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Elogio di un rustico sentimentale copertina

Elogio di un rustico sentimentale

Di: Zap Mangusta
Letto da: Zap Mangusta
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  • Riassunto

  • Capitolo VII - Thoreau

    Perché abbiamo bisogno di Thoreau oggi? Perché si batte per la Natura e contro le leggi che limitano la nostra libertà. Perché ama le strade periferiche e non quelle principali. Perché rifiuta tutti gli inviti atti solo a tempo. Perché non c'è niente di più bello che passeggiare nel bosco o nuotare. Perché la sua frase: "Bisogna succhiare tutto il midollo della vita" è uno dei più bei motti di tutta la letteratura internazionale. Perché i tatuaggi li ha sull' anima e non sul collo. Perché è un uomo tutto di un pezzo che non rifiuta di assumersi le sue responsabilità. Perché è la dimostrazione vivente che si può esser poeti e saper costruire capanne, armadi, cancelli e tavoli. Perché la sua intimità con gli animali era di un livello superiore. Perché si prende una polmonite per contare l'età di un albero. Che sarà pure una cosa stupida, ma è la maniera più poetica, altruista e generosa di ritornare da colei che ci ha messo al mondo.

    Episodio 2 - Elogio di un rustico sentimentale

    La notte del 16 dicembre del 1860, H. D. Thoreau, già affetto da tubercolosi, deve uscire. Lo sorprende una tempesta di pioggia: l'impegno a cui non può sottrarsi è quello di contare gli anelli su un tronco d'albero per determinarne età. La bronchite contratta quella sera lo accompagna all'altro mondo. Al funerale l'elogio funebre viene pronunciato dal suo amico Ralph Waldo Emerson, ed è uno degli elogi più belli di tutti i tempi. Nel quale, il filosofo riassume la complessa figura di Thoreau, non risparmiandogli le critiche per il suo carattere ma esaltandone le qualità morali. Dice: "Il paese non sa ancora quanto sia grande il figlio che ha perso. Era un ribelle, un lavoratore mai indulgente con se stesso.

    Appassionato della libertà, preferiva, quando aveva bisogno di denaro, guadagnarlo con qualche lavoretto manuale, come costruire una barca o una recinzione, piuttosto che affrontare mansioni lucrose. Non aveva tentazioni: per lui una bella casa, un vestito ricercato e le chiacchiere dei salotti non valevano granché. Preferiva parlare con un nativo indiano e considerava la forma, un ostacolo alla conversazione. Per questo rifiutava inviti ma intratteneva i giovani con i racconti delle sue avventure. Era sempre pronto a metter su una caccia al mirtillo o una spedizione per recuperar castagne. Un giorno gli dissi che invidiavo gli scrittori che avevano tanti lettori, ma lui mi disse che le storie migliori non possono che raggiungere poche persone. Henry era ispido, se qualcuno gli chiedeva di passeggiare insieme, rifiutava. Preferiva farlo da solo e dedicare le sue attenzioni ai campi e alle acque azzurre della sua città. Tanto da rendere quei posti famosi.

    Non aveva tempo per chiacchierare. Le sue passeggiate nella foresta erano sacre. Poteva accompagnarti ovunque: al ritrovo dell'airone, o dentro la palude più fangosa. La sua intimità con gli animali poi era di un livello superiore. Eppure nessun college gli ha mai offerto una cattedra; nessuna accademia lo ha avuto come rappresentante, né lo ha accolto come semplice membro. Temevano la sua libertà di pensiero. In compenso oggi a Concord tutti conoscono la cultura dei nativi americani. Amava i suoi luoghi ma ne temeva il destino. L'ascia stava ormai distruggendola la sua foresta. Grazie a Dio, disse un giorno, "non possono usarla per abbattere le nuvole!" Era un poeta. La sua anima era fatta per una società più nobile. Che non ha mai conosciuto. Ma ovunque ci sia conoscenza e bellezza, io sono sicuro che Henry David Thoreau, là troverà una casa".

