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Credevo d’aver piantato un baobab

Cinque ingredienti per una vita autentica

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Credevo d’aver piantato un baobab

Di: Alessandro Chelo
Letto da: Alessandro Chelo
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A proposito di questo titolo

Credevo di aver piantato un baobab racconta una vicenda ambientata in una “shamba” kenyana tra Malindi e Watamu, dove, attraverso esperienze umane, naturali e gastronomiche, il protagonista scopre gli ingredienti della ricetta per una vita autentica. "Il Kenya è uno strano paese, dove gli alberi nascono a testa in giù, le strade cambiano colore e i padri prendono il nome dai figli". È questa una delle frasi ricorrenti dell'autore e protagonista dell'audiolibro, Alessandro Chelo, alias "Babake Kadenge", che significa appunto papà di Kadenge.Sotto il suo gazebo in makuti, di fronte alla piantagione di mais e verdure della sua Tishi's farm, Babake Kadenge si trova a vivere un'esperienza tra il reale e l'onirico, un viaggio interiore che lo riporta lentamente in contatto con parti dimenticate di sé fino a farlo sentire nuovamente buon amico di se stesso. La sua esperienza si arricchisce della saggezza quotidiana di Mamma Lucy e dello straordinario esempio del Babu, col quale le parole sono inutili giacché parlano lingue diverse. L'energia della funzione nella chiesa della foresta di Kizingo gli procura un misto di gioia, invidia e ansietà, la gaiezza di Phelipe una mal celata tristezza...Il racconto è al contempo un dipinto di vita vissuta e sognata e una sorta di saggio sull'autenticità. Il tema centrale riguarda l'identità di ciascuno. È come se il racconto dicesse che solo entrando in contatto profondo col proprio intimo sé si può ambire alla speranza di poter ricercare una vita autentica.

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©2009 Alessandro Chelo (P)2010 Alessandro Chelo srl
Metafisica e visionaria Narrativa di genere Romanzo di formazione
Tutte le stelle
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Mi è piaciuto molto . Non avevo mai pensato alla 'ricerca di una vita autentica' ..incredibilmente VERO

Che meravigliosa lettura/ascolto

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