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Il riparo ideale? Le piante come cuscino e l'amicizia come coperta: Il giardino di Epicuro
- Di: Zap Mangusta
- Letto da: Zap Mangusta
- Oct 26 2021
- Durata: 32 min
- Podcast
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Riassunto
Sintesi dell'editore
Capitolo III - Epicuro
Perché abbiamo bisogno di Epicuro oggi? Perché ci suggerisce di cosa aver paura e di cosa no. Perché vive sempre in mezzo al verde. Perché sottolinea l'importanza dell'amicizia e ci mette in guardia dai rischi dell'amore. Perché rifugge dall' esibizionismo narcisista che domina le nostre vite e fa della riservatezza la sua bandiera. Perché raccomanda ai suoi discepoli di stare lontani dai "giochetti" della politica. Perché ci aiuta a riscoprire il significato della parola "connettersi", che non è quello di essere perpetuamente on-line, ma di "sentire qualcosa" insieme agli altri. Perché ci dice che l'unico modo per raggiungere la felicità è quello di non cercarla.
Episodio 3 - Il riparo ideale? Le piante come cuscino e l'amicizia come coperta: Il giardino di Epicuro
Epicuro insegna immerso nel verde della sua casa. Ha fatto infatti annettere un orto alla sua abitazione, ed è per questo che la scuola epicurea prende l'appellativo di "Giardino". Niente a che vedere con i nomi altisonanti, quali "Accademia" o "Liceo", delle scuole di Platone e di Aristotele. L'obiettivo centrale della sua filosofia non è infatti la ricerca della verità assoluta o la comprensione del cosmo, ma di quello a cui tutti segretamente aspirano: la ricerca concreta del piacere e della felicità.
Tuttavia il "Giardino" non è un resort, né una spa o un centro benessere e nemmeno un agriturismo, bensì un semplice casolare, ben aerato e in riva al mare, in cui si mangia ciò che si coltiva, cioè prodotti naturali, e dove la vita scorre beata, serena, accogliente e priva di tensioni come quella delle piante che circondano la casa. È quel genere di vita che l'aspetto rigoglioso del "Giardino" sembra esprimere con così meravigliosa efficacia. Il "Giardino" di Epicuro è dunque un tranquillo porto di pace nella tormentata Atene di quegli anni, ma si sa che tutti i porti, anche quelli di pace, sono pieni di malelingue e di ubriachi che straparlano...