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Capitolo 2020
- Letto da: Nicoletta Fattobene
- Durata: 32 min
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Sintesi dell'editore
Raccolgo in alcuni brani le emozioni che so di aver vissuto come molti di voi. Ho voluto riportare lo stato d'animo, che ha caratterizzato i mesi di marzo, aprile e maggio. Siamo stati uniti dalle comuni emozioni e prima fra tutte: la stessa paura.
La paura è un'emozione che normalmente ci aiuta, che d'istinto ci mette in allerta dal pericolo, questa volta però è stata lunga e ha afflitto zone profonde della nostra anima, perché il pericolo, stavolta, era sconosciuto, invisibile e forse, imbattibile. Ora è necessario tornare ad essere positivi, ad avvertire la paura come un'emozione buona, amica, che ha il compito di proteggerci.
Siamo stati uniti dagli stessi interessi e "passatempi", abbiamo sistemato cassetti trascurati e sistemato cose dimenticate da troppo tempo con la scusa del "lo faccio appena ho tempo da perdere", ma abbiamo capito che il tempo è prezioso non si perde, lo si impiega al nostro meglio.
Abbiamo tutti case e cose super pulite e disinfettate, abbiamo imparato a cucinare pizza, pane e dolci, che ora sarebbe bene smaltire. Per tanto tempo siamo restati a casa dicendoci "andrà tutto bene" e "ce la faremo". Siamo stati uniti dalle stesse musiche condivise sui balconi e sulle terrazze, le stesse dove abbiamo preso i raggi del sole; l'unica luce mentre ci sentivamo nel tunnel.
Abbiamo condiviso persino gli stessi colori: quelli della nostra bandiera. Siamo stati uniti e rapiti davanti alla tv (per qualcuno sarà stata la prima volta) in quella sera di venerdì 27 marzo, a pregare tutti insieme che Francesco, per noi, parlasse con Dio. Siamo stati bravi e ce l'abbiamo fatta, ha vinto l'amore perché ne abbiamo avuto per noi stessi, per il prossimo e, soprattutto, per la vita.
Il peggio è passato, voglio credere che ora il mondo sarà migliore, ma se non proprio tutto il mondo, sono certo che in molti qualcosa è cambiato da quel 8 marzo 2020, giorno in cui è iniziata la lunga quarantena, che ci ha costretti a vedere il mondo dalla finestra da dove abbiamo avuto visioni di morti e cimiteri, ma da cui possiamo ora averne di luce e amore. Porto con me la fiducia che le parti peggiori di noi le abbiamo lasciate indietro, col nostro ieri.
"La luce è dove volgi lo sguardo col cuore in amore".