    ©2021 Audible Originals (P)2021 Audible Studios
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Sintesi dell'editore

Capitolo VII - Thoreau

Perché abbiamo bisogno di Thoreau oggi? Perché si batte per la Natura e contro le leggi che limitano la nostra libertà. Perché ama le strade periferiche e non quelle principali. Perché rifiuta tutti gli inviti atti solo a tempo. Perché non c'è niente di più bello che passeggiare nel bosco o nuotare. Perché la sua frase: "Bisogna succhiare tutto il midollo della vita" è uno dei più bei motti di tutta la letteratura internazionale. Perché i tatuaggi li ha sull' anima e non sul collo. Perché è un uomo tutto di un pezzo che non rifiuta di assumersi le sue responsabilità. Perché è la dimostrazione vivente che si può esser poeti e saper costruire capanne, armadi, cancelli e tavoli. Perché la sua intimità con gli animali era di un livello superiore. Perché si prende una polmonite per contare l'età di un albero. Che sarà pure una cosa stupida, ma è la maniera più poetica, altruista e generosa di ritornare da colei che ci ha messo al mondo.

Episodio 2 - Elogio di un rustico sentimentale

La notte del 16 dicembre del 1860, H. D. Thoreau, già affetto da tubercolosi, deve uscire. Lo sorprende una tempesta di pioggia: l'impegno a cui non può sottrarsi è quello di contare gli anelli su un tronco d'albero per determinarne età. La bronchite contratta quella sera lo accompagna all'altro mondo. Al funerale l'elogio funebre viene pronunciato dal suo amico Ralph Waldo Emerson, ed è uno degli elogi più belli di tutti i tempi. Nel quale, il filosofo riassume la complessa figura di Thoreau, non risparmiandogli le critiche per il suo carattere ma esaltandone le qualità morali. Dice: "Il paese non sa ancora quanto sia grande il figlio che ha perso. Era un ribelle, un lavoratore mai indulgente con se stesso.

Appassionato della libertà, preferiva, quando aveva bisogno di denaro, guadagnarlo con qualche lavoretto manuale, come costruire una barca o una recinzione, piuttosto che affrontare mansioni lucrose. Non aveva tentazioni: per lui una bella casa, un vestito ricercato e le chiacchiere dei salotti non valevano granché. Preferiva parlare con un nativo indiano e considerava la forma, un ostacolo alla conversazione. Per questo rifiutava inviti ma intratteneva i giovani con i racconti delle sue avventure. Era sempre pronto a metter su una caccia al mirtillo o una spedizione per recuperar castagne. Un giorno gli dissi che invidiavo gli scrittori che avevano tanti lettori, ma lui mi disse che le storie migliori non possono che raggiungere poche persone. Henry era ispido, se qualcuno gli chiedeva di passeggiare insieme, rifiutava. Preferiva farlo da solo e dedicare le sue attenzioni ai campi e alle acque azzurre della sua città. Tanto da rendere quei posti famosi.

Non aveva tempo per chiacchierare. Le sue passeggiate nella foresta erano sacre. Poteva accompagnarti ovunque: al ritrovo dell'airone, o dentro la palude più fangosa. La sua intimità con gli animali poi era di un livello superiore. Eppure nessun college gli ha mai offerto una cattedra; nessuna accademia lo ha avuto come rappresentante, né lo ha accolto come semplice membro. Temevano la sua libertà di pensiero. In compenso oggi a Concord tutti conoscono la cultura dei nativi americani. Amava i suoi luoghi ma ne temeva il destino. L'ascia stava ormai distruggendola la sua foresta. Grazie a Dio, disse un giorno, "non possono usarla per abbattere le nuvole!" Era un poeta. La sua anima era fatta per una società più nobile. Che non ha mai conosciuto. Ma ovunque ci sia conoscenza e bellezza, io sono sicuro che Henry David Thoreau, là troverà una casa".

©2021 Audible Originals (P)2021 Audible Studios

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