommaso Ragno
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A proposito di questo titolo

Un tempo burattinaio scandalosamente creativo, a sessantaquattro anni Mickey Sabbath conserva il suo sprezzante antagonismo e la sua sfrenata libidine. Ma dopo la morte della sua amante di vecchia data – uno spirito libero in fatto di erotismo, la cui audacia nell’adulterio supera perfino quella dello stesso Sabbath, s’imbarca in un viaggio turbolento nel proprio passato. Nudo e dolente, perseguitato dai fantasmi di coloro che piú l’hanno amato e odiato, ordirà una sequela di disastri farseschi che lo condurranno sull’orlo della follia e dell’estinzione.

©1995 / 1999, 2006, 2015 Titolo originale: Sabbath's theater. Philip Roth. All rights reserved. Per la traduzione: Giulio Einaudi editore S.p.a., Torino. (P)2024, 2025 Emons Italia S.r.l. Narrativa di genere Narrativa letteraria

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Più rilevanti
Ho amato Pastorale americana, La macchia umana e soprattutto Lamento di Portnoy. Ho letto questo fino alla fine, ma a tratti avrei preferito che il luciferino protagonista si fosse suicidato davvero. Possibilmente a metà libro. Troppo. Troppo di tutto.

Genio o sregolatezza?

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Il teatro di Sabbath è una discesa agli inferi, un viaggio nei recessi più nascosti e proibiti dell’animo umano. Una regola fondamentale per iniziare il percorso è liberarsi dei pregiudizi, non giudicare. Dentro ognuno di noi c’è un piccolo o grande Sabbath, con la sua amoralità e le sue fragilità, il libro ci da la possibilità di dargli parola. Se poi la lettura è quella magnifica di Tommaso Ragno, diventa una esperienza incredibile.

Il più scandaloso e irriverente romanzo di Roth

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Spietato squarcio nella vita depravata di un uomo sardonico senza limiti nella morale. Un personaggio negativo senza possibilità di redenzione o perdono.

Burattinaio di vite

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Un Roth graffiante, sarcastico, come sempre, talvolta addirittura sublime, ma, questa volta, con piccole cadute di stile, specie quando si ostina a descrivere gli stati d'anino dell'erotomane Sabbath con troppo "mestiere", trasformandolo volutamente in un semplice "sporcaccione".
Niente a che vedere con la spontaneità inarrivabile del "Lamento".
Comunque ironico, ineffabile e anche tenero, stranamente malinconico nei momenti di più profonda angoscia del protagonista.
Lettura complicata ma molto attenta e il risultato, alla fine, è perfetto.

notevole

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così scrive l' autore, ma è difficile non farlo, perché non c'è un solo momento della narrazione in cui Sabbath rinunci al peggiore dei comportamenti possibili. Amorale e ossessionato dal sesso, al tempo disperato e disperante. Roth è comunque un grande scrittore e la lettura è addirittura perfetta, bravissimo

non giudicate troppo duramente Sabbath...

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